martedì 30 dicembre 2008

Ma io sono il fratello, non è uguale?

"Buongiorno, dovrei autenticare una fotografia."
"Buongiorno, prego, si accomodi. Mi da la foto e un documento, per favore?"
"Sì, ecco, tenga."
"Ma... questo non è lei!... voglio dire, la foto non è la sua, e nemmeno il documento."
"Ah, no, certo, la foto e il documento sono di mio fratello. Ma se vuole il mio, le do la carta di identità."
"Mi faccia capire. A chi devo autenticare la foto?"
"A me, deve autenticare la foto di mio fratello."
"Allora non è a lei. E' a suo fratello. E dov'è?"
"Non c'è. E' fuori città."
"Allora non posso autenticare niente."
"E perchè. Le do la foto e il documento."
"Già ma la persona non c'è."
"Ma io sono il fratello, non è uguale? Vede, lo vede dai documenti?"
"Sì, ma io devo sottoscrivere che questa foto corrisponde alla persona che ho davanti, le cui generalità trovo nel documento. Se io ho davanti un altro, che autentico?"
"Ma io sono il fratello, lui non c'è, come le dicevo!"
"E dov'è?"
"Fuori città"
"All'estero?"
"No, è... è in montagna."
"Bene. Allora suo fratello, va in un qualsiasi Comune della zona di montagna dove si trova ora e si fa autenticare una foto."
"Ma a me serve ora, oggi, come faccio? che me lo spedisce?"
"Bravo. Gli dica di autenticare la foto e poi di farsela spedire."
"Ma su, via, io sono il fratello, non lo vede? ci somigliamo pure!"
"E sì, ma non è lei, siete due persone diverse, per cui io non le posso autenticare nulla, mi dispiace."
"E... ma... non va mica bene, aveva tutto, la foto, il documento, io che sono il fratello e c'ho pure la carta d'identità!"
"Già, tutto, tranne la persona che deve corrispondere alla foto."
"Buongiorno."
"Buongiorno."

sabato 27 dicembre 2008

LOST - Season 5

"We're Going on Vacation, Baby"



Mercoledì 21 gennaio 2009 inizierà la V stagione di LOST. Questi sono i titoli dei primi episodi che andranno in onda. Le date sono quelle della programmazione americana.

Episode 5.00 - Special recap (January 21st at 8PM)
Episode 5.01 - Because You Left (January 21st at 9PM)
Episode 5.02 - The Lie (January 21st at 10PM)
Episode 5.03 - Jughead
Episode 5.04 - The Little Prince
Episode 5.05 - This Place is Death
Episode 5.06 - The Life and Death of Jeremy Bentham
Episode 5.07 - 316
Episode 5.08 - LeFleur (Airs: 11th March 2009)
Episode 5.09 - Namaste (Airs: 18th March 2009)
Episode 5.10 - He's Our You (Airs: 25th March 2009)

Namaste!

lunedì 15 dicembre 2008

Bambini di oggi

Pomeriggio di un lunedì.
Sto rilevando i prodotti esposti in un negozio di elettronica. Terminato di rilevare gli elettrodomestici, salgo al piano superiore e mi incammino verso i cellulari.
La zona dei telefoni mobili si riconosce dalla calca di gente che ci sta intorno, decine di persone che stanno, gomito a gomito, ipnotizzati davanti a questi piccoli parallelepipedi colorati, che nati per telefonare, oggigiorno fanno di tutto e di più e - pensa un po' - hanno pure le funzioni "chiamare" e "ricevere".
Oggi, a dire il vero, la folla dei fedeli in adorazione del cellulare era un po' distratta da un altro poliedro, il navigatore satellitare. Quest'ultimo è un oggetto dovuto ad un'intuizione maschile: un certo Tom, in piena notte si svegliò di soprassalto, e saltellando tutto felice, corse al laboratorio, in pigiama e ciabatte. Finalmente dopo anni di vessazioni subite dalla moglie poteva avere la sua vendetta. E' infatti risaputo che, fino a prima dell'invenzione del navigatore satellitare, l'uomo alla guida di un'auto si perdesse sempre, pur di non fermarsi a chiedere indicazioni, come prontamente gli veniva suggerito (con tono alla "te l'avevo detto io" dalla moglie. Stanco di questa situazione, il nostro inventore ebbe un lampo di genio! ed ecco nato il bussolotto fatidico... Credo anche che la voce femminile standard sia proprio quella di Mildred, la moglie dell'inventore.
Ma torniamo a noi. Volevo parlare dei bambini di oggigiorno.
Arrivo allo stand dei cellulari ed inizio a rilevare i prodotti esposti.
Dopo un po', accanto a me, si materializzano un papà con i suoi due bambini, un maschietto e una femminuccia. Il bimbo avrà avuto si e no 6 anni, ed è rimasto zitto per tutto il tempo. La femmina, intorno agli 8, forse 10 anni, invece - e da par suo - non ha chiuso mai la bocca, intervenendo sempre sulle parole del padre. Stavano cercando un cellulare proprio per lei.
Papà: "Guarda questo, è carino e non costa neanche poi molto, ti piace?"
Figlia: "Quello è il cellulare di cui mi ha parlato Giovanni. Non vale niente, non ha la scheda di memoria e ha una fotocamera da schifo. Insomma, per carità."
Papà: "Ah, non ti piace, ho capito."
Scorrono due passi più avanti.
Papà: "Guarda! Vieni, guarda questo!! E' il cellulare dei Gormiti, è bello, colorato, ti piace?"
Figlia: "Ma papà!!! Quello è un cellulare per bambini!! Che me ne faccio!"
A questo punto il padre è rimasto senza parole, e io con lui.

venerdì 5 dicembre 2008

Il sabotatore capellone

Sogno lungo e complesso come trama, per cui molte cose non solo sono difficili da ricordare ma anche da descrivere. Per cui questo che segue è solo un breve riassunto.
Faccio parte di una squadra sportiva che gioca in un palasport. Io non sono un giocatore, ma faccio comunque parte del gruppo. Mentre si gioca la partita, io parlo con altri membri della squadra. Si sta discutendo di come sabotare l'impianto sportivo. Bisogna salire sopra le gradinate, arrampicandosi su dei tralicci, per arrivare ad un quadro comandi generale. I dialoghi tra me e gli altri sono intensi e concitati. Alla fine si decide che ad andare dovrò essere io.
Finisce la partita e le squadre escono dal palasport. Resto solo io ed un altra persona. Bisogna fare attenzione perchè ci sono le guardie notturne.
A questo punto mi accorgo di come sono nel sogno. Ho una barba folta nera e dei capelli sempre neri, lisci e lunghi fino al sedere. Sembro un rocker, anche per via dell'abbigliamento, una canottiera marrone e un giacchetto di pelle nero, su jeans scuri.
Mi arrampico su per i tralicci, con i capelli che mi impicciano un po'. Arrivo in cima, scavalco un muretto di cemento e mi dirigo verso il quadro comandi. A questo punto mi sorprende il guardiano. E qui inizia un lungo dialogo (di cui non ricordo le battute) dove cerco di spiegare al guardiano che non è come pensa e non sono lì per fare danni. Segue una parte lunga in cui io scendo insieme al guardiano fuori del palasport e subito dopo risalgo in cima al traliccio dove si ripete la scena di prima. Poi alla fine il guardiano se ne va e io distruggo il quadro comandi.
Il giorno dopo i miei compagni di squadra mi dicono che stanno cercando un tizio con i capelli lunghi e neri e con la barba, autore del sabotaggio al palasport. Ne parlo, in un altro lungo dialogo, con mia sorella (nel sogno, in realtà ho un fratello!), la quale mi dice che devo fare qualcosa per quei capelli. Per cui me li arrotolo tutti dietro la nuca e li fermo, legandoli in qalche modo. Così sembra davvero che abbia i capelli corti ed in questo modo esco da casa di mia sorella, e vado in giro senza essere riconosciuto.

