lunedì 28 dicembre 2009

Colibrì, orologi e tarantole.

Insieme ad un gruppo di amici arriviamo in una località di mare, per una vacanza.
Alloggiamo in una casa con vista sul mare, a pochi metri dalla spiaggia. Prendo subito possesso della mia camera, una bella stanza con le pareti colorate di giallo e i mobili azzurri. Colori pastello che danno subito l'idea del relax che ci attende. Ma, mentre apro la valigia sul letto, inizio subito a vedere che c'è qualcosa che non va. Il letto è disfatto e in terra c'è polvere e sporcizia. Faccio il giro del letto, per vedere se anche dall'altro lato è sporco e vedo che tra le coperte che cadono a terra e la parete sotto la finestra, lanuggine e cartacce la fanno da padrone. Inizio subito a raccogliere e pulire, non senza lanciare qualche imprecazione.
Mentre raccolgo un pezzo di carta, intravedo qualcosa peggiore di quanto visto finora: uno scarafaggio morto!
Con una delle cartacce lo raccolgo e faccio per buttarlo dalla finestra ma, prima di riuscirci, mi cade dietro un mobiletto azzurro e bianco che sta proprio sotto le ante della finestra. Con pazienza vado per spostare il mobiletto, quando mi accorgo che giusto sopra ci sono altre cose inanimate. Osservo meglio, e scopro che si tratta di piccoli uccellini blu. Ce ne sono almeno tre o quattro, sparsi un po' sopra il mobiletto e un po' sopra il davanzale. Finisco di spostare il mobile ma con mio stupore mi accorgo che non c'è più lo scarafaggio che mi era caduto.
Ne parlo con uno dei miei amici, il quale però è preso dai corpicini dei colibrì. Ne prendo uno in mano, per osservarlo meglio pure io, e capisco lo stupore e l'attenzione del mio amico. Il corpo del colibrì non c'è, o meglio, c'è ma è vuoto. I colibrì morti sono come dei sacchetti vuoti: c'è tutto l'esterno del corpo, ma sono vuoti all'interno. Ci allontaniamo spaventati dalla finestra e dai colibrì.
Cosa può essere successo?
Chiamiamo il resto degli amici i quali iniziano a ragionarci su. Alla fine, uno di loro, esaminando bene uno dei colibrì, ci fa notare che i corpi sono forati da un lato, e che secondo lui l'interno è stato succhiato via.
Si ma da cosa o da chi?
Uno dei presenti ci dice che può essere stato un ragno, una sorta di tarantola, ma che in teoria non dovrebbe essere presente in questa zona. Ad ogni modo iniziamo ad ispezionare la stanza. Dietro al mobile intravedo un oggetto. Mi abbasso, allungo il braccio e riesco a prenderlo. E' un orologio d'acciaio, con quadrante azzurro. E' molto sporco, quindi prendo uno strofinaccio e lo pulisco bene. Tornato lucido guardo meglio il quadrante e vedo che c'è raffigurato un puffo. Il bracciale è bello ed il quadrante simpatico, decido quindi di tenermelo e lo indosso. Poi finisco di disfare la valigia e sistemo un po' di t-shirt nei cassetti, tenendomene una con disegnato un delfino che salta tra le onde e il logo "Red Sea". Poi mi sdraio sul letto per rilassarmi un attimo. Tra le coperte ed il cuscino sento però altri oggetti. Sono altri due orologi: uno sempre d'acciaio, ma non molto bello, ed un altro con la corona gialla. Anche il bracciale è dello stesso colore ma la sua particolarità è che è fatto di stoffa impermeabile, con allacciatura a strappo. Guardo meglio il quadrante e vedo che si tratta di un Breitling. Mi tolgo l'orologio con il puffo e indosso questo. E' un po' pacchiano ma è impermeabile e visto che sto per andare a passare la giornata in mare è proprio quello che fa per me.
E poi è pur sempre un Breitling.
Mentre finisco di allacciarmi l'orologio, sento gridare uno dei miei amici. Hanno trovato una grossa ragnatela incastrata su un angolo del soffitto. E' come un grosso cono schiacciato, con un foro al centro, per permettere l'ingresso. Dal foro fuoriesce una zampa scura e pelosa... A quella vista decidiamo di abbandonare la stanza, raccolgo velocemente tutte le t-shirt, le infilo disordinatamente dentro la valigia, prendo anche gli altri due orologi e insieme ai miei amici scappiamo via.


giovedì 5 novembre 2009

Il male

E’ un sorriso che fugge nel tempo,
una smorfia che pietrifica il ricordo.

Improvviso, inaspettato,
non richiesto, devastante e sottile, 
ti assale e riempie ogni secondo 
dei giorni che restano.

Improvviso, ma previsto,
forse richiesto, scompare,
rendendo vuoto ogni secondo
dei giorni che vorresti.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

sabato 3 ottobre 2009

Pane e prosciutto.

Devo fare la spesa. Esco di casa, scendo in strada e mi dirigo al negozio di alimentari distante pochi metri. E' già tardo pomeriggio, la luce del sole filtra ancora tra i colori tenui dei palazzi. Arrivo al negozio, entro e sorpresa! il locale è semivuoto, non ci sono più tutti i banchi e gli scaffali che arredano e riempono gli spazi. Allineati lungo le pareti, imbiancate di recente, ci sono dei banconi ricoperti di pesce e i dipendenti, tutti allineati e in grembiule bianco, sono pronti sì a vendere, ma solo pesce. Esco, tra il disorientato e il deluso, ma non mi arrendo e mi dirigo ad un altro negozio di alimentari della zona. Arrivo, entro e... negozio vuoto, senza neanche il pesce. Riprendo la ricerca, terzo negozio, terzo locale vuoto. A dire il vero questa volta non è completamente vuoto. Al posto di scaffali e banconi, c'è un unico tavolo, molto lungo, con il ripiano all'altezza di circa un metro e sessanta. Sopra, una distesa di fette di pane o sfilatini tagliati a metà, con sopra degli affettati, prosciutto, salame, pancetta, capocollo. Sono lì, disponibili, gratuitamente. Intorno al tavolo una folla di persone che si accalca per prendere quante più fette di pane e affettati possibile, come se, in città non ci fosse più altra possibilità di trovare del cibo. Mi lancio anche io in mezzo e prendo due o tre fette di pane e prosciutto e pane e pancetta. Poi mi avvio all'uscita per tornare a casa.
Mentre sto per uscire incontro una signora, una collega con cui lavoravo nel mio vecchio ufficio. Ci salutiamo e iniziamo a parlare delle nostre relazioni. Lei sta con un uomo straniero, e mi dice che si stanno per sposare, perchè il suo compagno altrimenti rischia di dover tornare al proprio paese. Io invece le dico che, pur stando molto bene insieme, con la mia ragazza ancora non abbiamo deciso nulla riguardo al matrimonio. Poi la saluto, e incamminandomi verso casa, addento una fetta di pane e prosciutto.

venerdì 25 settembre 2009

Presentazione Raduno Barchetta Club Italia

Presentazione del prossimo raduno del barchetta Club Italia, il 17 e 18 ottobre, in Campania. A cura di Fabio Iacuzzo

martedì 15 settembre 2009

Il tallegato.

E' un pomeriggio di fine estate, e con un gruppo di amici percorriamo una via dell'immediata periferia cittadina. Il quartiere è stato abbandonato e lungo la strada troviamo i resti di quello che una volta era un chiosco, forse un piccolo bar oppure una rivendita di giornali. Sono rimaste in piedi solo le mura, due lati, il muro di sinistra e il retro. Il resto è crollato. Nelle piccole aiuole che costeggiano la strada non c'è altro che terra secca. Il cielo è parzialmente coperto di nubi, il che riflette su tutto un colore grigio chiaro.
La via finisce intersecando una strada principale. Attraversiamo l'incrocio per raggiungere un piccolo prato, o almeno, quello che ne resta. Il nostro furgone, un vecchio Citroen H bianco, è parcheggiato lì accanto. Ci mettiamo seduti a riposare e a osservare i resti del quartiere. Non c'è nessuno in giro, solo un paio di prostitute che si preparano ad affrontare una notte di lavoro. Sono decisamente molto truccate e vestite allo stesso modo: un piccolo top molto scollato, con il seno che fa capolino, una minigonna rossa, a portafoglio, aperta sul davanti a mostrare la "mercanzia", una striscia di pelo irto e setoloso, francamente disgustoso a vedersi, quasi fosse il dorso di un topo muschiato. Poi le prostitute si allontanano, e girandoci le spalle mettono in mostra il loro didietro: due natiche ornate ciascuna da una cresta punk, il prosieguo del "topo muschiato". Raccapricciante...
Io risalgo sul furgone, saluto gli altri e me ne vado. Faccio solo pochi chilometri, giusto il necessario per arrivare alla piazzetta dove un tempo sorgeva il mio vecchio ufficio.
Parcheggio. L'edificio è ancora lì e, come ad aspettarmi, c'è il geometra che lavorava al piano di sopra.
Vado a salutarlo, ci stringiamo la mano, ma poi la mia attenzione viene attirata da uno strano animale. Accanto ad una parete dell'edificio c'è il tubo di una grondaia che scende giù fino quasi a terra. Alla fine del tubo, attaccato tramite la coda, c'è una specie di grosso lumacone. Molto grosso in effetti, sembra quasi un gattone raggomitolato. Il tubo entra dentro la coda, come se l'animale si nutrisse di acqua piovana. Poi d'improvviso, la bestia si stacca dal tubo, e da sotto il corpo, alzandosi, escono fuori quattro zampotte. Ora l'animale è in piedi, sulle quattro zampe. Coda, corpo e collo sono quasi della stessa misura, e la testa è simile a quella di un grosso serpente, un anaconda o un pitone. Anche le zampe sono grosse, non come il corpo ma quasi. Le dimensioni sono comunque come quelle di un bel gattone. Non è ricoperto di peli e la pelle, di un colore tra il giallo ed il verde acido, è corrugata, mi ricorda la buccia di un melone giallo.
Lo strano animale non ha paura, anzi, mi guarda incuriosito. A quel punto chiedo al geometra che cosa diavolo sia questo strano essere.
"Ah, quello? è un tallegato, è un animaletto inoffensivo, anzi è molto affettuoso. Credo discenda dai salmoni e poi si è ambientato a vivere sulla terra. Se vuoi farlo divertire fagli sentire il suono delle campane."
Alzo lo sguardo e vicino all'edificio in effetti c'è un campanile. Premendo un tasto faccio partire il suono delle campane. Il tallegato si butta prima per terra, rovesciandosi più volte, poi, dopo una serie di balletti, si inizia a strofinare sulle mie gambe.
Il geometra aveva ragione, è davvero un cucciolotto affettuoso, anche se decisamente poco aggraziato. Le campane smettono di suonare, ed allora il tallegato a piccoli salti decide di allontanarsi e sparisce nei campi dietro l'edificio. Io saluto il geometra e risalito sul vecchio furgone me ne vado.

