lunedì 27 ottobre 2008

Un regalo inaspettato

Le emozioni sono sempre lì, nascoste da qualche parte, pronte però a prenderti alla sprovvista, facendoti arrossire o causandoti una lacrima. Con loro arrivano i momenti di felicità o tristezza che la vita ti concede.
Ed è in questo modo, che poco fà, le emozioni mi hanno benevolmente assalito, provocandomi un sorriso ed una lacrima, e una gioia intensa.
Insonne come spesso mi capita, gironzolo per il web, leggendo notizie sulla Festa dei Ceri, a Gubbio, ed in particolare sul Libro dei Ceri, a cui aveva contribuito mio padre, Elvio, scomparso nel 2006. Tra i vari risultati che Google mi restituisce ce n'è uno che attira il mio sguardo, ma non parla dei Ceri, parla proprio di mio padre. Clicco e internet mi porta sulle pagine di un appassionato di fotocamere e fotografia d'epoca, Sergio, detto Il Cappio, che per me è un perfetto sconosciuto. Beh, questo sconosciuto evidentemente conosceva mio padre, perchè nel commentare la sua collezione di libri a tema fotografico, cita Elvio, il Maestro, e lo chiama suo padre spirituale: http://www.fotografianegliannitrenta.com/lamiali.htm
Poche righe ma per me molto intense e altrettanto belle, che mi fanno subito tornare alla mente i tanti mercatini di fotografia fatti insieme a mio papà, le serate in camera oscura, i discorsi sulle macchine fotografiche meccaniche. Ricordi del tempo trascorso con mio papà, un regalo inaspettato, bellissimo come solo le cose piccole e semplici riescono ad essere.
Grazie Sergio.

venerdì 24 ottobre 2008

Guns N' Roses new album!

Dopo ben 17 anni da "Use Your Illusion" il prossimo 23 novembre uscirà il nuovo album dei Guns N' Roses "Chinese Democracy". In anteprima sul loro sito c'è proprio la title track, che sarà il primo singolo. Per ascoltarla basta cliccare QUI

giovedì 23 ottobre 2008

Il rosso e il nero

Salto all'improvviso da una finestra ad abbaino.
Volo, per un attimo nel vuoto, poi atterro su un tetto, piatto, di cemento, nero.
Mi trovo sopra un edificio, in un angolo dei camini di forma particolare mi mostrano col loro disegno che questo è il tetto del centro di giocattoli, giochi, marionette e affini della città. Ma non siamo in Italia, è una cittadina austriaca, forse tedesca, la sua skyline mi ricorda quella di Salisburgo. Guardo indietro, alla finestra. L'edifico è invece, quello di un centro di bricolage.
Spari.
I colpi improvvisi mi ricordano che sto scappando. Inizio a rotolare lungo il tetto, quando dalla stessa finestra da cui sono apparso, arrivano i miei inseguitori. Striscio e rotolo fino a dietro un muro, poi casco nel vuoto dietro la parete. Sono finito in una parte interna del tetto, con delle scale che portano ad un ingresso. La porta, nera, è chiusa.
Alzo lo sguardo, il cielo è rosso cupo, i miei nemici non si vedono.
Scivolo, letteralmente, attraverso la porta chiusa, entrando nel centro commerciale. Qualcuno mi sta aiutando, sento la sua energia, la sua volontà, ma non distinguo suoni. Allo stesso tempo percepisco i miei inseguitori, anzi, ora ne è rimasto solo uno, più grande, più forte. L'intero centro è come fosse dentro ad una bolla di vetro, vedo i vari negozi, come dietro ad una parete traslucida color ocra. All'improvviso sento, nella mia mente, che qualcuno sta cercando di imporre la sua supremazia su di me... è il mio inseguitore, che sta cercando di portarmi nel suo mondo di sogni dove non riuscirei più a liberarmi. Riesco a capire tutto ciò, oltrepasso la barriera traslucida, aiutato dall'altra presenza e, improvvisamente, tutto svanisce in un vuoto rosso e nero....

martedì 21 ottobre 2008

Lettera d’amore

Le sue parole l’hanno appena lasciato,
dolci parole che leggendo
lui ha sussurrato.