mercoledì 3 dicembre 2008

Playlist del mese - Dicembre 2008

Ultima playlist dell'anno. Perciò ho scelto della musica particolare con vocalist d'eccezione. Sono, al solito, sette, ma questa volta i brani sono nove.
Solo donne: Nina Simone, Ella Fitzgferald, Oleta Adams, Anita Baker, Diana Krall, Shirley Bassey e Diane Schuur. Nel video di Shirley Bassey, vengono interpretati due brani, un grande classico e uno dei pezzi recenti di Dame Shirley.
Infine, come bonus track, una versione live di un bellissimo brano di Oleta Adams. La qualità del video non è buona, ma l'interpretazione merita.
Di seguito vi elenco i titoli dei brani, e buon ascolto.

Nina Simone - "My babe just cares for me"
Ella Fitzgerald - "Cry me a river" (live)
Oleta Adams - "Get there"
Anita Baker - "Giving you the best that I got"
Diana Krall - "Look of love" (live)
Shirley Bassey - "(Where do I begin) Love Story" (live)
Shirley Bassey - "'Till love touches your life" (live)
Diane Schuur - "Louisiana sunday afternoon" (live)
Oleta Adams - "I've got to sing my song" (live)

martedì 2 dicembre 2008

La Celestina di Fernando de Rojas nella letteratura inglese: traduzioni ed esiti.

2.3 La Celestina in Inghilterra (parte terza)
Le traduzioni più importanti, dopo l'Interlude attribuito a Rastell, vengono pubblicate nel 1631 e nel 1707: la prima è The Spanish Bawd, represented in Celestina: or the tragicke-comedy of Calisto and Melibea, edita a Londra da R. Allot.
L'epistola di dedica del traduttore è firmata Don Diego Puede-ser, una traduzione letterale del nome James Mabbe, che scrive:"I have in the undergoing of this translation, shewn more boldnesse then judgment. For though I doe speak like Celestina, yet come I short of her; for she is so concisely sgnificant, and indeede so differing is the idiome of the Spanish from the English, that I may imitate it but not come neere it. Yet have I made it as naturall, as our language will give leave". James Mabbe traduce la Celestina nell'elegante inglese dell'epoca elisabettiana e la ristampa di questa traduzione nella tipografia di Tudor la mette a portata di mano di tutti i lettori inglesi.

Uno di questi sembra sia stato lo stesso Shakespeare, anche se non lesse la versione stampata del 1631 ma direttamente il manoscritto: è probabile infatti che il celebre drammaturgo, essendo amico di Mabbe, abbia avuto un accesso privilegiato; un'altra ipotesi plausibile è che il manoscritto gli sia stato fatto avere da Ben Jonson, amico di entrambi.
Nel suo lavoro, Mabbe, più apertamente di altri, sottolinea il valore artistico, non quello esemplare, della Celestina, secondo il principio non laudare rem sed artem, che era incompatibile con l'interpretazione dell'opera come esempio della morale pratica. Mabbe ammette che la Celestina è un libro non sine scelere sebbene non sine utilitate, ne elogia le coraggiose sentenze, adottando il criterio medievale (siamo in pieno Seicento) di lasciare decidere al lettore l'uso retto del libro, che contiene perle e fango, punizioni per i disonesti e consigli per i casti.
La sua traduzione sostituisce quei termini di devozione cristiana che l'originale usa a sproposito - secondo la morale seicentesca - correggendone l'utilizzo e accentuando la proporzione dei riferimenti eruditi. Ad esempio, aggiunge alle parole latine di Pleberio (XXIII, 343) non solo la traduzione, ma anche l'altra valle citata nei Salmi:

[...] all alone in hac lachrymarum valle, in this vaile of tears, and shadow of death.

Allo stesso modo si libera di riferimenti non propriamente classici, come ad esempio quando nel tradurre il passo in cui Sempronio compara ironicamente Calisto con Nembrod e Alessandro e il loro tentativo (proveniente da una leggenda semitica) di scalare il cielo:

[...] ¡Qué Nembrot, que magno Alexandre; los quales no sólo del señorio del mundo, mas del cielo se juzgaron ser dignos! (I, 95)

Mabbe utilizza un famoso aneddotto:

Why, Alexander the Great did not onely think himself worthy the dominion of one only, but of many worlds.