giovedì 23 luglio 2009

"La Teoria del barattolo di maionese e dei due bicchieri di vino"

Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.

Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancura una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.

Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!

“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi cosideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.

“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”

“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.

“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.

Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrae piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

mercoledì 17 giugno 2009

Playlist del mese - Giugno 2009

Dopo il burrascoso mese di maggio, stavolta sono più tranquillo, al punto che ho scelto della rilassante musica classica. Tra questi brani, forse il più noto se non si è appassionati del genere, è l'Overture 1812 di Tchaikovsky, nota per essere nella colonna sonora di "V per Vendetta". Gli altri brani che ho scelto, sono di Mozart, Verdi, Rossini, Wagner, Beethoven e Chopin. Buon ascolto!

martedì 9 giugno 2009

Take Time - Trova il tempo

Take time to work:
it is the price of success.
Take time to think:
it is the source of your power.
Take time to play:
it is the secret of youth.
Take time to read:
it is the foundation of knowledge.
Take time to be friendly:
it is the road to happiness.
Take time to dream:
it hitches your soul to the stars.
Take time to love:
it is the source of joy.
Take time to laugh:
it is the music of the soul.

Trova il tempo di lavorare:
è il prezzo del successo.
Trova il tempo di riflettere:
è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare:
è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere:
è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile:
è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare:
porta la tua anima alle stelle.
Trova il tempo di amare:
è la fonte della gioia.
Trova il tempo di essere felice:
è la musica dell'anima.

venerdì 29 maggio 2009

MALDOSSI in campo per l'Abruzzo

Come promesso eccomi qua per il resoconto dell'evento, riuscitissimo sotto tutti gli aspetti.
Infatti oltre alla piacevolissima giornata trascorsa tutti insieme, è stato un successo pure dal punto di vista principale, cioè la raccolta fondi. 
Abbiamo raccolto oltre 1000 euro, con i quali è stato possibile acquistare 2 notebook IBM/Lenovo. I Notebook verranno consegnati tra pochi giorni direttamente nelle mani della referente scuola/infanzia per i campi tenda di Coppito e tutta l'Aquila Est.
Per la cronaca, la partita Maldossi/UMBRI contro Maldossi/Dissidenti è finita 69 a 68 per gli UMBRI.
Sul sito del Maldossi (www.maldossi.com), o direttamente a questo link, potete leggere il racconto della giornata, mentre per le foto, in attesa che vengano pubblicate sul sito maldossiano, le potete trovare su Facebook, alla pagina del Maldossi Fans Club.
Che dire se non GRAZIE a tutti! GRANDISSSSSSSSSIMI, Forza Umbri e Dissidenti e CSI=PDM.

mercoledì 20 maggio 2009

Anche io vado in piscina ma prima timbro...

Un signore, con un quotidiano sotto braccio, entra in ufficio per autenticare una foto. Mentre sbriga la pratica, una impiegata si avvicina e inizia un dialogo surreale:
"Ehm, ahm, scusi, mi fa vedere un attimo il suo giornale?"
"Scusi?"
"Si, sa, volevo leggere una notizia. Sembra che c'era una impiegata della Provincia che timbrava e poi andava in piscina."
"Ah... prego, guardi pure..."

L'impiegata, incurante del collega che stava sbrigando la seppur breve pratica dell'autentica foto, apre il giornale e lo stende sulla scrivania.

"Ehm, grazie... no perchè anche io vado in piscina, magari l'avrò vista qualche volta."
"Eeh, si, si.."
"Ehm, no, perchè, anche io vado in piscina ma prima timbro."
"Cioè, lei prima timbra e poi va in piscina?"
"Si, cioè, mica timbro in piscina, timbro qui in ufficio."
"Aah, ecco, capisco, lei timbra in ufficio e poi va in piscina..."



venerdì 15 maggio 2009

MALDOSSI in campo per l'ABRUZZO



In Campo per l'Abruzzo.
Maldossi "
umbri" (maglie nere) vs. Maldossi "dissidenti" (maglie bianche)
Domenica 24 maggio 2009. Pala Don Bosco - PERUGIA

L'intero ricavato sarà devoluto in beneficenza. I fondi raccolti saranno utilizzati per l'acquisto di pc/notebook per bambini e ragazzi della tendopoli di Coppito (AQ) e consegnati al Responsabile Per la Scuola e l'Infanzia di L'Aquila Est.
Sul sito www.maldossi.com, sulla pagina Facebook del "Maldossi Fans Club" e su questo blog verrà data notizia dell'avvenuta consegna del materiale acquistato.

Programma:

ore 17:30 HAPPENING FAMILIARE giochi per bambini:
campane / gara di tiro / partitella di pallacanestro per i più grandi

ore 18:30 MALDOSSI "umbri" (neri) vs. MALDOSSI "dissidenti" (bianchi)
Partita di pallacanestro con regole maldossiane al 69. Durante l'intervallo gara di tiro da metà campo.

A seguire: porchetta, vino e dolci (nell'adiacente piazzale del PalaDB)

Durante la manifestazione sarà in funzione il BAR del PalaDB.

Vi aspettiamo numerosi, più sarete più materiale potremo acquistare e donare.

martedì 12 maggio 2009

Playlist del mese - Maggio 2009

Visto che il mio umore in questo mese non è allegro, i miei gusti musicali ne risentono.
Non la qualità però.
La playlist di maggio è molto rock e cattivella.
Cliccate su 'continua',  troverete il resto del post con l'elenco dei video.
Buon ascolto!


PRODIGY "Firestarter"
THE ROLLING STONES "Symphaty For The Devil"
RED HOT CHILI PEPPERS "Give It Away" - live
STEPPENWOLF "Born To Be Wild" - live
DEEP PURPLE "Smoke On The Water" - live
PINK FLOYD "Run Like Hell" - live

venerdì 8 maggio 2009

"Va a far del bene a un somaro" ovvero sul perchè ad essere troppo zelanti e volenterosi sul lavoro, si finisca ad essere vittima di mobbing.

Oggi ho deciso di fare un po' di "outing" e parlare quindi di me.
Di solito in queste pagine racconto quel che mi succede ma in modo indiretto e scherzoso. Oggi no, oggi sono serio. Per la precisione sono demoralizzato, demotivato e profondamente incazzato, mi si lasci il termine.

Lavoro da più di 20 anni in un'amministrazione pubblica locale e da una quindicina d'anni lavoro presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, il famoso URP. Anzi a dirla tutta sono stato uno dei 6 dipendenti che l'URP l'hanno creata, partendo da zero, cioè dalle carte delle normative vigenti all'epoca. Ora, senza andare a rovistare in questi 15 anni, dove davvero ne sono successe di tutte e di più, vengo subito ai giorni d'oggi e al servizio che svolgo attualmente. E di conseguenza al problema di cui voglio parlare. Premetto solo che, in questi anni, la dirigenza e i politici della mia Amministrazione hanno cambiato un pochino il volto e il compito dell'URP. Infatti oggi non ci occupiamo più solo di trasparenza, comunicazione, semplificazione dei servizi, ma anche, anzi direi principalmente, di servizi demografici. In realtà al mio sportello, il 90% delle prestazioni erogate sono di natura anagrafica (certificati, carte di identità, cambi di residenza, atti notori). Ma tant'è. 
In tutto questo ho comunque cercato di tirare fuori le mie capacità, formando e arricchendo quella che ritengo essere una professionalità notevole nel settore.
Solo devo riconoscere che sono un po' pignolo e zelante, per cui chi viene a chiedere le cose da me se da un lato sa che verrà accolto garbatamente e professionalmente, dall'altro sa pure che dovrà essere leale e preciso. 

