venerdì 25 settembre 2009

Presentazione Raduno Barchetta Club Italia

Presentazione del prossimo raduno del barchetta Club Italia, il 17 e 18 ottobre, in Campania. A cura di Fabio Iacuzzo

martedì 15 settembre 2009

Il tallegato.

E' un pomeriggio di fine estate, e con un gruppo di amici percorriamo una via dell'immediata periferia cittadina. Il quartiere è stato abbandonato e lungo la strada troviamo i resti di quello che una volta era un chiosco, forse un piccolo bar oppure una rivendita di giornali. Sono rimaste in piedi solo le mura, due lati, il muro di sinistra e il retro. Il resto è crollato. Nelle piccole aiuole che costeggiano la strada non c'è altro che terra secca. Il cielo è parzialmente coperto di nubi, il che riflette su tutto un colore grigio chiaro.
La via finisce intersecando una strada principale. Attraversiamo l'incrocio per raggiungere un piccolo prato, o almeno, quello che ne resta. Il nostro furgone, un vecchio Citroen H bianco, è parcheggiato lì accanto. Ci mettiamo seduti a riposare e a osservare i resti del quartiere. Non c'è nessuno in giro, solo un paio di prostitute che si preparano ad affrontare una notte di lavoro. Sono decisamente molto truccate e vestite allo stesso modo: un piccolo top molto scollato, con il seno che fa capolino, una minigonna rossa, a portafoglio, aperta sul davanti a mostrare la "mercanzia", una striscia di pelo irto e setoloso, francamente disgustoso a vedersi, quasi fosse il dorso di un topo muschiato. Poi le prostitute si allontanano, e girandoci le spalle mettono in mostra il loro didietro: due natiche ornate ciascuna da una cresta punk, il prosieguo del "topo muschiato". Raccapricciante...
Io risalgo sul furgone, saluto gli altri e me ne vado. Faccio solo pochi chilometri, giusto il necessario per arrivare alla piazzetta dove un tempo sorgeva il mio vecchio ufficio.
Parcheggio. L'edificio è ancora lì e, come ad aspettarmi, c'è il geometra che lavorava al piano di sopra.
Vado a salutarlo, ci stringiamo la mano, ma poi la mia attenzione viene attirata da uno strano animale. Accanto ad una parete dell'edificio c'è il tubo di una grondaia che scende giù fino quasi a terra. Alla fine del tubo, attaccato tramite la coda, c'è una specie di grosso lumacone. Molto grosso in effetti, sembra quasi un gattone raggomitolato. Il tubo entra dentro la coda, come se l'animale si nutrisse di acqua piovana. Poi d'improvviso, la bestia si stacca dal tubo, e da sotto il corpo, alzandosi, escono fuori quattro zampotte. Ora l'animale è in piedi, sulle quattro zampe. Coda, corpo e collo sono quasi della stessa misura, e la testa è simile a quella di un grosso serpente, un anaconda o un pitone. Anche le zampe sono grosse, non come il corpo ma quasi. Le dimensioni sono comunque come quelle di un bel gattone. Non è ricoperto di peli e la pelle, di un colore tra il giallo ed il verde acido, è corrugata, mi ricorda la buccia di un melone giallo.
Lo strano animale non ha paura, anzi, mi guarda incuriosito. A quel punto chiedo al geometra che cosa diavolo sia questo strano essere.
"Ah, quello? è un tallegato, è un animaletto inoffensivo, anzi è molto affettuoso. Credo discenda dai salmoni e poi si è ambientato a vivere sulla terra. Se vuoi farlo divertire fagli sentire il suono delle campane."
Alzo lo sguardo e vicino all'edificio in effetti c'è un campanile. Premendo un tasto faccio partire il suono delle campane. Il tallegato si butta prima per terra, rovesciandosi più volte, poi, dopo una serie di balletti, si inizia a strofinare sulle mie gambe.
Il geometra aveva ragione, è davvero un cucciolotto affettuoso, anche se decisamente poco aggraziato. Le campane smettono di suonare, ed allora il tallegato a piccoli salti decide di allontanarsi e sparisce nei campi dietro l'edificio. Io saluto il geometra e risalito sul vecchio furgone me ne vado.

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