In questo modo, non solo Mabbe non ha nessuna parola contro la pedanteria presente nella Celestina - e che tanto contrasta con la modernità dell'opera - ma anzi, aumenta in modo considerevole il numero di riferimenti mitologici e classici, riducendo così la freschezza dell'originale.
La versione di Mabbe conobbe comunque un discreto successo, nonostante il quale però, non venne ripubblicata fino al 1894. I motivi possono essere ricercati nella sua non perfetta conoscenza della lingua spagnola o nel fatto che basò la sua traduzione su edizioni "corrette" del testo: "[...] le pagine di Mabbe, per di più, sono oppresse abbastanza naturalmente da parole obsolete, oscure sottigliezze e una sintassi superata, che dà al suo libro una certa aria pittoresca e antiquaria, ma che lo rende affaticante per il lettore di oggi. [...]" (L.Byrd Simpson, 1955).
L'altra edizione è del 1707 e la troviamo pubblicata insieme ad altre novelle in The life of Guzmán de Alfarache or the Spanish Rogue. To wich is added The tragicomedy Celestina. In two volumes. Written in Spanish by Mateo Alemán. Done into English from the New French Version, and compar'd with the Original. By several Hand.
E' da sottolineare che gli anonimi adattatori - che lavorarono su una versione francese dell'opera - attribuirono la paternità della Celestina a Mateo Alemán, autore del Guzmán: la spiegazione più plausibile è che la versione da loro seguita per la traduzione, non riportasse il nome dell'autore.
Sempre nei primi anni del Settecento, divenne molto popolare in Inghilterra un libro, The Spanish Libertines, tradotto dal capitano John Stevens e pubblicato a Londra sempre nel 1707, che seppure ispirato principalmente ad un romanzo spagnolo di "truhaneria", La Picara Justina (pubblicata originariamente nel 1605) faceva riferimento anche all'opera di Rojas: in effetti il libro comprendeva, tra gli altri racconti, Justina, The Country Filt; Celestina, the Bawd of Madrid; Estebanillo Gonzales, the most arch and comical of scoundrels: to rohich is addad a play call'd Au Evening's Adventures.
A conferma della notorietà acquisita in Inghilterra dalla Tragicomedia de Calisto y Melibea, tra la seconda metà del XVI secolo e la prima di quello successivo, vengono pubblicate in Inghilterra alcune opere che possiamo ricollegare, se non direttamente alla Celestina, al filone delle tragicommedie: si tratta di opere di autori inglesi, come Cambises (1570 ca.) di Thomas Preston, presentata come "una lamentevole tragedia, mescolata di piacevole allegria" o Appius and Virginia (1575) di "R.B." (sigla probabilmente di Richard Bower), definita nei sottotitoli "una nuova commedia tragica".
Queste sono alcune delle più rappresentative nel novero di opere teatrali prodotte nel ventennio tra il 1560 e il 1580 e ancora popolari al tempo di Shakespeare (che le ridicolizza sia in A midsummer night's dream che in Henry IV). Da sottolineare la critica che Sir Philip Sidney fa a questo genere di teatro nella sua A Defence of Poesie: "Le nostre tragedie e commedie (contro cui non a torto si grida) che non osservano nè le regole di una onesta educazione nè quelle di un abile poetare [...] Ma oltre a queste grossolane assurdità è da notare che i loro drammi non sono nè vere tragedie nè vere commedie, poichè mescolano re e buffoni, non perchè ciò sia richiesto dalla materia, e costringono costoro, atteggiati a buffoni, a recitare una parte in materie molto nobili, senza pudore e senza discrezione. [...]"
Anche nell'opera di Rojas nobili, servi e prostitute venivano posti allo stesso livello di importanza.
Philaster (1610 ca.), dove la protagonista si chiama Aretusa (cfr. Areúsa nella Celestina di Rojas), e A king and no king (1611) entrambi di Francis Beaumont e John Fletcher, e The Spanish gypsie (1621-22), tragicommedia romanzesca attribuita a Thomas Middleton e William Rowley, completano questo piccolo gruppo.
Influssi della Celestina sono stati notati anche in The Anatomy of Melancholy (1621) di Robert Burton: è probabile infatti che l'autore avesse letto questa opera nella versione latina di K. Von Barth (1624). Ma è soprattutto nelle opere di Shakespeare che la critica ha cercato e ricercato echi, influenze e corrispondenze, a partire da Romeo and Juliet fino a Twelfth Night.

lunedì 1 dicembre 2008

LivingNovels.com

Novità!
Da oggi è online un nuovo sito! E dov'è la novità? eheheh :-)))
Sta nella tipologia!
Il neonato è un sito di romanzi, ma interattivo. Il romanzo è a puntate e lo scrittore ascolterà i consigli dei lettori per proseguire così la storia. Il sito si chiama www.livingnovels.com, visitatelo e fatemi avere le vostre impressioni. Io ci vado subito!
Trovate il link anche nell'elenco dei siti amici qua a destra.

venerdì 28 novembre 2008

Vampiri?

Notte fonda, buio totale. Dormo profondamente rotolandomi nel letto come al solito, passando da un cuscino all'altro. Ad un certo punto sento dei rumori provenienti dalla sala, ma non mi preoccupo. Infatti riesco come a vedere chi provoca questi rumori. Sono entrati due pipistrelli neri che, una volta in salotto, si sono trasformati in due persone, anzi per essere precisi, in due vampiri. Sono alti, magri e con un lungo mantello nero. Ma non sembrano essere lì per me, per cui io continuo a dormire tranquillo. Infatti i due esseri, iniziano dapprima a discutere tra di loro e poi a lottare ferocemente.

La lotta è violenta e intensa ma breve e senza vincitori... infatti ad un certo punto i due vampiri si colpiscono l'un l'altro e muoiono entrambi, scomparendo in una luce dorata.
E io riprendo a dormire beato. D'altronde mi dico, i vampiri non esistono e io starò sicuramente sognando.
Poco dopo però sento come dei passi felpati avvicinarsi in camera. Stavolta non mi pare un sogno e la cosa mi preoccupa un po'. Che sia entrato davvero qualcuno?
I passi si fermano proprio accanto al letto e io mi preoccupo ancora di più, anzi diciamolo pure, sono spaventato.
Poi accade una cosa ancora più strana.
Sento come un peso, un corpo che si appoggia al letto, sopra le coperte, per poi rotolarsi sopra di me, schiacciandomi con il suo peso, per passare all'altro lato. E' la stessa sensazione di quando qualcuno che dorme con te, che magari si era alzato nella notte, tornando, per fare prima entra nel letto dalla tua parte e poi ti scavalca per andare dalla sua.
Solo che stanotte con me non si è addormentata nessun'altra persona!
La sensazione è stata chiarissima, era il corpo di una persona che si è prima seduta, poi sdraiata e quindi si è rotolata sopra di me. Così netta che mi sveglio con un salto! i capelli li sento tutti dritti sulla testa e ho i brividi per tutto il corpo! accendo la luce, non c'è nessuno. Sono le tre meno un quarto.
Per un po' fatico a riaddormentarmi, ripensando ai vampiri... e se uno dei due fosse sopravvissuto all'altro?

giovedì 27 novembre 2008

Il video più visto del web

Su invito di un amico e spinto dalla mia curiosità ho finalmente visto anche io il video, pardon, il web-movie più visto e forse anche più scaricato dell'intera rete. Si tratta ovviamente di "Zeitgeist, the Movie", di Peter Joseph.
Zeitgeist: Spirito del tempo mantenuto spesso in tedesco come Zeitgeist è un'espressione, spesso adottata nella filosofia della cultura otto-novecentesca, che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca. (fonte: Wikipedia)
Il video, disponibile sia in streaming dal sito ufficiale (che poi però si collega a VideoGoogle, dove viene ospitato il file vero e proprio), che scaricabile un po' ovunque, affronta tre tematiche principali. Meglio, non le affronta, quindi non ne disquisisce, ma semplicemente le attacca e cerca di smontarne la veridicità. Si parla quindi di religione Cristiana (solo di quella Cristiana); degli attentati dell'11 settembre 2001, mettendoli poi in relazione con altri fatti storici, tutti riferentesi agli Stati Uniti d'America, e in primis al Governo statunitense, in particolare contro Bush; infine si scaglia contro il potere dei banchieri, dei proprietari di mass-media e in genere di tutte le persone che in un modo o nell'altro stanno dietro le quinte a reggere le sorti del nostro pianeta. Tutte? no. Solo quelle statunitensi.