Quale gioia infinita provocano in lui
le sue dolci parole: in silenzio,
avvicinano lei al suo amore lontano.
Son scritte col cuore,
si vede, si sente,
non servono scuse, giustificazioni.

Basta una frase d’amore,
basta un semplice “t’amo”,
e la distanza scompare
muoiono dubbi e tormenti,
nascono emozioni e gioie,
e un nodo alla gola bagna la sua ruvida pelle.

Felice, felice, felice,
come non era mai stato,
come non aveva mai pensato,
come non aveva mai osato.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Gioie misteriose

Si arrovellava, si accaniva,
si disperava, si sforzava,
mentre il suo cuore batteva.

Come può,
come può far felice un simile gesto?
Un semplice atto, sfiorarsi le labbra,
come può?

Più spiava, più vedeva la loro gioia infinita.
D’un colpo intuire, d’un colpo piangere.
Era l’amore: la loro felicità.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

domenica 19 ottobre 2008

007 Quantum Of Solace

"If you can avoid killing every possible lead, it would be deeply appreciated."

Il 7 novembre prossimo uscirà nei cinema "Quantum Of Solace", il 22° film della saga di James Bond, con protagonista Daniel Craig. Scorrendo questa pagina troverete un widget preso dal sito ufficiale 007.com, con interviste, trailer e altro. In questo post invece, incorporati da YouTube i video dei 2 trailer ufficiali e quello della title track "Another Way To Die" cantata da Alicia Keys e Jack White. Altre news, in inglese, le potete trovare su commanderbond.net

Quantum Of Solace - trailer one


Quantum Of Solace - trailer two


Alicia Keys & Jack White "Another Way To Die"

venerdì 17 ottobre 2008

Se eri bambino negli anni 60, adolescente nei 70 e avevi il mondo in mano negli 80

Dal blog di Laura (http://provoafareunblog.blogspot.com/)

......leggete e...tocca a voi!
Aggiungete il vostro "Noi che".....

Noi che la penitenza era 'dire fare baciare lettera testamento'.
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'.
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che il Ciao si accendeva pedalando.
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella..
Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.. (e la città con la D era sempre Domodossola).
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.
Noi che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
Noi che ci divertivamo anche facendo 'Strega comanda color.'. e giocavamo a Mondo.
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic.
Noi che avevamo la tivvù dei ragazzi e il Braccobaldo show .
Noi che guardavamo “I ragazzi di padre Tobia” e ci piaceva Cucciolo.
Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasmaformaggino o un francese, un tedesco e un italiano.

Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che si andava in cabina a telefonare con il gettone, quello color oro con la scanalatura.
Noi che se dovevi chiamare fuori città e facevi la teleselezione non prendevi la linea tanto facilmente.
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto come fosse un miracolo.
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.
Noi che il giovedì sera c’era Rischiatutto e il sabato sera Canzonissima.
Noi che guardavamo anche Delia Scala e Lando Buzzanca quando la memmè era sempre la memmè.
Noi che ci piaceva Maga Maghella, quella maga piccola piccola.
Noi che suonavamo ai campanelli dei citofoni e poi scappavamo.
Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo l’alcool e il cerotto Salvelox.
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.
Noi che le ricerche non le facevamo mica su Google ma su “Le mie ricerche”, che aveva le foto con dietro la spiegazione da copiare sul quaderno.
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days.
Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi', mica Halloween.
Noi che alle elementari avevamo la carlella con le bretelle da mettere sulle spalle ma al liceo a scuola portavamo i libri con la cinghia e facevamo delle pile enormi.
Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di interruzione delle trasmissioni.
Noi che abbiamo avuto le tute lucide che facevano troppo figo.
Noi che le gomme erano quelle di Paperone, costavano 10 lire e c’era scritto “Non hai vinto ritenta”.Noi che si suonava la pianola Bontempi.
Noi che se vedevi uno che correva in moto era “Agostini”
Noi che la merenda era pane, burro e zucchero e che non sapevamo cos’era il colesterolo.
Noi che le macchine avevano la targa nera,i numeri bianchi, e la sigla della provincia.
Noi che le All Star le avevamo solo se giocavamo a pallacanestro.
Noi che se a scuola la maestra ti sgridava, a casa era il terrore, per te e non per la maestra!
Noi che.......avevamo il motorino e via...senza patentino e senza casco
Noi che le canzoni non si scaricavano da Internet, ma si registravano dall'LP dell'amico
Noi che uscivamo soltanto il sabato sera e NON tutte le sere e rientravamo entro mezzanotte perchè c'era il risparmio energetico!
Noi che quelli di sinistra erano comunisti e quelli di destra fascisti
Noi che le partite di calcio si ascoltavano alla radio a tutto il calcio minuto per minuto;
Noi che le classifiche dei dischi le ascoltavamo sempre alla radio con Hit Parade e Lelio Luttazzi...
Noi che ascoltavamo le Fiabe sonore con "l'ombrello, il cappottino rosso e la cartella gialla" (anche se non serviva!!!) e che il disco faceva CLICK
Noi che se un ladro scappava ad inseguirlo c'erano Starsky e Hutch, ma il "caso" lo risolveva sempre Kojak
.