La mia Amministrazione in questi anni ha diviso l'URP in 1 redazione centrale e 5 sportelli periferici. L'orario dovrebbe essere per tutti 8:30-18:30 dal LUN al VEN, 8:30-13:00 il SAB, ma in realtà solo 2 sportelli periferici osservano tale orario. Negli altri, vuoi per carenze di personale, vuoi per carenze di capacità, vuoi per esigenze personali dei dipendenti a cui i dirigenti si sono dovuti piegare, gli orari sono quelli tradizionali, mattino con 2 rientri settimanali, e sabato a casa. Il mio sportello rientra nell'orario continuato, of course.
Tutto ciò comporta che i 2 sportelli che seguono l'orario continuato abbiano una mole di lavoro sensibilmente più alta degli altri. 
Stare al pubblico poi è una vera e propria arte perché ci si trova davanti le personalità più disparate, e spesso dobbiamo parlare con persone che non si sono svegliate benissimo (beh, a volte nemmeno noi ci siamo alzati bene...). Per cui il malumore e lo stress sono sempre in agguato.
E arrivo al dunque.

Antefatto:
Giorni fà ero di turno con una mia collega, di mattino. Ufficio pieno, come al solito. Una signora straniera si accomoda dalla mia collega per delle pratiche e, mancandogli dei documenti, inizia subito ad agitarsi. Ma, comunque la mia collega riesce a sbrigarle tutto. Ad una seconda richiesta però le fa notare che dovrà far compilare dall'interessato (che nel caso specifico era il marito) un modulo, allegarci dei documenti e poi presentarlo di nuovo a noi. 
Detto fatto. La signora si alza e si va ad accomodare ad una scrivania che abbiamo per il pubblico. Nel frattempo, io continuo a servire altra gente.
Poco dopo ritorna alla carica chiedendo udienza alla mia collega, la quale, occupata con un altro le dice di sentire me. E questa viene immediatamente da me, dove però si era appena seduta una signora anziana. Incurante del fatto, la straniera prevarica l'anziana cacciandola in malo modo e mi obbliga a servirla. Sedendosi mi firma l'istanza a nome del marito. Al che io le faccio notare che non posso accettare un'istanza con una firma palesemente falsa. E qui scoppia il finimondo: la signora straniera inizia a insultare me e la mia collega, urlando. A quel comportamento le dico che non le avrei più prestato attenzione e che quindi se ne poteva andare. Questo ha fatto peggiorare la situazione, con un crescendo di urla, insulti, bestemmie e minaccie. Siccome l'ufficio era pieno e questa manfrina stava andando avanti da un po', la gente in coda si è spazientita e ha iniziato a invitare la straniera di ascoltarmi e andarsene per poi ripresentarsi quando avesse avuto la domanda firmata correttamente. E qui lei è passata a insultare e minacciare di "taglio della testa" tutti i presenti. Finchè ho dovuto chiamare le Forze dell'Ordine, che dopo pochi minuti si sono presentati sotto forma di pattuglia di Polizia. E la calma è tornata. Nel frattempo, a causa del trambusto e della concitazione, la mia collega ha avuto un mancamento e uno sbalzo di pressione.

Fatto:
Ieri ero di turno pomeridiano, 13-19, quando ad un quarto alle 14, arriva un fax. Una mia collega vede che è indirizzato a me e senza leggerlo me lo passa.
Testo del fax:
"Oggetto: ordine di servizio trasferimento da sede URP aa a sede URP bb del dipendente xx (che sarei io).
Per esigenze di organizzazione del servizio relativo agli sportelli decentrati e in attinenza alla professionalità e alle attività da Ella svolte si ritiene opportuno il suo trasferimento dalla sede Sportello URP aa allo Sportello URP bb.
La S.V. è invitata a prendere servizio presso la sede indicata a far data dall'11.05.2009"

A conferma del fax mi è poi arrivata una lettera oggi stesso. Fax e lettera firmati dal mio dirigente.

Così. 
Senza essere interpellato, senza che nessuno mi abbia chiesto il parere. 

Anche se un po' stupito e quindi inebetito dal fatto, ne parlo con una collega che chiama immediatamente una sindacalista, la quale questa mattina è andata a parlare con il mio dirigente, anche perchè il Regolamento di Mobilità Interna prevede una serie di cose, tra cui quella di sentire il diretto interessato prima di trasferirlo. 
Il dirigente spiega alla sindacalista (ma non ovviamente a me) che sì, io sono professionale e valido, ma che ultimamente mi sono fatto prendere da stress e nervosismo, finendo per prendermela con i cittadini, provocando situazioni in cui sono dovuti intervenire i carabinieri, e - udite udite - litigando così forte con una mia collega da farla star male. Perciò - ed anche perché lui ha bisogno di una persona allo Sportello URP bb - ha pensato che era meglio farmi "cambiare aria" e trasferirmi. Il tutto senza però sentire il mio parere. 
Ora, fermo restando che nei due sportelli il lavoro dovrebbe essere lo stesso, le differenze sostanziali sono le seguenti:

Sportello URP aa (dove ho lavorato fino a questa mattina): 
orario al pubblico continuato e orario di servizio in turni, sabato inclusi. A fronte di ciò nel mio stipendio percepisco delle indennità di turno (cioè soldi in più). Lavorando il sabato mi spettano 4 giorni di ferie all'anno in più. 
In ultimo, questo sportello è a 5 minuti da casa, per cui ci vado a piedi. 
La mia vita privata è organizzata anche in base a ciò.

Sportello URP bb (dove dovrò lavorare da lunedì):
orario al pubblico praticamente uguale a quello di servizio, per cui mattino con 2 rientri settimanali, e sabato a casa. Questo comporta che non percepirò più le indennità di turno (cioè soldi in meno), due giorni dovrò pranzare fuori (utilizzando dei buoni pasto), e non lavorando il sabato avrò 4 giorni di ferie in meno. 
In ultimo, l'ufficio sta a una decina di km da casa mia, per cui dovrò utilizzare un'auto (non c'è un servizio diretto di autobus).

Morale:
"Va a fa' del bene ta 'n somaro", ovvero se hai voglia di lavorare e sei scrupoloso e preciso, in una Amministrazione Pubblica come la mia riceverai sempre dei calci.
E secondo me siamo all'anticamera del mobbing...

sabato 18 aprile 2009

Funeral Party

La notizia era arrivata così, all'improvviso. Foster, uno dei nostri amici, era morto. Non avevamo saputo molto di più ma già questo bastava. Velocemente, il tam tam tra le persone che conoscevo aveva fatto sapere a tutti la cosa. All'inizio c'eravamo chiusi in casa, con gli occhi fissi al vuoto. Poi, iniziammo a reagire.
Scritta la notizia su Facebook, con un laconico "Chiuso per lutto" in bacheca, ci mettemmo d'accordo sul vederci tutti insieme per ricordare Foster. Qualcuno di noi ci parlò di una casa, dove avremmo potuto organizzare il "party". Io e Verberg andammo a vederla. Era semi-abbandonata, sporca, con gli infissi rovinati e le finestre aperte, ma la cosa che ci colpì di più furono i grossi ratti che la infestavano. Erano talmente grossi da sembrare dei gatti.
Dopo il sopralluogo tornammo tutti insieme alla casa, intenzionati a ripulirla. Nel giro di una giornata tutte le stanze erano di nuovo in ordine e i topi erano spariti. Tranne uno.
L'urlo della nostra amica ci fece infatti capire che doveva essere rimasto nascosto da qualche parte. Verberg lo catturò. Era grosso, spelacchiato e sporco, ma a guardar bene non sembrava un topo. D'altro canto s'era fatto catturare con facilità, quasi avesse piacere della nostra compagnia. Allora Angie lo prese e lo lavò ben bene e dopo averlo asciugato si rivelò per quello che era, un vecchio gatto spelacchiato. Riprendemmo a preparare la casa per la serata, con il nostro nuovo amico tra i piedi. C'era chi preparava da mangiare e chi sistemava mobili e quadri. Io e Angie dopo aver tinteggiato d'azzurro una stanza, ci sistemammo un letto. Poi iniziammo ad attaccare dei poster alle pareti, salendo sul letto per arrivarci meglio.

La sorpresa ci colse la sera, poco dopo la cena. Dal giardino spuntò un uomo, alto, magro, con una t-shirt bordeaux. Era Foster. Vivo. Si mise seduto tra di noi, ancora attoniti dallo stupore. Ci raccontò che sì era morto, ma che la sua era stata una morte apparente, causata da una infezione presa per non aver usato dei guanti mentre stava facendo dei giochi erotici. Si era poi risvegliato in tempo, prima che lo infilassero dentro la bara. Ci rallegrammo tutti di questa sua "resurrezione" e stappammo delle birre per festeggiare.
D'un tratto ci rendemmo conto che mancava però un altro nostro amico, Loth. Era venuto alla casa con noi al mattino, ma erano già diverse ora che non lo vedevamo più. 
Quando sentimmo risuonare la sua voce, capimmo che quella era davvero la giornata delle sorprese, una giornata che avremmo ricordato a lungo. La voce proveniva da un punto buio della casa. Si intravedeva il torace possente di Loth - grande appassionato di body-building - stretto in una t-shirt grigio piombo. Ma non riuscimmo a scorgere il suo volto. Ci disse con tono cupo che purtroppo era morto, e che la cosa era avvenuta nel momento in cui Foster era tornato in vita. Uno scambio, che il destino aveva preteso. Ci parlò di come si sentisse in questa sua nuova "situazione", poi ci indicò come finire di sistemare la casa, in modo che potesse tornare ad essere splendida come un tempo. Per farlo ci sarebbero servite delle assi di una lunghezza ben precisa con le quali avremmo potuto rifare tutti i pavimenti.
Poi scomparve. 

giovedì 9 aprile 2009

Terremoto in Abruzzo. Notizie utili.