Benchè interessante il video non mi è piaciuto, perchè costruito, montato e realizzato in modo da risultare come portatore di luce e verità in un mondo di ciechi. Per aprire gli occhi però utilizza solo alcune notizie, alcune verità, senza volutamente citare notizie, fonti e versioni alternative. Il montaggio stesso è fuorviante, perchè partendo dalla confutazione della figura di Cristo e della intera religione Cristiana, realizzata, in modo semplice ma efficace, per far credere che l'intera faccenda sia una grossa bufala, mette lo spettatore in condizione di accettare con naturalezza le notizie che seguiranno nel film, così come sono proposte, in modo che venga poi spontaneo dire tra sè e sè "Cazzo, ma perchè non ci ho pensato prima!".
Una decina di anni fà ho lavorato per una società statunitense che opera nel settore del network marketing, per fare vendita diretta dei propri prodotti. Nulla da dire sulla qualità dei prodotti, ovviamente, ma lo scopo della Società era fare soldi. I video che ci venivano mostrati e i seminari con personaggi della società, attraverso i quali venivamo addestrati per vendere sempre di più, erano costruiti tutti, e sempre, con le stesse tecniche con cui è stato realizzato "Zeitgeist". E, come funzionavano seminari e video allora, così funziona questo web-movie. Tant'è che è diventato nel giro di un anno e mezzo uno dei video più visti al mondo (oltre 5 milioni di spettatori sul web).
Non mi metto qui a scrivere se Cristo sia o meno esistito, se il WTC sia stato tirato giù da dei dirottatori islamici o da degli agenti segreti statunitensi, o se davvero Murdoch, Rockefeller e compagnia bella intendano creare un unico stato a livello mondiale, infilarci un chip sottocutaneo e farci diventare tutti delle marionette al loro comando. E se qualcuno la pensa come gli autori del video, bene, sono contento, è giusto che ci sia gente che veda le cose in modo diverso e che le possa esprimere.
Scrivo solo che il web-movie in questione non mi è piaciuto ed è realizzato per imporre il pensiero degli autori, molto più di come ci vogliano imporre i propri pensieri gli oscuri signori a cui "Zeitgeist" si riferisce. E questo è una colpa, per me, grave.
Last but not least: chi è Peter Joseph?
mentre sul web si trova, anche a non volerlo cercare, il suo film, non si riesce a trovare una, che sia una, notizia su di lui.
Chi è, dove vive, che lavoro fa oltre ad aver scritto, diretto, prodotto e distribuito "Zeitgeist"?



mercoledì 26 novembre 2008

Aerei e vacanze al Cairo...

Due sogni, due storie.
Mi trovo in un hotel insieme alla mia ragazza. La camera è bella, grande, con un salottino, un bagno e la stanza da letto. Mi affaccio dalla finestra: siamo in pieno centro della capitale egiziana, Il Cairo. Sotto, la gente passeggia tra i vari banchi di un mercato rionale. Bussano alla porta della camera, vado ad aprire. E' un ragazzo che non conosco, gli dico che ha sbagliato sicuramente camera e lo invito ad andarsene. Chiudo la porta e torno nella stanza da letto. Poi sento dei rumori, torno all'ingresso e vedo lo stesso ragazzo. Allora lo prendo per un braccio e lo accompagno di forza alla porta, chiudendolo fuori. Ma dopo un po' la scena si ripete e allora, dopo avero portato nel corridoio, inizio a riempirlo di botte, tante, con violenza. Alla fine lo prendo, lo sollevo e lo scaravento fuori da una finestra. Il ragazzo cade nella strada, tra le bancarelle e resta steso in terra.
Poi rientro nella mia camera, racconto l'accaduto alla mia ragazza. Più tardi esco, vado a fare una passeggiata e mi ritrovo lungo il Nilo. Percorro un marciapiede accanto al fiume, che scorre lento, pieno di barche a vela. Arrivo fino alla fine dove le acque si congiungono al mare e la città finisce. E' il tramonto. E il sogno finisce.

Sto guardando la televisione. Improvvisamente un canale satellitare di notizie inizia a trasmettere un video in cui due aerei di linea stanno precipitando insieme. Sono scortati da due jet militari. Gli aerei di linea sono chiari, praticamente bianchi, i jet invece scuri, quasi neri. La cronaca dell'accaduto si protrae, dai due aerei esce del fumo nero, segno di un incendio a bordo. Il fumo proviene dai vari finestrini. Le notizie sono frammentarie, non si sa bene cosa sia accaduto. Poi qualcuno dice che i due aerei si sono urtati in volo. Però la cosa non convince perchè, benchè semi-avvolti nel fumo, sembrano intatti, senza danni esterni. La caduta prosegue, sempre sotto l'occhio delle telecamere tv e con i due jet di scorta. Si inizia a scorgere la terra, c'è una pista di atterraggio che però è sufficiente solo per uno dei due velivoli. Infine lo schianto. Il primo aereo si disintegra sulla pista di atterraggio, con pezzi che vanno ovunque. L'altro invece a lato della pista, provoca un enorme cratere, stretto ma molto profondo. Ma, stranamente, non c'è nessun rottame. La telecamere si rigira verso la pista di atterraggio, anche lì i rottami sono spariti e si è creata la stessa voragine nel terreno asfaltato.
Più tardi mi ritrovo all'interno di una fabbrica. Sto parlando con due persone, due uomini sulla 45ina. Sono i piloti degli aerei. Stanno parlando tra di loro, scherzando e ridendo, di come si siano prima accostati con i loro velivoli e poi allacciati con un cavo fino a scontrarsi. Continuano a scherzare, poi uno di loro due saluta ed entra in un grosso ascensore e scompare. L'altro resta solo, si inizia a preoccupare. Si sente una voce, è una suora. Chiama il pilota, avvisando che è tardi ed è ora di andare. A quel punto il pilota mi saluta e se ne va. Mi rendo conto che quelli erano i fantasmi dei due piloti, in attesa del loro destino.