giovedì 16 ottobre 2008

Cammini per la strada

Cammini per strada
con gli occhi tuoi tristi,
curve le spalle, sbattuto il viso,
i pensieri altrove,
non sei più tu,
ma una larva.

D’improvviso un sussulto,
io dinanzi a te,
lo sguardo s’abbassa,
la voce sussurra:
no, tutto bene,
è la strada migliore.

Ciò che non puoi,
goffamente nascondi,
ciò che non vuoi,
scioccamente ripeti,
la via sembra migliore,
ma è la peggiore.

Ed io qui non riesco
a capire la mia solitudine,
lui è con te,
eppur non lo ami,
tu sei con lui,
eppur non lo brami.

Il tempo passa,
io non t’incontro più
deserta è la casa,
vuota la strada
i giorni scorrono,
io non ti chiamo più.

Lentamente,
mi stai perdendo
e sei sempre più sola.
Lentamente,
ti stai uccidendo
e son sempre più solo.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Dolce natura

Lei ama gli alberi
e quel delicato fremere
di foglie mosse dal vento.
Lei ama i boschi
e quel misterioso mondo
che pulsa nel verde.
Le ama gli uccelli
con quel loro gioioso
cantare tra le fronde.
Lei ama il lago
con il suo vivere silenzioso
giorno dopo giorno.
Lei è bellissima,
ed io non cesserò mai d’amarla.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

martedì 14 ottobre 2008

Modi di dire

Arrabbiature femminili
"Stamattina c'ho i coglioni talmente girati che s'ero 'n'omo me dovevano opera' d'ernia inguinale!"

Fortune femminili
"Io so' così sfortunata che 'l mi dottore 'na volta me disse: Signora, le' 'n doveva nasce con le gambe lunghe ma col culo grosso!"

Che si ero 'na veggente...

"Buongiorno, è qui che si fanno le carte di identità? Cosa serve?"
"Sì è qui. Basta che lei venga qua, con la carta scaduta e le facciamo quella nuova."
"Ah, va bene, grazie, arrivederci, adesso lo riferisco."
"Ma perchè, non è per lei? chi la deve fare?"
"Non non è per me, è per un ragazzo."
"Ragazzo? quanti anni ha?"
"Quattordici."
"Ah, beh, allora non può ancora fare la carta di identità, ci vogliono 15 anni compiuti."
"E allora? Deve prendere il patentino per la moto, come può fare?"
"Facciamo un attestato di identità per minori. Deve venire qua il ragazzo con una foto e i due genitori, quindi lei con la moglie."
"Verrà la figlia."
"Ah, è una ragazza, ok. Comunque, anche la mamma e lei."
"Verrà il marito."
"Perchè lei non è il marito?"
"No, io sono il nonno del ragazzo!"
"Ah, scusi ma se non me lo dice lei, io da sola non lo indovino... Che si ero 'na veggente pensava che stavo qui?"