Con questo post speriamo di dare un piccolo contributo anche noi.

Iniziamo dal sito della Protezione Civile, dove si possono trovare informazioni aggiornate a questa pagina.

Se volete contribuire facendo una donazione in denaro, la Protezione Civile ha attivato i seguenti 3 conti correnti (ho ripreso i codici IBAN dal sito della Protezione Civile):

CONTO CORRENTE IBAN IT72U0300205207000401124180 
INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila 
UNICREDIT BANCA DI ROMA 
Agenzia Roma Cavour B

CONTO CORRENTE IBAN IT23X0306905039100000000140 
INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila 
INTESA SAN PAOLO 
Filiale di Roma 06787

CONTO CORRENTE POSTALE NUMERO 95863023 (IBAN IT-63-X-07601-03200-000095863023) 
INTESTATO A: Protezione Civile Nazionale - Emergenza Terremoto L'aquila 


Un altro modo per contribuire in denaro, 1 euro da cellulare, 2 euro da fisso,  è inviare un sms al numero 48580 (vedi pagina Vodafone

Per quanto riguarda invece donazioni di sangue, al momento, come riportato anche sul sito dell'AVIS, non c'è al momento necessità. Ma di tanto in tanto controllate il loro sito per eventuali aggiornamenti.

Invii di beni alimentari: ci si può rivolgere al Banco Alimentare Abruzzo, sul loro sito trovate ogni informazione necessaria. Ad ogni modo potete contattarli all’indirizzo e-mail: segreteria@abruzzo.bancoalimentare.it o al numero di tel.: 085-43.13.975.  L'indirizzo è via Celestino V, 4 - Pescara - 65129. 

Di seguito alcuni indirizzi di pagine web utili:

Protezione Civile:  http://www.protezionecivile.it
AVIS (Associazione Volontari Italiani Sangue): http://www.avis.it
Banco Alimentare Abruzzo: http://abruzzo.bancoalimentare.it
Croce Rossa Italiana (CRI): http://www.cri.it
Dipartimento Vigili del Fuoco: http://www.vigilfuoco.it
Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: http://www.ingv.it

giovedì 2 aprile 2009

Playlist del mese - Aprile 2009

Con aprile, dopo un mese di pausa, riprendo ad aggiornare la playlist. E torno al mio "primo amore" la musica disco... Il "player" è al solito cliccabile più in basso, in questa pagina.
I video e i brani sono questi:
Kool & The Gang - Take My Heart (che purtroppo ha l'incorporamento disattivato)
Change - Glow Of Love
Narada Michael Walden - Tonight I'm All Right
Crown Heights Affair - You Gave Me Love 
Brothers Johnson - Stomp
Love Unlimited Orchestra - High Steppin', Hip Dressin' Fella 

mercoledì 1 aprile 2009

Antologia di Spoon River - Vinsi il premio di composizione

Il video della mia seconda prova al saggio di teatro. "Vinsi il premio di composizione" tratta da "Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters.
Ho sempre molto da lavorare... :-))

Antologia di Spoon River - Sovente al cancello

Il video della mia prima prova al saggio di teatro. "Sovente al cancello" tratta da "Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters.
Ho ancora molto da lavorare... :-))

martedì 31 marzo 2009

Debutto a teatro.



Ho passato gli ultimi 4 mesi e mezzo a fare un corso di teatro. Partendo da zero. Voglio dire, non avevo mai fatto nulla in precedenza che assomigliasse a recitare su un palcoscenico. Mentre, come ho poi scoperto, nel corso che ho seguito c'erano altre persone con esperienze - seppur piccole - di recitazione.
Così, un po' per curiosità, un po' per sfida, un po' perché mi piace sempre seguire e fare cose nuove e diverse, mi sono iscritto. E domenica 29 marzo ho debuttato sul palco di un teatro per il saggio di fine corso.

Il primo impatto con le lezioni è stato traumatico: ero nettamente il più "anziano" del gruppo, con circa il doppio degli anni degli altri allievi. E lì per lì la cosa mi ha un po' preoccupato. Poi invece è stato quello che mi ha dato meno problemi.
Questi ultimi infatti sono venuti da un lato inaspettato: la lingua italiana.
Dovete sapere che i miei trascorsi scolastici includono un diploma in maturità classica e una laurea in lingue e letterature straniere (presa alla facoltà di lettere!) e sono stato uno degli ultimi studenti ad aver avuto il latino come materia alle scuole medie. Perciò tutto mi sarei aspettato meno che scoprire di non saper pronunciare bene la lingua nazionale, ma, anzi, di avere invece uno spiccato accento, nonché una feroce cadenza, dialettale...
Per cui sulla dizione ho dovuto lavorare molto, con risultati che ancora sono nettamente da migliorare...
Ad ogni modo è un corso che consiglio a tutti. Oltre al miglioramento del proprio modo di parlare, si imparano tecniche per la respirazione, per il movimento del corpo, per la modulazione della voce, e - ovviamente - tecniche di recitazione, nel mio caso legate all'immedesimazione.
E dopo i primi mesi impegnati in lezioni generiche sulle cose appena dette, siamo poi passati a lavorare sul testo di quello che sarebbe stato il nostro saggio. Beh, non un testo qualunque, nè un testo semplice: un'antologia di poesie. Infatti le parti che poi il nostro insegnante/regista, il bravissimo Luca Sargenti, sono state tratte da "Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Masters. 
A me sono toccate le poesie dei personaggi Homer Clapp, "Sovente al cancello", e Joh Horace Burleson, "Vinsi il premio di composizione". Le potete trovare in questo blog, in due post dedicati.
Ho lavorato con passione sui due testi, cercando di immedesimarmi nella rabbia feroce del primo personaggio e nello stizzito Burleson...
Alla fine, credo di aver ottenuto un buon risultato, che se non perfetto, perlomeno ha evidenziato un notevole progresso nell'arte che ero venuto ad apprendere.
Domenica 29 marzo abbiamo debuttato al Teatro "Excelsior" di Passaggio di Bettona, col viso coperto da cerone bianco e abilmente truccati da "morti viventi".
Salire su un palco, immersi nella scenografia, con le luci negli occhi e un piccolo mare di teste scure davanti mi ha dato un'emozione che non saprei descrivere... quello che so è che sono rimasto teso e insieme tranquillo per tutto il tempo: teso perchè era la prima volta (e con il teatro pieno), ma tranquillo perchè forse la felicità di recitare era superiore all'emozione. Alla fine, quando si sono accese le luci e le teste scure si sono trasformate in persone che sorridevano e applaudivano, l'emozione ha però travolto tutto...
Poi sono rimasto carico e rilassato per tutta la notte... ancora una doppia e contraria sensazione. Adrenalina a mille ma consapevole che tutto era passato, e quindi tranquillo.
E ora sono soddisfatto e contento. Certo, ho ancora molto da fare, moltissimo, ma come "saggio" va bene così. 
Bravo!

martedì 10 marzo 2009

"Come Foglie" Malika Ayane

E’ piovuto il caldo
Ha squarciato il cielo
Dicono sia colpa di un’estate come non mai
Piove e intanto penso
Ha quest’acqua un senso
Parla di un rumore
Prima del silenzio e poi…
E’ un inverno che va via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di spazio
E tempo non ne ho dato mai
Seguo il sesto senso
Della pioggia il vento
Che mi porti dritta
Dritta a te
Che freddo sentirai
E’ un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto?
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ un inverno che è già via da noi
Allora come spieghi
Questa maledetta nostalgia?
Di tremare come foglie e poi
Di cadere al tappeto
D’estate muoio un po’
Aspetto che ritorni l’illusione
Di un’estate che non so…
Quando arriva e quando parte,
Se riparte?
E’ arrivato il tempo
Di lasciare spazio
A chi dice che di tempo
E spazio non ne ho
Dato mai

martedì 24 febbraio 2009

Perugia Per Te

Ho appena pubblicato un nuovo blog. 
E' un mio progetto a cui ho lavorato in questo mese di febbraio. Si chiama "Perugia Per Te" ed è un blog di servizi. In particolare offre informazioni e notizie utili su agevolazioni, contributi, esenzioni, e tutto ciò che può servire per risparmiare sulle spese per casa, scuola, famiglia, imposte e altro a Perugia. Ci sono anche informazioni su agevolazioni a carattere nazionale, come il bonus sulla fornitura dell'energia elettrica e le notizie sugli eco-incentivi per l'acquisto di auto e moto. L'indirizzo è http://perugiaperte.blogspot.com e lo trovate linkato anche da queste pagine, nell'elenco dei blog.
Andateci, leggete i post, ed esprimete un vostro parere. E' appena nato per cui ci sono ampi margini di miglioramento.

giovedì 19 febbraio 2009

The strength to start all over again

For what it's worth: it's never too late or, in my case, too early to be whoever you want to be. There's no time limit, stop whenever you want. You can change or stay the same, there are no rules to this thing. We can make the best or the worst of it. I hope you make the best of it. And I hope you see things that startle you. I hope you feel things you never felt before. I hope you meet people with a different point of view. I hope you live a life you're proud of. If you find that you're not, I hope you have the strength to start all over again.