lunedì 24 novembre 2008

Delusioni e critiche costruttive

Il senso è: sono rimasto deluso per qualcosa e muovo delle critiche a come è stata costruita una struttura. Devo anche riconoscere, mio malgrado, che con l'età sto diventando un gran rompiballe, però...
Sabato scorso io e Marta siamo andati al cinema, a vedere "The Orphanage". E siamo andati a vederlo in un nuovo cinema aperto da 8-10 giorni. E' la classica struttura con cinema multisala e altri locali annessi, in questo caso una sala giochi, una steak-house, una pista di pattinaggio all'aperto e una mega palestra (che deve ancora aprire). E ora iniziamo con le delusioni.
Prima delusione il film. Carino, confezionato bene, buona fotografia. Fine.
Intanto qualcuno mi deve spiegare il perchè del titolo in lingua inglese. Il film è spagnolo, il titolo originale è "El Orfanato", viene proiettato in Italia e ci vai a mettere un titolo in inglese? Perchè? farà più figo? anzi scusate, "cool"?
Comunque, la delusione è nella trama, già vista, ricorda nelle linee guida un altro film (tra l'altro neanche quello bello), "Silent Hill", però qui è tutto più tranquillo.
C'è la mamma, che è in ansia già dalla prima scena. Il bimbo pessimista, brutta copia di quello di "The Ring". Il padre, che è la summa del bamboccione inutile: non c'è mai quando serve, se c'è dorme, non ha un filo di spina dorsale. E poi, comunque, basta co' 'sti bambini cattivi, inventiamoci qualcos'altro per favore!
E passiamo alla seconda delusione, la struttura. E' possibile, dico io, che in un cinema aperto da 10 giorni l'insonorizzazione non esista? Io sono andato a vedere un film horror, che presuppone silenzio per potersi gustare le scene di suspence e terrore. Bene. Invece per tutta la durata del film mi sono dovuto sorbire la musica divertente e scanzonata che proveniva dalla sala accanto dove proiettavano "La Fidanzata di Papà"!!! Non è possibile!
E poi, l'unica cosa che mi ha fatto tremare (visto che nel film di suspence ce n'era poca e per di più disturbata dal clima di Miami dell'altra sala) è stato il freddo che ho sentito. Siamo a fine novembre, fuori fa un freddo che non ti dico, lo vogliamo accendere il riscaldamento?
Per finire in bellezza, noi e gli altri spettatori siamo usciti da dove eravamo entrati, cioè dalla porta in alto. In realtà si sarebbe dovuto uscire da quella in basso, ma mancanza di indicazioni e di personale non lo hanno permesso. E così usciti al piano superiore, sembrava di vedere una scena di un film comico (d'altronde in un cinema...) con tutto il gruppo che andava avanti e indietro cercando l'uscita... e meno male che a nessuno è venuta l'idea di entrare in qualche altra sala (con le porte aperte) e vedersi così un film a sbafo...
Il giorno dopo, non contenti evidentemente, siamo tornati sul luogo del misfatto; questa volta per berci qualcosa e nel contempo, vedere la steak-house. In pratica è un ristorante/pub dove servono hamburger o bistecche con patatine fritte, arredato in stile vecchio west. Domenica pomeriggio, parcheggio pieno, pista di pattinaggio piena, sala giochi piena. Naturale, è la seconda domenica di apertura, le gente è attirata dalla novità. Entriamo nel pub, ci sediamo, leggiamo il menù e alla fine scegliamo di prendere due cioccolate calde (fuori fa un freddo...). La cameriera: "Mi spiace, abbiamo finito il latte, se volete vi porto del tè."
Resto un po' perplesso. Non faccio in tempo a realizzare, che dal tavolo accanto 4 ragazzi ordinano degli aperitivi, dei Sanbitter. E un'altra cameriera risponde: "Mi spiace, non ci sono, abbiamo l'aperitivo della casa."
Non sono più perplesso, sono basìto.
Ma come, hai aperto da nemmeno 10 giorni, sei alla seconda domenica e alle 18 hai finito latte e aperitivi? ma cosa facevi prima di fare il ristoratore? cosa fai, compri le cose per 4 amici che vengono a casa?... bah...
Ci siamo alzati e siamo andati a prendere la cioccolata calda in un altro locale.
Insomma un cinema dove risparmiano sull'insonorizzazione e il riscaldamento, un ristorante/pub dove risparmiano sui rifornimenti... che i proprietari abbiano, come si dice, le braccine corte?

Buoni vini dall'Umbria

Piccolo spazio pubblicità :-))
Come ogni anno il negozio della Cantina Flavio Busti, situato a Strozzacapponi (PG), vi aspetta con le sue strenne natalizie, cassette, cesti e altre confezioni regalo, ma soprattutto con i suoi vini strepitosi. Potrete scegliere tra lo "sfuso", quindi bianco, rosso, grechetto, merlot, cabernet sauvignon, e il vino in bottiglia: Merlot IGT, Sangiovese IGT, Grechetto IGT, Castel Sant'Elena merlot, Brio del Vento bianco, Becco di Falco rosso. Inoltre troverete una spledida Grappa monovitigno da uve merlot.
Io ho già fatto una buona scorta, eheheh :-))

Alfa Montreal al Memorial Bisulli 2008


Il video, ripreso dal navigatore Andrea, di una prova speciale del Memorial Bisulli 2008, a Poggio Berni. L'auto è una Alfa Romeo Montreal del 1971, del mio amico Giacomo. Alla gara, che si è svolta a metà ottobre, ho partecipato anche io, come navigatore su una Mini 30th del 1989, del mio amico Federico.

venerdì 21 novembre 2008

IO, IO, IO...

Ho iniziato un corso di recitazione teatrale.
La prima cosa che hanno detto è che se pensiamo di essere troppo vecchi o troppo giovani per il teatro, non ci dobbiamo preoccupare, siamo comunque troppo vecchi, perchè andrebbe appreso da bambini. Benissimo, penso io, che nel gruppo sono il più "anziano", iniziamo bene...
Poi partiamo. L'insegnante, un bravissimo attore e regista, ci spiega che lui seguirà il Metodo Stanislavskij, immedesimarsi in quello che si fa. Il problema è immedesimarsi in cosa? infatti non esiste un'immedesimazione univoca, come ho scoperto. Esistono vari IO di cui appropiarsi. Si parte dall'IO dell'attore, e fin qui semplice: ci si ricrea un'emozione partendo dal proprio vissuto interiore, come dire, se devi provare paura, ricordati di quella volta che te la sei fatta quasi sotto...
Bene! ecco fatto ora sono pronto!... Wait! Calm down! non è così. A questo punto quando tu ti sei ricordato di quella volta che tua mamma ti ha abbandonato, tutto solo, in un boschetto non lontano dalla casa del nonno, e sei riuscito a ricreare tutta la paura che avevi avuto... arriva il secondo IO, quello dell'autore, che invece ha scritto una pièce dove il personaggio ha sì paura, ma per un motivo completamente diverso dal tuo: hai paura perchè temi di essere scelto per una missione di guerra.
Ok, ce la puoi fare, concentrati! In fondo devi solo tenerti la tua paura del bosco e applicarla al concetto di partire per la guerra! E vvvaai, benissimo, ecco che i due IO si sono uniti, ti sei immedesim... STOP! ... E adesso che c'è?? Acc... il terzo IO, quello del regista.
E qui son dolori, perchè il regista è sadico, vuole ambientare il tutto in un ambiente che non ti è familiare, non ti stimola ricordi e soprattutto non ti incute paura... e magari, come ci ricorda il nostro insegnante, recitando su una gamba sola.
Ecco, questi sono, in sintesi, i tre IO dell'immedesimazione.
Noi siamo ancora, per citare una mia ex-collega, "al caro amico", al principio, cioè stiamo incominciando a vedere l'IO dell'attore... e già si suda...

Nevicherà? e con le piante come mi comporto?

Sono un po' di giorni che le televisioni fanno il solito terrorismo psicologico, dicendo che arriverà un fine settimana da profondo inverno, stile foreste di Jack London, ci manca solo che spunti Buck da qualche parte...
Ad ogni modo per essere il primo giorno di inverno oggi, andrebbe pure bene, visto l'autunno mite che abbiamo trascorso.
Tanto mite che, contrariamente agli altri anni, ancora ho lasciato tutte le mie piante grasse fuori in terrazza. Ora però sono assalito dai dubbi? le metto dentro al riparo, mi compro una miniserra, o le lascio così, sic et simpliciter, al freddo?
Mah... quasi quasi vedo se i vari Bernacca mediatici ci avranno azzeccato e poi lunedì prenderò una decisione. Nel frattempo ho però messo al riparo altre piante: le Nephentes e l'unico bonsai che mi è sopravvissuto, il ficus. E ho scattato delle foto, di modo da poter vedere eventuali differenze in primavera. Se le volete vedere sono sulla mia pagina Facebook, oppure cliccando qui sotto:
le grasse

lunedì 17 novembre 2008

La Celestina di Fernando de Rojas nella letteratura inglese. Traduzioni ed esiti.