lunedì 13 ottobre 2008

Torino Passion 2008

Il viaggio era iniziato nel pomeriggio, ovviamente con capote aperta, top-down, come si dice. Recupero una coppia di barchettisti toscani a Camucia, Paola e Rossano, e partiamo, ma per solidarietà con loro (lei aveva mal di schiena e quindi capote chiusa) ho chiuso anche io. Traffico, ingorghi, autovelox, chilometri e newjersey, tiramolla velocistici da 160 a 180 poi 90 e quindi 30. Dopo 6 ore siamo a Torino, dove ci aspettano. E' la sera prima del raduno, ma è anche la sera dopo una ricorrenza e perciò l'organizzatrice, insieme ad amici e fidanzato ci aspetta per la cena, nonostante siano già le ventidue. E' appena stato il suo compleanno e brindiamo tutti insieme. Poi in albergo, dove, lette due pagine di "Cuore di tenebra" crollo sfinito.
Sabato mattina, ritrovo con tutti i barchettisti partecipanti al raduno. Saluti, baci e abbracci, sorrisi, occhi che brillano sinceramente. Ritrovo amici veri, conoscenti che forse lo diventeranno o forse no, rivedo una persona che non partecipava da anni e ne sono contento. Ma, purtroppo, non vedo una coppia di barchettisti e soprattutto di amici a me molto cari, Roberta e Nicola. Non ci sono, il "nonno", come affettuosamente chiamiamo Nicola, si è sentito male ed è stato ricoverato e operato d'urgenza. La giornata pur splendente mi si rabbuia. Lo chiamo subito. Sta bene, l'intervento è riuscito e lui non ha perso il gusto per la battuta:"Sono a letto ma come pigiama ho una maglietta del barchetta Club, così sono anche io con voi".

E' tardi, il raduno deve iniziare.
Prima tappa, ci aspetta la guida a Torino Esposizioni per illustrarci la mostra "Trilogia dell'automobile. Dream". Ed è un vero e proprio sogno quello in cui veniamo rapiti: prototipi di auto celebri, concept car famose, pezzi unici come la "Gilda"... per noi appassionati è coinvolgimento totale.
Poi si sale in barchetta, giù la capote e si parte. E' l'11 ottobre, ma fa caldo come se fosse l'11 giugno. Il classico serpente colorato di spider si avvia verso la basilica di Superga inerpicandosi tra i tornanti, fino a raggiungere la cima della collina. Ma prima di visitare la basilica, ci aspettano in trattoria, e quindi ben contenti ci sistemiamo a tavola, dove ci servono prelibatezze piemontesi (e un vinello rosso che evapora troppo in fretta...).
Dopo pranzo un'altra guida dall'aria beruschiana (pur essendo una donna), ci spiega, con la velocità della luce, la storia sabauda attraverso le tombe presenti sotto la basilica e i piccoli appartamenti al piano superiore. Purtroppo la basilica è in restauro e il suo interno è ripieno di tubi innocenti che sorreggono palchi e palchetti. Nel ridiscendere la collina affidiamo i nostri coequipiers alla "Dentiera", la tramvia che scende da Superga fino a Sassi.
Rientriamo in hotel, ci cambiamo e, lasciate le amate barchettine nel box, prendiamo un autobus per il centro, destinazione "happy hour", o "apericena", o, per dirla alla torinese, "merenda sinoira". Anche qui apprezziamo tutto, mangiando e bevendo... e continuando a scherzare tra di noi. Tra l'altro, ad attenderci ci sono degli amici di Marina, che pur di salutarci hanno rischiato di far tardi a teatro. Dei signori, semplicemente.
Dopo la merenda sinoira, due chicche. La prima è una visita in notturna al Museo dell'Antichità, dove una terza guida ci illustrerà fino all'ora di chiusura il Celeste Impero, quasi nove secoli di dinastie Cinesi raccontate da statue di terracotta, porcellane e specchi di bronzo. E anche se cominciamo a dare segni di cedimento, non riusciamo a non apprezzare la bellezza dei reperti è il fascino dei racconti della guida. E' passata già la mezzanote quando rientriamo in albergo. Qui ci attende la seconda chicca, una degustazione di specialità piemontesi: cioccolata e nocciole, moscato e barolo. Magicamente sbucano fuori piatti e posate blu intenso, cioccolata fondente con nocciole intere, torte alla nocciola, crema di gianduja, bottiglie di barolo chinato e di moscato passito, in un abbinamento sapientemente scelto. E' un vero e proprio orgasmo culinario, gli occhi si chiudono non per il sonno ma per gustare in silenzio e intensamente il piacere che si sta fondendo in bocca. Sono le 1 e 20 della notte quando mi sdraio sul letto, dopo una giornata calda, piena, ricca, e solo ora riflettendo mi accorgo dell'eleganza con cui questa è stata diretta dall'organizzatrice, sempre presente ma mai invasiva. Leggo altre poche pagine del mio libro e mi addormento.