from "The Curious Case of Benjamin Button", Benjamin's letter to his daughter

martedì 17 febbraio 2009

Risveglio

Buio. 
Dallo studio accanto all'ingresso la luce arriva fino in camera, creando una leggera penombra. Il cellulare sul comodino inizia prima a vibrare poi, mettendo in fila le note di "Thriller", fa partire la sveglia. 
Buio. 
Dalla cerniera della spalla il braccio parte alla ricerca delle note e la mano si posa con violenza sul telefono. 
Silenzio. 
Mi rigiro ancora un po' sotto le coperte poi, controvoglia, mi alzo. Ciondoloni arrivo davanti al lavandino del bagno, apro il rubinetto dell'acqua calda e mentre il liquido inizia a scendere, mi guardo un attimo allo specchio. 
Buio. 
Gli occhi sono ancora chiusi, incollati. Infilo le mani sotto la cascatella d'acqua e mi inizio a bagnare il viso. Poi insapono le mani e continuo l'abluzione. Rialzo la testa e questa volta riesco a vedermi, tra la fessura delle palpebre. Capelli dritti in testa, guance insaponate e... Cazzo! ho ancora addosso il pigiama! ancora un secondo e lo avrei riempito di schiuma!
A questo punto gli occhi si spalancano, e la luce acquista tutto il suo valore. Mi spoglio, finisco di lavarmi, mi sistemo i capelli, abbassandoli con l'acqua e... Cazzo! i capelli, un po' lunghi, scendono sulla fronte ma... Terrore! Panico! Spavento! al centro della testa c'è una striscia di pelle rosa pallido, larga un tre dita e i capelli sono rimasti solo ai suoi lati. 
Guardo meglio, abbasso la testa e mi osservo, con un gioco di specchi, la nuca: sono calvo! i miei capelli si sono ritirati come le acque del mar Rosso e la calvizie sta prendendo il sopravvento sulla mia testa! 
Infilo di nuovo le mani tra i pochi capelli rimasti, cerco di sistemarli come meglio posso per far scomparire ai miei occhi quella landa desolata... Mi agito così forte che muovo, oltre le mani e le braccia, anche tutto il corpo, mi giro su me stesso e... mi sveglio! sono ancora nel letto, sotto le coperte, al caldo, con tutti, ma proprio tutti, i miei capelli brizzolati...

Le volte

- Buongiorno dovrei autenticare la firma per questi documenti.
- Buongiorno. Faccia vedere... eeh, no! questo noi non lo possiamo fare, deve andare da un notaio.
- Ma come non lo può fare?! Eppure una volta le facevate.
- Eh... ma le volte s'enno scarcate tutte!!

Come ricevere i post de Il Blog di PG via mail

Qua accanto, sulla destra, c'è un riquadro, dove c'è scritto "Se vuoi ricevere i post del mio blog via e-mail, digita il tuo indirizzo:". 
Mi è stato chiesto di spiegare come funziona. 
E' in realtà semplicissimo: per prima cosa bisogna digitare il proprio indirizzo e-mail nella casella bianca e poi cliccare su "iscriviti". Si aprirà una nuova finestra, con istruzioni in inglese: qua dovrete riportare nell'apposita casella le lettere che compariranno a caso e poi cliccare sul pulsante "complete subscription request". A questo punto un'ulteriore finestra vi avviserà che riceverete una mail di conferma contenente un link di attivazione del servizio. Perciò aprite la mail, cliccate sul link ed il gioco è fatto. Ogni volta che io aggiornerò il blog con un nuovo post, voi lo riceverete direttamente nella vostra posta elettronica. Ovviamente potete disattivare questo servizio quando volete.

domenica 15 febbraio 2009

Il regalo.

Ufficio, qualche giorno prima del 14 febbraio...

- Buongiorno, vorrei dei certificati.
- Buongiorno a lei, che tipo di certificati?
- Ehm... dunque... matrimonio, stato di famiglia e residenza.
- Bene, ma quello di matrimonio, normale o l'estratto dell'atto? a che le serve?
- Me li ha chiesti l'avvocato per separazione legale.
- Allora l'estratto. Vediamo, il certificato di stato di famiglia e residenza glielo preparo ora, l'altro, se mi compila questo foglio sarà pronto tra qualche giorno.
- Grazie, lo compilo subito.
- Ecco, questo è il certificato, dove c'è la sua residenza e la famiglia, con moglie e figlio.
- A proposito, non è che voi adesso scrivete qualcosa a casa, a mia moglie?
- Scriviamo? no, no, non scriviamo niente a nessuno.
- A bene! perchè sa... mia moglie non sa ancora nulla, le voglio fare una sorpresa!
- Ah, una sorpresa...
- Eh, sì, ora porto questi dall'avvocato e lui le manderà una lettera. Le farò un bel regalo!
- Già, proprio il regalo giusto per San Valentino...

giovedì 12 febbraio 2009

John Horace Burleson

I won the prize essay at school
Here in the village,
And published a novel before I was twenty-five.
I went to the city for themes and to enrich my art;
There married the banker’s daughter,
And later became president of the bank—
Always looking forward to some leisure
To write an epic novel of the war.
Meanwhile friend of the great, and lover of letters,
And host to Matthew Arnold and to Emerson.
An after dinner speaker, writing essays
For local clubs. At last brought here—
My boyhood home, you know—
Not even a little tablet in Chicago
To keep my name alive.
How great it is to write the single line:
“Roll on, thou deep and dark blue Ocean, roll!”

"Spoon River Anthology" Edgar Lee Masters

Vinsi il premio di composizione a scuola
qui nel villaggio
e pubblicai un romanzo che non ero venticinquenne.
Andai in città per trovare argomenti e arricchire la mia arte;
Là sposai la figlia del banchiere,
e poi divenni presidente della banca -
sempre sperando in un momento di respiro
per scrivere il romanzo epico sulla guerra.
Intanto ero amico dei grandi, e amante delle lettere,
e ospite di Matthew Arnold e di Emerson.
Un oratore conviviale, uno scrittore di saggi
per i circoli locali. Mi portarono qui -
la casa della mia infanzia, sapete -
neppure una piccola lapide a Chicago
che eternasse il mio nome.
Oh, la grandezza di scrivere questo solo verso:
"Distenditi, profondo e cupo Oceano azzurro, distenditi!"

"Antologia di Spoon River" Edgar Lee Masters

mercoledì 11 febbraio 2009

Travian Server 7: Vittoria dei Profeti!

La Confederazione dei PROFETI, che includeva l'alleanza dei PROPHETS di cui ho fatto parte con il nick "J.J.", ha vinto il server 7 iniziato un'annetto fà, grazie alla Meraviglia portata a livello 100 da Cagnulo. Complimenti a tutti i miei compagni di avventura e di gioco. 

Questa la comunicazione ufficiale:

"Cari giocatori, 

Questa giornata verrà sicuramente ricordata negli annali di Travian, oggi infatti gli abitanti di @Il Grande Pruno@ sono riusciti a concludere la costruzione della Meraviglia, seguendo un imponente e prestigioso progetto, il quale ha permesso la costruzione dell'infrastruttura sicuramente più grande costruita dalla scomparsa dell'impero Nataren. 

Oggi, l'utente cagnulo, assieme alla sua alleanza PROFEZIA, alle ore 14:10 ha finalmente concluso la costruzione della Meraviglia, riuscendo a difenderla dagli attacchi nemici, per giorni e giorni.

Alla conclusione l'impero più grande è quello di trust1, primo della classifica popolazione, seguito da Titronco e GIUX. 

Il miglior attaccante del Server è little_princess e Kiyubi è il miglior difensore. 

Tutti i membri del TravianTeam italiano, assieme ai membri della TravianGames GmbH, si complimentano con il vincitore del Server, cagnulo, e ringraziano tutti gli utenti che hanno partecipato a questi splendidi mesi di gioco. 

I Migliori Saluti, 

Travian Team"

sabato 7 febbraio 2009

Un nuovo lavoro

Serata a casa di amici, si beve qualcosa insieme e si fanno quattro chiacchiere. Ad un certo punto, il padre di un mio amico, mi inizia a parlare. E' un cinquantenne molto giovanile e sportivo, padre di un mio amico venticinquenne. Mi parla di un nuovo progetto lavorativo in cui mi vorrebbe far entrare. Si sta costruendo una sorta di outlet come ce ne sono già molti in giro per l'Italia, ma in questo caso sarà dedicato esclusivamente alla vendita di automobili. Per me ci sarebbe la possibilità di fare il direttore delle vendite, responsabile di tutti i venditori dell'outlet. Gli spiego che ho già un lavoro, in Comune, anche se non mi piace e certo mi piacerebbe cambiare. Però di questi tempi, arrischiarsi in nuove avventure è un po' rischioso. La serata finisce e torniamo ognuno a casa propria. Il giorno seguente il padre del mio amico mi viene a cercare. Indossa dei jeans marroni e un golfino di cachemere beige. Mi chiede di andare con lui a vedere l'outlet in costruzione. Il villaggio verrà costruito in un'area in provincia di Arezzo. Arriviamo. E' un'immenso cantiere, sembra proprio una piccola città, con tante casette, ognuna delle quali avrà un salone espositivo. Io dovrei gestire appunto tutti i vari venditori dei saloni. Mi viene presentato il presidente dell'impresa a capo di tutto questo progetto, un signore sulla 65ina, grasso, vestito in modo molto elegante, con un completo blu e cravatta tono su tono. Mi offre un sigaro e inizia a spiegarmi che ha già aperto in Italia alcuni di questi outlet di automobili e che stanno funzionando molto bene: infatti i clienti hanno la possibilità di scegliere tra una gran quantità di modelli senza fare tanti giri.
Torniamo a casa e gli prometto di pensarci su. Infatti ne parlo con la mia compagna. Si tratterebbe per me di una buona opportunità di crescita lavorativa, sempre che dietro ci sia una società seria. Passano un paio di giorni e il padre del mio amico ritorna insieme al presidente della società. Vogliono assolutamente che io vada con loro a lavorare e mi fanno un'offerta economica: stipendio fisso di 4400 euro mensili, 14 mensilità, più una percentuale su tutte le vendite di auto effettuate; in più l'auto di servizio, perchè la sede sarà appunto Arezzo.
Il sogno svanisce con me che rimugino sull'offerta ricevuta... senza sapere se ho poi cambiato lavoro o no...