2.3 La "Celestina" in Inghilterra (seconda parte)
A new comõdye in Englysh in maner of an Enterlude ryght elyant and full of craft of rethoryk wherein is shewed and dyscrybed, as well the bewthe and good propertes of women, as theyr vycys and evyll condicyons, questo il lunghissimo titolo (che per comodità chiameremo Interlude): anche se pubblicata anonima viene attribuita a colui che ne curò la stampa, John Rastell.
Nonostante fosse solo un adattamento dei primi 4 atti della Celestina - con i punti salienti e quelli di minor rilievo in prosa - esercitò una ragguardevole influenza sia nel nascente dramma che nella commedia romantica inglese. Nonostante la mancanza di dati a partire dalla morte di More, siamo certi che la Celestina si continuasse a leggere; ne è la prova, ad esempio, il fatto che, tra i libri spagnoli che Sir William Cecil comprava dal libraio W. Seres tra il 1554 e il 1555, ci fosse l'opera di Rojas; così come il fatto che, nell'inventario realizzato il 1° agosto 1566 nella biblioteca di un condiscepolo di Cecil, Sir Thomas Smith, si incontrasse un'altra copia dello stesso libro. Verso il 1570 ritroviamo la Celestina sulle scene, essendo stata autorizzata l'anno precedente l'edizione de The most famous History of ij Spanesshe lovers, nuovo adattamento drammatico dell'opera di Rojas. A questa sempra riferirsi Florio, nella sua opera His firste Fruites (1578), autore che più tardi estrarrà dal libro spagnolo molte parole per includerle nel suo dizionario italiano-inglese intitolato Queen Anna's New World of Words (1611).

Nel 1580, l'opera spagnola divenne molto popolare nei teatri inglesi in un nuovo adattamento dal titolo The Tragical Comedie of Calistus, che ebbe a sua volta diverse imitazioni, come si deduce dagli attacchi puritani che gli mosse Anthony Munday, contenuti nel suo Second and Third Blast of Retrait from Plaies and Theaters:

The nature of these Comedies are, for the most part, after one manner of nature, like the tragical Comedie of Calistus, where the bawdresse Scelestina enflamed the maiden Melibea with sorceries. Do we not use in these discourses to counterset witchcraft, charmed drinks, & amorous potions, thereby to drawe the affections of men, & stir them up into lust, to like euen those whom of themselues they abhor.

Nel 1582 ecco un nuovo riferimento alla Celestina e al fatto che i i drammaturghi stessero saccheggiando le commedie spagnole (insieme a quelle di altre nazionalità) per le loro produzioni. Lo fornisce Stephen Gosson in Plays Confuted in Five Actions (1582):

I may boldely say it because I have seen it, that Palace of pleasure, the Golden Asse, the Aethiopian historie, Amadis of France, the roundle table, baudie comedies, in Latine French, Italian and Spanish, have been thoroughly ransackt to furnish the playe houses in London.

Ma, invece che far perdere l'interesse ai drammaturghi e al pubblico, questi attacchi lo ravvivarono. Successe così che nel 1582 si rappresentò A Comedy of Beauty and House-wifery, che altro non era se non un riadattamento del vecchio Interlude of Calisto and Melibea di Rastell.

Al di fuori del teatro, il riformista spagnolo Cipriano de Valera - che viveva in Inghilterra - riprodusse nel 1586 passaggi selezionati della Celestina - ristampati nel 1599 e tradotti poi in inglese nel 1600 - e proverbi presi dalla stessa, insieme al suo giudizio del libro spagnolo.
Probabilmente, ciò che dimosra maggiormente la popolarità raggiunta in quegli anni è l'annuncio della stampa di una edizione in castigliano, secondo quanto risulta nel "Registro del Librai", dove, il 24 febbraio 1591, si autorizzò ufficialmente A Book intituled Lacelestina Comedia in Spanishe; una seconda autorizzazione fu rilasciata per un'edizione in inglese, dal titolo The delightful history of Celestina the faire (la cui traduzione dal francese fu realizzata probabilmente da William Barley), pubblicata una prima volta da J. Wolf nel 1591, e ripubblicata da Adam Islip nel 1596, e della quale esiste un'esemplare al British Museum; una terza edizione fu inscritta e autorizzata il 5 ottobre 1598 a favore di William Aspley per la sua traduzione The Tragicke Comedye of Celestina.
Quello stesso anno, Francis Meres, parlando nel suo Palladis Tamia (1598) della selezione che si dovrebbe fare dei libri da leggere, censurava, tra gli altri, "the history of Celestina".
Non mancò una chiara allusione alla Tragicommedia in una delle piecès teatrali contemporanee Englishmen for my Money: Or, a Woman will have her Will (1598) di William Haughton, sebbene il nome della celebre ruffiana fosse leggermente trasfigurato:

Madame Celestura de la know not what.

Altrettanto sembra fare Edward Topsell in Times Lamentations: Or An exposition to the prophet Joel, in sundry Sermons or Meditations (1599), nel criticare coloro che discreditano la religione scrivendo "idle toyes for histrionicall paliers" tra i quali si includono le "Spanish inuentions" che si riferiscono sia ai libri di cavalleria che alla Celestina.
Infine, John Minshew, nella sua grammatica spagnola, edita in inglese nel 1599, presentava nientemeno che 55 esempi di modelli del parlar bene, estratti dalla Celestina:

Que por la boca le sale a borbollones. (I,93)
But that it must bubble out of his mouth.

A tutto ciò bisognerebbe aggiungere altre versioni francesi e italiane che erano in circolazione in quel momento nell'isola, che contribuirono alla divulgazione dell'opera.

sabato 15 novembre 2008

Rock and Blues from Perugia

Auslander
Tra i links delle pagine web dei miei amici ho aggiunto i MySpace di due gruppi musicali di Perugia: gli Ausländer, il cui cantante è il mio amico Cristian, e i We Ain't Drunk, che hanno come batterista mio cugino Renzo.

Musica rock, ma con "riff aggressivi, melodia ed elettronica in un sound agile e carico di groove" (per citare le loro stesse parole) per i primi; grande blues e rock'n'roll per i secondi. Cercateli nei locali di Perugia e dintorni, non ve ne pentirete.

Nel frattempo ascoltate i loro brani dalle loro pagine web.

Ma porc...!!!!

Accidenti alla precarietà dell'informatica!
Dopo quasi due ore che stavo scrivendo un nuovo post (l'ennesimo capitolo della mia tesi sulla "Celestina") la piattaforma "Blogger" ha pensato bene di zompare! e così mi è sparito tutto il post! Per citare Banfi "madonna santissima dell'incoroneta!"
Domenica mi ci ridedicherò...

domenica 9 novembre 2008

La isla bonita

L’isola di ghiaccio è molto lontana,
loro non vogliono farla trovare.

L’isola di ghiaccio è azzurra e blu scuro,
loro lo sanno, tutti lo sanno.
Lei è bellissima ma irraggiungibile,
per troppo tempo nuotare dovrai.