Domenica mattina, valigia pronta, motore acceso, capote aperta.
Arrivano altri barchettisti, quelli che "io al raduno vado solo la domenica perchè...". E qui un appunto: accanto a quelli che, davvero dispiaciuti per non essere potuti venire anche il giorno precedente, hanno fatto sentire sia la loro compagnia che il loro gradimento per quanto organizzato, c'erano altri, che spuntati come dal nulla, come tali si sono comportati, restando invisibili durante il prosieguo del raduno e dissolvendosi a pranzo terminato (ancor prima del caffè). Beh.. mi dispiace, ma non è così che si vive un raduno, nè è cosi che si vive un Club di appassionati. Figuriamoci quando, come nel nostro caso, è un raduno/ritrovo di persone che amano fare chilometri per ritrovare il sorriso negli occhi dei propri amici, con la scusa della barchetta.

Ma ritorno al programma del raduno. Si va a Venarìa, per visitare La Venarìa Reale.
Qui la quarta e ultima guida ci trasporta indietro nei secoli fino al XVII per raccontarci la storia di questa Palazzina da Caccia e dei suoi abitanti, ancora una volta la famiglia Savoia. Scivoliamo da una stanza all'altra, in un'alternanza di ambienti spogli ma brillantemente arricchiti dall'opera del regista Peter Greenaway, e di sale o saloni riccamente decorati con stucchi, quadri, arazzi, specchi o mobili intarsiati, per arrivare alla fine nel salone principale (chiamarlo corridoio è fortemente riduttivo), dove la maestria dell'architetto Juvarra nel giocare con finestre, luci e colori, creò un'ambiente da far rosicare d'invidia lo stesso Napoleone..

Dopo la bellezza della Reggia, e anche dopo una visita durata ben due ore, entriamo in una trattoria tipica del paese dove ancora una volta ci attendono specialità locali. Chi conosce un po' l'organizzatrice, riconosce subito la sua mano nella scelta del posto, oltre che del menù. Ed è la conclusione ideale a questi due giorni. Poi di nuovo abbracci e sorrisi, baci e strette di mano. Risalgo in auto, seguendo un paio di barchette, una delle quali, quella di Davide, ci farà strada fino all'autostrada. Top down fino a Genova, chiuso poi, arrivo a casa poco prima della mezzanotte. Mi addormento contento, col pensiero al raduno appena concluso.
Grazie a "Black Panther" la barchettista, grazie a Marina l'amica, per aver scritto, sceneggiato e diretto tutto questo, facendoci sentire la passione dei luoghi, delle cose e la sua.

PetHotels

Tra l'elenco dei siti dei miei amici ne ho aggiunto uno fresco fresco. E' un sito creato dalla mia amica Gloria Togni, si chiama PetHotels (http://www.pethotels.it/) ed è rivolto agli amanti degli animali.
Qui di seguito vi riporto "paro paro" cosa è scritto sul sito alla voce "mission", per comprendere meglio a chi si rivolge il sito e come è fatto.