venerdì 6 febbraio 2009

Il certificato di stato libero

Un arzillo signore entra in ufficio e chiede
- Buongiorno vorrei un certificato di residenza e stato di famiglia e uno di stato libero, sa mi devo sposare con una cittadina straniera e me l'hanno richiesti al suo paese.
- Va bene. Vanno in bollo, ce l'ha?
- No ma vado a comprare la marca e torno.
- OK. 
Esce.
Qualche decina di minuti dopo torna.
- Ben tornato, ora le faccio il certificato di stato libero.
- Bene, grazie.
- Ah... ma... C'è un problema! Non glielo posso fare!
- E perchè??
- Qui dice che lei è coniugato, per cui non le posso fare un certificato di stato libero. E' sposato?
- Ah... quello... Sì, sono sposato, ma sa... mia moglie ha il 95% di invalidità e ormai non capisce quasi più niente... pensavo che a questo punto mi potevo pure risposare, tanto...

Homer Clapp

OFTEN Aner Clute at the gate
Refused me the parting kiss,
Saying we should be engaged before that;
And just with a distant clasp of the hand
She bade me good-night, as I brought her home
From the skating rink or the revival.
No sooner did my departing footsteps die away
Than Lucius Atherton,
(So I learned when Aner went to Peoria)
Stole in at her window, or took her riding
Behind his spanking team of bays
Into the country.
The shock of it made me settle down
And I put all the money I got from my father's estate
Into the canning factory, to get the job
Of head accountant, and lost it all.
And then I knew I was one of Life's fools,
Whom only death would treat as the equal
Of other men, making me feel like a man.

"Spoon River Anthology" Edgar Lee Masters

Sovente al cancello Aner Clute
mi rifiutò l'ultimo bacio,
Dicendo che prima dovevamo fidanzarci,
e appena con una fredda stretta di mano
mi dava la buonanotte, quando la riaccompagnavo
dal pattinatoio o dalla chiesa.
Non appena i miei passi morivano all'angolo,
ecco giungeva Lucius Atherton
(così seppi quando lei fuggì a Peoria),
che entrava dalla finestra o la portava a passeggio
con la baliosa pariglia dei suoi bai
per la campagna.
Questo colpo mi fece mettere la testa a partito
e investii tutto il mio, che ricavai dal podere,
nella fabbrica di scatolami, per avere l'impiego
di capo-contabile, e persi tutto.
E allora capii che ero un buffone della Vita,
di quelli che solo la morte avrebbe trattato da eguale
agli altri, facendomi uomo.

"Antologia di Spoon River" Edgar Lee Masters

mercoledì 4 febbraio 2009

Playlist del mese - Febbraio 2009

Nuova playlist mensile: scendete giù sotto i post e troverete il player con i video. Questa volta sono tutti brani eseguiti live, durante concerti, a studio, oppure durante spettacoli televisivi. Sono tutte canzoni italiane, sono sette e molto belle. Alcune di loro sono tra le mie preferite in assoluto, sia per testo che per la musica.
Partiamo con due unplugged, Alex Britti e la sua "Milano", poi Giorgia con "L'Eternità". Quindi "Magari" di Renato Zero, Mina che interpreta "Oggi Sono Io" di Alex Britti. Poi una poesia in musica, "Tutto Quello Che Un Uomo", cantata dal vivo, in Assisi, da Sergio Cammeriere. Un classico della musica italiana "Mille Giorni di Te e di Me" di Claudio Baglioni e, per finire, Pino Daniele che canta, a Napoli, "Mareluna". 
Guardatevi i video, oppure ascoltate le parole chiudendo gli occhi...

La Celestina di Fernando de Rojas nella letteratura inglese: traduzioni ed esiti

Capitolo III - Due secoli di successo in Inghilterra
3.1 1530: "An Interlude of Calisto and Melibea" (prima parte)

Il più antico adattamento in inglese della Celestina è il citato Interlude. Sul nome del possibile autore si è discusso a lungo: A.S.W. Rosenbach ritiene che la metamorfosi della Tragicomedia in un "moral interlude" dovesse provenire da qualche discepolo inglese di Juan Luis Vives, i cui trattati De Institutione christianæ feminæ e De causis corruptarum artium, stigmatizzano la Tragicomedia dal punto di vista etico, e sottolinea l'importanza di questo adattamento - che sembra si fosse rappresentato a lungo - nella genesi del dramma elisabettiano, come accennato nel capitolo precedente.
J.S. Farmer attribuisce l'Interlude a John heywood - che chiama "padre della commedia inglese" - a causa della fraseologia, lo stile e l'umorismo utilizzati.
H. Warner Allen, nella prefazione alla sua edizione della traduzione della Celestina fatta da James Mabbe, lo attribuisce in particolare a Sir Richard Morison, traduttore della Ad sapientiam introductio (1540) di Vives, basandosi principalmente sulle somiglianze lessicali usate nella traduzione.
A.W. Reed propone come autore lo stampatore John Rastell, cognato di Thomas More, che scrisse altre pièces drammatiche; questa tesi è quella generalmente ammessa oggi dagli studiosi del teatro inglese del XVI secolo. A dire la verità, gli argomenti di Reed sono molto deboli: i quattro supposti inserti e sostituzioni dell'Interlude provano solamente che Reed non confronta l'opera inglese con l'originale castigliano ma con la versione pittoresca e poco fedele di Mabbe; il fatto che in una sua opera Rastell parli di sogni profetici, non basta per accettarlo come autore del sogno di Danio, poichè sia la credenza in sogni profetici come il loro uso in teatro, erano di dominio comune; la libera traduzione della frase aristotelica di Sempronio non presuppone uno speciale allaccio con le idee sociali di Rastell ma l'intenzione di tradurre in sintonia con il sentimento, al fine di eludere l'equivoco ingenerato da una traduzione letterale.
In conclusione, anche se non ci sono dati sufficienti per fissare con certezza che Rastell sia effettivamente l'autore dell'Interlude, bisogna sottolineare che tutte le candidature proposte confermano comunque l'opinione di Rosenbach sull'influsso di Vives: in effetti Morison, Heywood e soprattutto Rastell appartennero al circolo di Thomas More proprio negli anni in cui si situa la stampa dell'adattamento. 

Realizzato sulla base degli atti 1-4 della Celestina usando la versione in italiano di Alfonso Ordóñez, l'Interlude risultò comunque essere una commedia molto originale per gli inizi del teatro inglese del Rinascimento, e probabilmente fu ben accolta fintanto che Thomas More godette di popolarità, cioè fino al 1534.
Bisogna inoltre notare che, per un certo verso, contribuì all'arricchimento della lingua inglese: infatti, molti dei proverbi spagnoli che l'originale contiene, apparvero per la prima volta in Inglese: "tomorrow is a new day", "as soon goes the lambskin to market as the sheep's", "the half knows what the whole means". Lo stesso si può dire della frase di Calisto:"Adoro la tierra que huellas" ("Yet worship I the ground that thou gost on"): sebbene sia nella Tragicomedia che nell'adattamento fossero indirizzate a Celestina, queste parole sono tuttora utilizzate per indicare l'estasi della passione rappresentata da un personaggio che non è nè caratteristico nè allegorico.
Inoltre il suo autore, grazie alla propria abilità nel trasformare la prosa di Rojas in versi, è stato qualificato come un umile predecessore di Shakespeare, preannunciando in un certo qual modo quanto avrebbe fatto poi lo stesso Shakespeare con Holinshed e North. Se soltanto avesse portato il suo lavoro verso la sua naturale fine, avrebbe arricchito il dramma inglese della sua prima tragedia d'amore romantica. Invece l'adattatore inglese, che non si riteneva soddisfatto senza una conclusione edificante, sostituì quello che, a suo parere, era un finale incongruo.
L'Interlude of Calisto and Melibea, a differenza di tutti gli altri rifacimenti, infatti non riflette la Tragicomedia per intero: la segue da vicino fino al monologo di Celestina all'inizio del V atto; a questo punto appare Danio (cioè Pleberio) raccontando un sogno che lo ha agitato: in un orto con una vasca con acque salutari e con un pozzo con acque maleodoranti e stagnanti, gli è sembrato di vedere sua figlia, la quale, trascinata dalle adulazioni di una cagna malvagia, abbandona il cammino della prima per il secondo. Ascoltando l'allegoria, Melibea si pente della sua leggerezza e confessa ciò che ha pattuito con Celestina. Danio conclude l'opera con una perorazione che indirizza i genitori al fine di educare i propri figli alla devozione e al lavoro.
Passiamo ora a confrontare alcune caratteristiche tecniche. Nell'Interlude, l'annotazione, ridotta alla forma enunciativa semplice, è molto scarsa e viene spesso sostituita dal monologo, con cui l'attore si rivolge al pubblico per spiegargli il perchè della sua presenza sul palcoscenico, o le istruzioni in latino (intrat Sempronio, hic iterum intrat Calisto); l'unica annotazione descrittiva è in latino e fuori dal testo (hic Melibea certo tempore non loquitur ser uultu lamentabili respicit).
L'Interlude, che, come altrove ribadito, è il più antico degli adattamenti della Celestina, favorisce nell'insieme un dialogo a ritmo più lento rispetto a quello del modello. Per questo è solito amplificare le repliche brevi dell'originale, fonderne varie in una sola e, di fatto, sopprimere i dialoghi molto rapidi. In realtà abbrevia anche i discorsi smisuratamente lunghi, senza dubbio perchè la tempra austera dell'adattatore non era in sintonia con tanta pittoresca loquacità. La tendenza oratoria risalta nel finale aggiunto, dove l'apporto più originale è il sogno profetico di Danio, padre di Melibea. Grazie a questo motivo, l'Interlude si ricollega alla tecnica teatrale di Plauto e di Seneca, figure di indiscussa importanza per il teatro inglese del Rinascimento, poichè a questi autori piace indicare lo svolgimento dell'azione attraverso un sogno o una premonizione trasparente. Se gli adattamenti concordano tutti nel sopprimere diversi monologhi lunghi, l'Interlude ne soppprime due e ne aggiunge altri di sua invenzione per concentrare e chiarire situazioni.
L'Interlude, di chiara matrice vivesiana, evita la rappresentazione diretta del vizio, relegando alla narrazione la scena dell'atto I in casa di Celestina, sopprimendo la consumazione dell'amore illecito, e sottolinea fino alla noia la lezione morale e devota. In realtà non c'è mai stato equivoco sull'intenzione didattica fondamentale di opere come questa, che oltre ad offrire il caso morale, insistono logicamente nello spiegarlo con delle annotazioni a margine. La Celestina costituiva invece il raro caso di un'opera didattica la cui fondamentale intenzione è tanto velata che sfuggì alla maggioranza dei lettori del suo secolo e di quelli successivi.
(fine prima parte)