L’isola di fuoco si erge maestosa,
par che ti dica “corrimi a cercare”.

L’isola di fuoco è gialla e vermiglia,
è facile preda d’ogni creatura.
Lei non si muove, è lì a bella posta,
nemmeno un secondo faticare dovrai.

L’isola d’oro è nascosta bene,
ma se tu vuoi, trovare la potrai.

L’isola d’oro ha il colore del sole,
è la più bella di quei mari laggiù.
Ha lunghi denti e artigli affilati,
Se la vuoi tua, lottare dovrai.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

007, un quantum di...

Ieri sera sono andato al cinema a vedere l'atteso (per me) nuovo film di James Bond, "Quantum of Solace" che tradotto sarebbe "un po' di conforto". Ed è quello che sembra cercare Mr. Bond /Daniel Craig dall'inizio alla fine del film.
Premetto subito che il film mi è piaciuto, pur ovviamente con dei però...
Il film è bello adrenalinico, così come già ci aveva un po' abituati "Casinò Royale", pieno di inseguimenti, sparatorie, scazzottate. Ci sono diversi riferimenti ai Bond-movie passati, vuoi per la tipologia di azione che per riferimenti diretti, come la citazione di "007 Missione Goldfinger". Mi ha disturbato un po' la pubblicità Ford per tutta la durata del film, e lo sfoggio di tecnologia, con i megaschermi touch-screen e il cellulare Sony-Ericsson, ma tant'è...
E veniamo a James Bond. Daniel Craig mi piace come 007, pur essendo molto diverso dai suoi predecessori. Non è affascinante come Sean Connery, e gli manca la sua classe, non è sarcastico e spiritoso come Roger Moore, nè piacione come Pierce Brosnan. Volendo, si avvicina leggermente a Timothy Dalton. Comunque secondo me è un pregio, in quanto Craig ha dato una sua caratterizzazione precisa al personaggio. E' una spia con licenza di uccidere, e così vediamo un uomo freddo, sempre attento a cosa succede intorno a lui, cinico, deciso e molto molto cattivo. Ma, allo stesso tempo, nel corso del film, lascia intravedere che questa è solo una corazza, che copre i suoi sentimenti. E qui ritroviamo un uomo triste e solo, che non riesce a ritrovare sollievo per i fatti accaduti nella sua vita, appunto il "quantum of solace" del titolo. Bravo Daniel Craig in questo, anche se una cosa la devo dire: se si togliesse quell'espressione alla Blue Steel che fa tanto Zoolander sarebbe meglio.
Nota dolente invece del film invece sono i personaggi comprimari. Là dove nei film precedenti all'era Craig, cattivi e bond-girls erano spesso co-protagonisti al pari di Bond, ora vediamo dei personaggi secondari, poco caratterizzati e per nulla incisivi. Ci sono, fanno la loro parte e basta. Già erano stati molto meglio Le Chiffre e Vesper nel precedente film, rispetto a Dominic Greene e Camille in questo. Peccato.
(due cose: bellissima l'Aston Martin DBS, come pur belle e azzeccate le due Alfa 159 che la inseguono nella scena iniziale. Non so perchè, ma quano i cattivi buttano giù dalla strada i Carabinieri e la loro Defender, mi è dispiaciuto e ho desiderato che facessero presto la stessa fine).

venerdì 7 novembre 2008

Ma la crisi dov'è?

"Buongiorno, mi è scaduta la carta di identità, la devo rifare."
"Buongiorno, si accomodi prego, mi dà quella vecchia?"
"Si ecco qua."
"Ah, guardi, lei ha una carta che è scaduta dopo il 25 giugno, per cui grazie ad una nuova normativa viene prorogata d'ufficio per altri 5 anni, gratuitamente. Ora le metto un timbro e abbiamo fatto."
"Un timbro? su questa? No, no guardi, io voglio quella nuova, quella elettronica, di plastica. A me questa di carta non entra nel portafoglio, s'è tutta rovinata."
"Ah, lo so, capisco, ma guardi che per farla nuova, dobbiamo fare un duplicato per deterioramento."
"E... ma va bene, a me va bene, facciamo così."
"Sì, ma vede, il duplicato costa 30 euro e 50 centesimi, il timbro di proroga sulla sua è gratuito."
"Sì, sì, va bene, la faccio."
"Trenta, dico T R E N T A euro e cinquanta centesimi, le va bene? invece che gratis, ripeto G R A T I S?"
"Sì, le ho detto di sì!."
"OK, andiamo a fare la carta, allora."

giovedì 6 novembre 2008

Playlist del mese - novembre 2008

Con qualche giorno di ritardo ho aggiornato la playlist di video musicali. Questo mese ho scelto brani e video molto recenti, contrariamente al solito. Sono quasi tutte bellissime canzoni che oltretutto mi piacciono molto, tra cui la splendida "Boa Sorte" di Vanessa Da Mata. Ci sono anche tre video di cantanti italiani, tra cui l'ultimo di Tiziano Ferro che dedico alla mia ragazza, Marta.
Di seguito, qui nel post, i titoli dei brani, i video li trovate più in basso, nella homepage del blog

The Script "The Man Who Can't Be Moved"
Vanessa Da Mata & Ben Harper "Boa Sorte/Good Luck"
Tom Jones "If He Should Ever Leave You"
Robin Thicke "Magic"
Jovanotti "Safari"
Ligabue "Il Mio Pensiero"
Tiziano Ferro "Alla Mia Età"

Aforismi

- Semel in anno licet insavire.
- Chi non fa del male è bene, ma chi non fa del bene è male.
- Non so se me ne rendo conto.
- E' meglio la pratica che la meccanica.
- Fidarsi è male, non fidarsi è meglio.
- Non occorre essere matti per lavorare qua dentro... Però aiuta.
- El dinero no hace la felicidad... pero aplaca los nervios.
- Quetto è 'l mi territorio!
- Io, col mi babo, più c'aragiono e meno c'acapisco.
- Money is like women: to bring with you, you have to take care of them.
- The DB5 is the ideal second car for someone who already owns a Mini.
- Nella storia delle automobili ci sono GT che sono venute prima della Miura e GT che sono venute dopo.
- A la limite, conduire une DS, c'est piloter avec un préservatif.

- Il peso è un nemico, la resistenza aerodinamica è un ostacolo.
- Il mio riso potrebbe essere pianto.
- Di pigrizia non ce ne è mai abbastanza.
- Il lavoro della vanga è più pesante di quello della zappa.
- Il cristiano perdona tutto, ma non dimentica.
- Scrivi! Scrivi! Scrivi!
- Sì... però c'è un fatto...
- I soldi, come le donne, vanno e vengono.
- Sarà perchè sono bello, sarà perchè vesto bene, ma io, alle donne, piaccio!
- Io non distinguo tra le lenticchie.
- Io moltiplicherò i tuoi affanni e le tue gravidanze, partorirai i figli nel dolore. Sarai soggetta al potere del maschio ed egli ti dominerà.
- Qual'è la differenza tra la commedia e la tragedia?! la commedia è quando qualcuno scivola su una buccia di banana, la tragedia è quando tu scivoli su una buccia di banana.
- La vita è molto bella, ma ci vuole molta attenzione al vivere, è il vivere che è pesante.
- I gemelli Bragadin di 75 anni vollero giocare a moscacieca. Ma per fatalità si bendarono entrambi. Ci resta di loro solo una pietosa lettera a una zia di Toronto.
- La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.
- Se non si cura l'inizio, poi che cosa si perfeziona?
- Il fatto che il sesso mi ecciti mi rende nervosa.
- Andare a letto con una ragazza non è altro che farle quel che le piace. Da questo a farle fare quello che vogliamo, spesso ci corre.


martedì 4 novembre 2008

Senza di te

Che sapore avrebbero i sogni miei,
senza la dolcezza del tuo amore?
Che sapore avrebbero i giorni miei,
senza la luce dei tuoi occhi?
Che sapore avrebbero i desideri miei,
senza la bellezza del tuo corpo?
Che ne sarebbe di me senza di te?