PetHotels.it: la mission

Un altro sito sugli animali. Dite la verità, è la prima cosa a cui avete pensato. In realtà questo è il sito che ama chi AMA gli animali, ovvero di coloro che desiderano fare tutto ciò che è nelle proprie possibilità per regalare a queste creature una vita dignitosa, tranquilla e, possibilmente, felice.
Questo luogo vuole essere un punto d’incontro e di informazione, un aiuto per gli umani al servizio degli animali. Qui, oltre alle notizie su come curarlo, amarlo e vezzeggiarlo potrete trovare la struttura turistica (Hotel, albergo, agriturismo, Bed & Breakfast, campeggio e persino le spiagge) in cui passare le vacanze in compagnia dei vostri amici a quattrozampe.

Non solo! Se cercate un compagno per il vostro animaletto, consultate la sezione “mercatino” oppure spulciate (mai termine fu più consono) tra i vari annunci compro - vendo - regalo. Il vostro cucciolo è in disordine? Un elenco di beauty-shop vi farà trovare la toeletteria più vicina a voi, mentre per i più indisciplinati è possibile trovare un addestratore che li istruisca nelle buone maniere.

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contattare immediatamente trovate anche gli indirizzi dei PS divisi per regione e province. Consultate il menù qui a lato e troverete tutto ciò che vi serve: pet-sitter, persi e trovati, allevamenti… in più, se vi registrate, avrete la possibilità di creare una pagina personale in cui inserire testi, immagini e video del vostro animaletto!
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giovedì 9 ottobre 2008

Farfallina

Cara farfallina,
io non vorrei mai
rovinare le tue ali
ed impedire di volare libera,

perché ti abbraccerò
e ti stringerò
facendoti sentire il calore della mia pelle,

perché ti morderò
e ti bacerò
facendoti sentire il sapore della mia bocca.

Cara farfallina,
mia non sarai mai
ma il fremito del tuo corpo
e il sorriso dei tuo occhi mi lascerai.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Voglia di fare

Notti lunghe e tremende
notti insonni e orrende,
invano gira e si rigira
invano geme e sospira.

Non può riposare,
non può riposare.

Gli inganni sono stati troppi,
troppo a lungo lui ha ingannato,
ed ora, il rimorso cresce;
no, non può, non riesce.

Eppure deve, una volta ancora soltanto,
per poi rinascere e soffocare col pianto.

Gli inganni sono stati troppi
troppo a lungo lui ha ingannato,
è stato così semplice disfare,
è poi così difficile fare?

Per l’ultima volta dovrà mentire,
per la prima volta dovrà costruire.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Luciano Ligabue - Il Mio Pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun\'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

martedì 7 ottobre 2008

Mumble, mumble...

Oggi i pensieri sono vorticosi nella testa. E' e sarà una giornata lavorativa lunga, con solo un'oretta di tregua per il pranzo. Stamattina una delle mie due colleghe si è dovuta assentare per nascita del figlio della nuora, quindi un bel nipotino. E così sono rimasto con l'altra che ovviamente si è data molto da fare per sembrare costantemente impegnata e non fare niente nella realtà, lasciando tutti i clienti a me...
Nel frattempo dovevo anche cercare di risolvere un problema burocratico personale: mi sono iscritto ad una gara di regolarità automobilistica e mi serve una tessera UISP. Chiamo la sede locale e la prima persona cade dalle nuvole, la seconda mi dice che assolutamente loro non fanno tessere individuali ma (se mai) solo dietro richiesta di un club e/o associazione. Però mi dice anche di provare a parlare con una loro responsabile della quale mi fornisce il numero di cellulare. Ora, devo capire perchè la responsabile non ha un telefono fisso come gli altri, ma vabbè... Il problema vero è che ieri mi hanno dato il numero sbagliato e oggi la tipa non risponde mai. E io devo far pervenire la tessera entro sabato!
Piccoli problemi rispetto alla crisi che sta attraversando il pianeta a livello borsistico, certo, però nel loro piccolo mi fanno innervosire comunque... Specie poi se devo condividere la mattinata lavorativa con persone che oltre a eclissarsi invece di lavorare, non ci posso affrontare argomenti come appunto quelli borsistici, ma solo cose relative a isoladeifamosi, missitalia o superenalotto... Bah... Per fortuna che ci sono anche altre cose, come ad esempio mia madre che ieri ha acquistato e ritirato la macchina nuova, una bella Opel Agila 1.2, bianca. Dopo averle fatto i complimenti le dico che le preparerò un cd con file mp3 musicali, e quindi le chiedo se preferisce Mina, Celentano o Battisti. E lei, che ha 72 anni, mi fa:"Ma che Mina, io voglio quello lì che fa rock, voglio Vasco Rossi!". Troppo forte.