domenica 1 febbraio 2009

Il lago dorato

E' una bella giornata e insieme ad amici e parenti decidiamo di andare a fare un picnic in campagna. Si iniziano i preparativi e poi si parte.
Prima di arrivare al posto prestabilito, io e la mia ragazza ci fermiamo a casa di amici, perchè devo prelevare le loro due figlie. Ad attenderci c'è anche il nonno che, con mia sorpresa si rivela essere Gianni Agus, buonanima. Ha sempre quel suo tipico sorriso. Stiamo a parlare un po', sia delle bimbe che del posto scelto per il picnic. Poi ripartiamo.

Dopo un viaggio su strade statali piene di curve e in salita, arriviamo ad una radura. E' un grande prato che termina, proprio difronte a me, con una parete di terra alta più o meno tre metri. Sopra si estende un bosco fitto fitto.
Ognuno di noi si mette a fare qualcosa, c'è chi apparecchia, chi cerca la legna, chi prepara la carne, chi accende il fuoco. Io mi avvicino a mia madre che sta seduta sul bordo della radura, al lato opposto alla parete col bosco. Ci mettiamo a parlare di varie cose, dal picnic, al tempo alla mia ragazza.
Poi, mi metto a fare una passeggiata e vedo che proprio dietro a dove sta seduta mia madre, dalla radura si scende giù. Percorro un po' di metri in discesa e... non riesco a credere ai miei occhi: il paesaggio è completamente cambiato! ho lasciato alle mie spalle boschi e prati di montagna e davanti a me si estende un vasto specchio d'acqua. Il terreno finisce con delle grosse pietre, a tratti massi enormi, che terminano in acqua. Ogni masso dal più piccolo al più grande, è quasi rotondo, levigato dall'acqua e dal vento. Tutto ha un colore giallo ocra tendente all'oro, sia i massi che il cielo, forse dovuto al sole che sta tramontando all'orizzonte. Guardo questa spiaggia sassosa e la riva: ci sono decine di persone che prendono il sole e fanno il bagno, giocano, nuotano, si tuffano. Fermo una di loro e gli chiedo che mare sia questo qua. Mi risponde che non è un mare ma è "Il Lago".
Ritorno su dove avevo lasciato gli altri e chiamo mia madre. Le mostro quello che ho scoperto. Lei è contenta, già le era piaciuta la radura e il bosco, ora con il lago questo diventa il luogo ideale per venire a trascorrere il fine settimana, senza arrivare per forza più lontano.

Quando la realtà supera il Dr. House

Avete presente il "plot" tipico dei telefilm del "Dr. House", dove arriva un paziente e i vari medici colleghi di House (e a volte lui stesso) si prodigano in diagnosi sulla possibile malattia del nuovo arrivato, e nessuno, fino alla fine della puntata ci azzecca? Bene.
Mio fratello accusa dei forti dolori all'addome, lato sinistro, e va a farsi vedere da un medico. Diagnosi: calcoli renali. Però fatte le dovute analisi questa diagnosi viene smentita.
Secondo medico, seconda diagnosi: strappo muscolare trascurato per cui si è creata una infiammazione muscolare. Altri esami e altra smentita.
Per scrupolo, oltre ai vari accertamenti già fatti, mio fratello si fa fare una ecografia.
"Esco un'oretta per farmi un esame e torno" dice in ufficio. Le ultime parole famose: dopo l'ecografia viene ricoverato in ospedale, prima nell'astanteria del Pronto Soccorso e poi in Chirurgia. Ma andiamo con ordine.
A seguito dell'ecografia, il medico di turno sentenzia: "Ah, questa è una bella diverticolite!"
Da lì il ricovero.
Subito dopo gli viene prescritta una TAC a contrasto per meglio vedere il problema. Mio fratello aspetta paziente (è il caso di dirlo) nel suo letto in astanteria. Passa un'ora, due, tre... cala la notte. A metà mattina, viene svegliato da un infermiere che gli dice di liberare il letto, rivestirsi e andare a casa.
"Ma come, e la Tac? e poi io ho una flebo infilata al braccio, non mangio da ieri..."
"Tac? niente Tac, lei sta bene, prende questi antibiotici e passa tutto, marsch, a casa."
A questo punto, visto che, non avendo mangiato e neanche dormito bene, non era - diciamo - in piene forze, chiama sua moglie. La quale in due minuti è lì e rovescia - metaforicamente - l'ospedale.
Era successo che la prescrizione per fare la TAC era rimasta - dimenticata - sulla scrivania del medico... e ormai per quel giorno non si poteva fare più... Quindi tutto rimandato al giorno seguente.
Nel frattempo, si alternano i medici di turno, e ovviamente ognuno ha la sua idea:
1° medico "Ecco qua, lei deve iniziare questa bella cura di antibiotici e vedrà che guarirà presto"
2° medico "Ah lasci perdere gli antibiotici, si prenda questi antinfiammatori e vedrà il risultato!"
E siamo arrivati alla TAC. Che però sarà una TAC a contrasto, per cui viene chiesto a mio fratello se "scusi, sarà mica allergico a qualcuna di queste sostanze che le andremo a iniettare?"
"E che ne so, io non soffro di nessuna allergia, ma non so che cosa mi inietterete!"
"Bene, non è allergico."

Fatto sta che mio fratello dopo l'iniezione si sente poco bene, inizia a vomitare tutto e se non gli avessero dato velocemente del cortisone le cose sarebbero potute peggiorare...
Per fortuna la puntata del telefilm del "Dr. House de noantri" volge al termine.
I dolori si sono calmati grazie agli antibiotici (ha vinto il primo dei due medici di turno), e dalla TAC sembra che non sia neppure diverticolite ma una semplice infiammazione all'apparato intestinale, fastidiosa ma semplice. Sembra...

giovedì 29 gennaio 2009

LOST Season 5 - "We lied ma'!"


Attenzione: SPOILER!
Il video e qualche cosa scritta qua sotto sono riferiti alla V stagione di LOST, programmazione Americana, quindi potrbbero anticiparvi alcune cose che , se seguite la programmazione Italiana non avete ancora visto.

Ieri finalmente ho visto le prime due puntate della quinta serie di Lost. A parte l'ovvio interesse e le mirabolanti cose avvenute, questo nel video è il punto più esilarante e allo stesso tempo toccante. Nel video ci sono alcune scene aggiunte da chi a pubblicato il video su YouTube, giusto per far comprendere meglio le parole di Hugo.
Per tornare alla trama intricatissima, ora il problema non è più "che" cosa succede, ma "quando" succede... Se infatti vi ricordate come finisce l'ultima puntata della quarta stagione...
Non dico di più perchè sarebbe inutile, in due puntate sono successe cose così complesse che... Buona visione!

domenica 25 gennaio 2009

L'officina degli strani

Esiste un mondo a parte, dove per ritrovarsi bisogna perdersi tra saliscendi e curve, tra colline e antichi borghi... Per arrivarci non esistono regole precise, indicazioni stabilite, e non bisogna attraversare armadi dal doppiofondo misterioso come in certe favole per bambini...

"te tu passi il ponte, ti tieni sulla destra poi quando arrivi al bivio giri a sinistra e sei bello che arrivato"...