venerdì 3 ottobre 2008

Crystal Ball



Who is the man I see
Where I'm supposed to be?
I lost my heart, I buried it too deep
Under the iron sea

Oh, crystal ball, crystal ball
Save us all, tell me life is beautiful
Mirror, mirror on the wall

Lines ever more unclear
I'm not sure I'm even here
The more I look the more I think that I'm
Starting to disappear

Oh, crystal ball, crystal ball
Save us all, tell me life is beautiful
Mirror, mirror on the wall
Oh, crystal ball, hear my song
I'm fading out, everything I know is wrong
So put me where I belong

I don't know where I am
And I don't really care
I look myself in the eye
There's no one there
I fall upon the earth
I call upon the air
But all I get is the same old vacant stare


Chi è l'uomo che vedo
Al posto di quello che dovrei essere?
Ho perso il mio cuore, l'ho seppellito troppo in fondo
Sotto il mare d'acciaio

Oh, sfera di cristallo, sfera di cristallo
Salvaci tutti, dimmi che la vita è bella
Specchio, specchio sul muro

Contorni sempre più sbiaditi
Non sono neppure sicuro di essere qui
Più guardo e più penso di star
Cominciando a sparire

Oh, sfera di cristallo, sfera di cristallo
Salvaci tutti, dimmi che la vita è bella
Specchio, specchio sul muro
Oh, sfera di cristallo, ascolta la mia canzone
Sto svanendo, tutto ciò che so è sbagliato
Perciò mettimi nel luogo che fa per me

Non so dove sono
E non m'importa davvero
Guardo nei miei stessi occhi
Non c'è nessuno lì
Cado sulla terra
Invoco il cielo
Ma tutto ciò che ottengo è il solito vecchio sguardo vacuo

mercoledì 1 ottobre 2008

Dice 'l Gorino...

Massima n. 16: "Voler volare senza ali è come nuotare con il cappotto"

Gorino Luddista


Piccolo omaggio a Vittorio Gorini, detto 'l Gorino, grande Perugino che non c'è più e di cui si sente la mancanza.
Sulla destra del mio blog trovate una serie di link sulla sua figura, tra cui il blog da cui ho preso questo video.

Carnevale

Ricordo, anni fa, un carnevale.
Era stata festa grande in classe,
ma poi tutti se n’erano andati
ed ero rimasto io solo.

Ridevano, scherzavano e ballavano,
tutti erano allegri in quel giorno giocoso.
Mi alzai, scappai: via per la città,
per le strade e le piazze.

Tra i mille colori di maschere allegre,
dominava il bianco:
il bianco, sparso un po’ qua e un po’ là,
il bianco di quella polverosa farina.

Schivavo la folla in baldoria,
proseguivo da solo il cammino
mentre gli occhi miei, spiando l’amore,
di nascosto guardavano e piangevano.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK


La Celestina di Fernando de Rojas nella letteratura inglese. traduzioni ed esiti.