L'unico vero modo per scoprire questo mondo è guardarlo con gli occhi dell'anima, quegli occhi che permettono di vedere nelle persone come sono dentro, di leggere nei luoghi tutta la loro storia secolare, di scoprire nei cibi la passione di chi li ha cucinati.

Se ci si riesce, allora, un fine settimana normale si trasforma, accadono cose strane, si incontrano persone strane... il fumo sprigionato dal camino, pur riempiendo la stanza, non riesce a bruciare gli occhi.. la carne cotta sulla brace, anche senza sale è la più saporita che tu abbia mai assaggiato.. il freddo pungente dell'aria di gennaio viene schermato dal calore emanato dall'allegria che è sorta spontanea.. e volendo c’è anche modo di riuscire a vedere le stelle pur restando chiusi dentro casa..
Oppure può succedere di andare a pranzo in una trattoria, entrare e dopo 5 minuti sentire che quel posto ti è più familiare di casa tua… e così la bettolina si trasforma nel più bel ristorante del mondo, tavoli intimi e accoglienti, cibi semplici e squisiti, una cantina al piano inferiore e persino una “corte dei miracoli” sul retro… il proprietario che si siede a mangiare con te, la cameriera che si scopre essere una cantante lirica ed improvvisa un’aria tra i tavoli e le cucine, e la proprietaria che, tra una aringa marinata e una fetta di pane e nutella, scherzando sentenzia che "il problema non è peccare, ma ripeccare"…

Un mondo che ho la fortuna di riuscire a vedere e vivere, grazie a persone speciali, con le quali le parole servono per scherzare e gli occhi per dirsi le cose importanti.

giovedì 22 gennaio 2009

Frutta bianca

E' una bella giornata di sole, esco di casa e vado a prendere la mia ragazza per andare a fare una passeggiata. Arrivo a casa sua, lei esce e ci mettiamo a parlare per decidere dove andare. Ad un certo punto mi parla di un posto, in campagna, dove andava da piccola, un prato dove la portavano i genitori e che le fa venire in mente tanti bei ricordi. Aggiudicato, partiamo.
Arrivati nella zona indicata, parcheggio l'auto e proseguiamo a piedi. E' davvero un bel posto, un prato immenso, verde, ai piedi di un paio di colline, dalle quali sbucano i campanili di altrettanti paesi. Lei si mette a raccontarmi i suoi ricordi mentre camminiamo tra l'erba alta. Poi stranamente ci addormentiamo...

Non so quanto tempo è passato da quando siamo caduti addormentati ma veniamo svegliati da un gruppo di persone, abitanti del posto che, armati di bastoni appuntiti ci invitano ad andarcene da lì, perchè quelli sono i loro campi, dove coltivano le loro mele. Non vedendo alberi da frutta, chiedo dove sono le mele. Uno di loro infila una mano tra l'erba del prato: guardandolo meglio, non è un prato ricoperto d'erba bensì di tante piccole piantine piene di foglie. Il tipo ritrae la mano mostrandomi un frutto particolarissimo, della grandezza di una mela, ma butterato come un ananas e di un colore giallo pallido pallido. Ci spiega che quelle sono mele che crescono solo lì e noi non possiamo starcene sdraiati perchè roviniamo la crescita dei frutti.
Così ci allontaniamo fino ad arrivare in un prato poco distante. Qui ripiombiamo di nuovo tra le braccia di Morfeo, stesi in terra...
Più tardi, veniamo risvegliati da un paio di persone, vestite di chiaro, con abiti semplici, un paio di calzoni di tela e una camicia di lino. Anche questi ci sgridano perchè stiamo rovinando il raccolto. Questa volta rispondiamo scusandoci e diciamo delle mele. Uno dei due, prendendo un frutto ci dice che le loro non sono mele, ma delle pere particolari. Infatti il frutto assomiglia più che altro ad un avocado, con la buccia sempre simile a quella di un ananas, di colore bianco panna. Dopo averne raccolti un po' ci invita a casa sua. Ci racconta che sono tipi di frutta particolare che non esistono in nessun'altra parte del mondo, sia le mele che le pere, e che ci farà assaggiare uno dei frutti raccolti. Arriviamo al villaggio, fatto di case basse e quadrate, con il tetto piano. Tutto il villaggio è bianco e così la casa del nostro interlocutore. Ci fa entrare: anche l'interno della casa è bianco, e così i mobili, il tavolo, le sedie. Mentre l'altra persona, che si rivela essere una donna, inizia a tagliare la frutta, lui continua a parlare. Le mele sono di proprietà del villaggio sulla collina vicino alla loro. Ci viene servita la pera su un piatto. La polpa, bianco panna, è farinosa, ed il sapore è simile ad un melone, di quelli non retati e gialli, ma ricorda anche la zucca. Il nostro ospite si alza e prende una mela di quelle che abbiamo visto sul primo prato. la taglia in orizzontale e ne prende una fetta intera a forma di disco. Poi prende un attrezzo da cucina, simile ad un frullatore da tavolo, a forma di grossa pera. Lo apre e si rivela essere una sorta di lettore cd, dove viene posta la fetta di mela. Questa, una volta tagliata, mostra un colore giallo oro. Richiuso il lettore cd, parte una musica che ci avvolge completamente...

Qui finisce il post.

giovedì 15 gennaio 2009

Loris e Katia si sono sposati.



Questa mattina si è sposato mio fratello Loris.
Alle 11:45 il Sindaco di Gubbio ha unito in matrimonio lui e Katia, sua compagna da molti anni. A fare da testimoni una sorella di Katia, Francesca ed io. Una cerimonia molto bella, sobria ed elegante, che si è svolta nella sala consigliare del municipio eugubino, alla presenza di un ristretto gruppo di invitati, pochi parenti e pochi amici. In sottofondo le note di un violino.
Per mia fortuna, essendo io uno dei testimoni, ho potuto scorgere gli occhi lucidi, commossi, felici di Katia e Loris, mentre ascoltavano le parole con cui il Sindaco li stava dichiarando marito e moglie. Indimenticabile.
Poi, dopo qualche foto di rito in Piazza Grande, siamo scesi per le vie di Gubbio sino al ristorante, "La Cantina" dove ci aspettava il proprietario, Claudio. Anche qui la classe degli sposi si è fatta notare, con una serie di portate di qualità, ricche e gustose ma non eccessive, nè in numero nè in quantità. E Loris ha letto, con emozione, davanti a tutti una lettera di 10 anni fà dove Katia gli dichiarava il suo amore, lettera che mio fratello ha conservato per tutto questo tempo.
Sono molto contento e felice, gli voglio un gran bene, ad entrambi, e gli auguro tantissima felicità.

martedì 13 gennaio 2009

Playlist del mese - Gennaio 2009

Finalmente, anche se in piena notte, ho trovato il tempo per aggiornare la playlist del mese. Questo mese, come prima lista di video dell'anno, ho scelto dei brani abbastanza slegati tra di loro, ma che hanno in comune l'essermi rimasti impressi nella mente nell'anno della loro uscita. Quindi dei brani forse non di successo o che non piaceranno a tutti, ma comunque a loro modo belli (e che a me, ovviamente, piacciono molto).
I video sono di artisti come Cousteau, Kings of Convenience, Fine Young Cannibals, Spandau Ballet, Duran Duran, Omar, Anthony Hamilton. Il video di quest'ultimo, purtroppo, non si vede nel player, perchè l'incorporamento (embedding) è stato disattivato. Per cui per vederlo, o cliccate sui link sotto il player oppure andate direttamente sulla mia pagina di youtube (c'è il link sui menù a destra).
In particolare vi consiglio il brano di Omar, come pezzo, e quello dei Duran Duran, come video (tra l'altro è in stereo).
Di seguito (cliccate su 'continua') i titoli dei brani.

1. The Chauffer - Duran Duran
2. I'm Not The Man I Used To Be - Fine Young Cannibals
3. The Last Good Day Of The Year - Cousteau
4. Misread - Kings Of Convenience
5. Can't Let Go - Anthony Hamilton
6. There's Nothing Like This - Omar
7. Through The Barricades (live) - Spandau Ballet

mercoledì 7 gennaio 2009

Wolfsbach Cabrio Treffen 2009


2009. Come ogni anno dispari, in un minuscolo paesino austriaco, Wolfsbach, si svolgerà uno straordinario raduno di auto aperte (cabriolet, roadster, spider, jeep soft-top, auto col tetto segato via, ecc.), nel mese di agosto, a cavallo del giorno di Ferragosto.

Sono già 2 volte che vi partecipo e poi regolarmente passo i 24 mesi successivi "in attesa"...
Proprio oggi ho aperto un gruppo su Facebook, "Quelli del Wolfsbach Cabrio-Treffen" dove chi vuole si può iscrivere, per permettere di organizzarsi in tempo per questo raduno spettacolare.
Non è un semplice ritrovo di auto e appassionati, ma una sorta di giochi senza frontiere/caccia al tesoro, da fare in auto, e passando le serate a mangiare wiener schnitzel, salsicce, bevendo birra o radler e ascoltando musica tipica.
Il Cabrio-Treffen viene organizzato dal Cabrio Club Wolfsbach.

Al raduno poi solitamente abbiniamo una vacanzina "in zona".
Ora, per me e i miei amici "in zona" è un termine vago:infatti la prima volta siamo stati a Vienna (Austria) e Monaco di Baviera (Germania), la seconda volta a Salisburgo (Austria) e Budapest (Ungheria). Per cui chi viene via con noi sa che si faranno qualche centinaio di kilometri...

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