2.3 La "Celestina" in Inghilterra
La teoria che la cultura spagnola fosse molto conosciuta in Inghilterra prevalse per molto tempo. In realtà punti di contatto tra la letteratura spagnola e quella inglese vennero notati già nel corso del Quattrocento, ad esempio nei poemi di Francisco Imperial, dove in effetti si avverte un influsso inglese, ma sarà segnatamente il secolo successivo ad essere caratterizzato da contatti storico-culturali veramente degni di nota: la realizzazione dell'unità politica, la scoperta del Nuovo Mondo, i matrimoni tra Enrico VIII e Caterina d'Aragona e tra Maria Tudor e l'infante Filippo.
L'interesse aumentò con l'arrivo in Inghilterra di alcuni scolari, amici di Sir Thomas More, ansiosi di ascoltare lezioni di Juan Luis Vives, famoso latinista spagnolo che venne in Inghilterra come precettore della principessa Maria, e che, fino al divorzio di Caterina d'Aragona, fu professore di Filosofia ad Oxford. I suoi trattati, in gran parte di carattere religioso, furono per molti anni popolari in Inghilterra. Uno di questi, De Institutione Christianæ Feminæ (Nota: scritta da Vives in latino, fu pubblicata, per la prima volta, in inglese da Richard Hyesde nel 1540), ebbe un esito ragguardevole, tanto che lo continuarono a leggere le signore inglesi come stimolo alla devozione molto tempo dopo che il Cattolicesimo aveva ceduto il posto al regime di Elisabetta. Nella sua autonomia dottrinale assomigliava molto ai libri dei mistici spagnoli, anche se nello stabilire regole pratiche per la condotta quotidiana, indirizzata in certo qual modo ad una perfezione impossibile, non aveva in sé niente di mistico.
Caterina d'Aragona e Juan Luis Vives: due personaggi spagnoli trasferitisi in Inghilterra che in qualche modo si intrecciano con la Celestina e il suo successo nell'isola di Albione. Sembra infatti che la storia di Calisto e Melibea fosse una delle letture preferite dai componenti il seguito di Caterina, al suo arrivo in Inghilterra nel 1501, e da questi fatta conoscere ai cortigiani inglesi che avessero dimestichezza con il castigliano. D'altra parte fu Vives che le conferì attualità proprio a seguito del giudizio emesso sull'opera: infatti l'umanista, nel suo De Institutione faceva una lista dei libri che le donne non dovevano leggere e tra questi include anche la Celestina, indicandolo come libro abominevole (Nota: Vives considerava gli autori dell'opera "homines otiosi, male ferati, vitiis ac spurcitiæ dediti"). In verità il suo fu un giudizio reputato eccessivamente severo ed ingiustificato, giacchè la maggior parte dei suoi contemporanei consideravano la Celestina un'opera maestra. In effetti lo stesso Vives, in un trattato successivo (De Causis Corruptarum Artium - 1531) edulcora le sue posizioni critiche iniziali salvando la Tragicommedia sul piano morale, in virtù delle tragiche morti degli amanti, dei servi e di Celestina.
Tutto questo portò per molto tempo ad attribuire a Vives la prima traduzione inglese della Celestina, stampata verso il 1530. Si tratta di un adattamento in versi, pubblicato anonimo, di non pregevole fattura: inoltre la tragedia finale viene modificata con una conclusione felice e il traduttore aggiunge riflessioni morali che concordano con il primo giudizio emesso da Vives sull'opera di Rojas. (Nota: Anche Thomas More aveva un'opinione avversa alla Celestina, che rifletteva quella di Vives, De Institutione Christianæ Feminæ: the baude mother of naughtynes = Cælestina lena, nequitarum parens)
- il capitolo proseguirà su un prossimo post -

Premonizioni?

Questa notte mi è capitato di sognare una cosa strana.
Ero insieme ad altri amici in una villa, e ci stavamo preparando per andare ad un evento (che per tutto il sogno è rimasto sconosciuto). Una delle persone nel gruppo con me, era una delle mie colleghe. Questa era in bagno e stava ultimando la preparazione. Noi la chiamiamo perchè era in ritardo e lei da dentro la stanza ci urla che sarebbe stata pronta in pochi minuti. Poi esce e tutti insieme andiamo a questo evento (misterioso). Beh, stamattina questa mia collega è diventata nonna perchè sua figlia nella notte ha dato alla luce una bella bambina, e quindi è dovuta andare via dall'ufficio di corsa.
Che dite, si è trattato di una premonizione?

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