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

L’ultimo addio

Quell’ultimo sguardo gli riempì il pensiero,
com’eran tristi gli occhi suoi dolcissimi.

Una volta ancor a replicar s’andava,
coll’animo triste e nero il cuor.

Saran questi gli ultimi addii?
Ognuno in sé così sperava.

Ma dell’addio spariva il dolore,
dinnanzi alla gioia, dinnanzi all’amore

che infinito nei loro cuor nasceva,
e dirompente dagli occhi lor usciva.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Superleague Formula

Domenica ho avuto l'occasione di vedere una gara di questo nuovo campionato di vetture da corsa monoposto, appunto il Superleague Formula. Si tratta di un abbinamento tra le corse automobilistiche e il mondo del calcio, che funge da sponsor. Ogni scuderia infatti porta il nome di una squadra di calcio. Per l'Italia ci sono il Milan e la Roma. Le auto sono realizzate dalla Panoz in collaborazione con Elan Motorsport, mentre i motori sono dei V12 4200 da 750 cv costruiti dalla Menard.
Su Facebook, al mio profilo, ho caricato le foto scattate durante la gara mentre su YouTube trovate i video, tra cui quello della partenza lanciata di gara 2 e un altro dove si può sentire il V12 che si riscalda ai box.

lunedì 3 novembre 2008

Busy Week

Questa, ancor più di quella appena terminata sarà per me una settimana densa di impegni, sia lavorativi che di piacevole tempo libero.
Già ieri ho trascorso tutta la domenica all'Autodromo di Vallelunga per seguire la gara italiana del Campionato internazionale di Superleague Formula, insieme a degli amici del barchetta Club Italia, e soprattutto con Marta che lavorava là come hostess in sala Vip.
Da oggi gli impegni si moltiplicano: stasera provino per un corso di teatro che voglio iniziare, mercoledì seconda lezione del corso di degustazione vino, venerdì a vedere la partita dell'Atletico Maldossi, sabato al cinema per "007 - Quantum Of Solace", il nuovo film di James Bond. Insieme ovviamente all'ufficio e all'altro mio lavoro (da giovedì iniziano i miei dieci giorni di rilevazioni e monitoraggio statistico).
Mi piace essere impegnato!

lunedì 27 ottobre 2008

Un regalo inaspettato

Le emozioni sono sempre lì, nascoste da qualche parte, pronte però a prenderti alla sprovvista, facendoti arrossire o causandoti una lacrima. Con loro arrivano i momenti di felicità o tristezza che la vita ti concede.
Ed è in questo modo, che poco fà, le emozioni mi hanno benevolmente assalito, provocandomi un sorriso ed una lacrima, e una gioia intensa.
Insonne come spesso mi capita, gironzolo per il web, leggendo notizie sulla Festa dei Ceri, a Gubbio, ed in particolare sul Libro dei Ceri, a cui aveva contribuito mio padre, Elvio, scomparso nel 2006. Tra i vari risultati che Google mi restituisce ce n'è uno che attira il mio sguardo, ma non parla dei Ceri, parla proprio di mio padre. Clicco e internet mi porta sulle pagine di un appassionato di fotocamere e fotografia d'epoca, Sergio, detto Il Cappio, che per me è un perfetto sconosciuto. Beh, questo sconosciuto evidentemente conosceva mio padre, perchè nel commentare la sua collezione di libri a tema fotografico, cita Elvio, il Maestro, e lo chiama suo padre spirituale: http://www.fotografianegliannitrenta.com/lamiali.htm
Poche righe ma per me molto intense e altrettanto belle, che mi fanno subito tornare alla mente i tanti mercatini di fotografia fatti insieme a mio papà, le serate in camera oscura, i discorsi sulle macchine fotografiche meccaniche. Ricordi del tempo trascorso con mio papà, un regalo inaspettato, bellissimo come solo le cose piccole e semplici riescono ad essere.
Grazie Sergio.

venerdì 24 ottobre 2008

Guns N' Roses new album!

Dopo ben 17 anni da "Use Your Illusion" il prossimo 23 novembre uscirà il nuovo album dei Guns N' Roses "Chinese Democracy". In anteprima sul loro sito c'è proprio la title track, che sarà il primo singolo. Per ascoltarla basta cliccare QUI

giovedì 23 ottobre 2008

Il rosso e il nero

Salto all'improvviso da una finestra ad abbaino.
Volo, per un attimo nel vuoto, poi atterro su un tetto, piatto, di cemento, nero.
Mi trovo sopra un edificio, in un angolo dei camini di forma particolare mi mostrano col loro disegno che questo è il tetto del centro di giocattoli, giochi, marionette e affini della città. Ma non siamo in Italia, è una cittadina austriaca, forse tedesca, la sua skyline mi ricorda quella di Salisburgo. Guardo indietro, alla finestra. L'edifico è invece, quello di un centro di bricolage.
Spari.
I colpi improvvisi mi ricordano che sto scappando. Inizio a rotolare lungo il tetto, quando dalla stessa finestra da cui sono apparso, arrivano i miei inseguitori. Striscio e rotolo fino a dietro un muro, poi casco nel vuoto dietro la parete. Sono finito in una parte interna del tetto, con delle scale che portano ad un ingresso. La porta, nera, è chiusa.
Alzo lo sguardo, il cielo è rosso cupo, i miei nemici non si vedono.
Scivolo, letteralmente, attraverso la porta chiusa, entrando nel centro commerciale. Qualcuno mi sta aiutando, sento la sua energia, la sua volontà, ma non distinguo suoni. Allo stesso tempo percepisco i miei inseguitori, anzi, ora ne è rimasto solo uno, più grande, più forte. L'intero centro è come fosse dentro ad una bolla di vetro, vedo i vari negozi, come dietro ad una parete traslucida color ocra. All'improvviso sento, nella mia mente, che qualcuno sta cercando di imporre la sua supremazia su di me... è il mio inseguitore, che sta cercando di portarmi nel suo mondo di sogni dove non riuscirei più a liberarmi. Riesco a capire tutto ciò, oltrepasso la barriera traslucida, aiutato dall'altra presenza e, improvvisamente, tutto svanisce in un vuoto rosso e nero....

martedì 21 ottobre 2008

Lettera d’amore

Le sue parole l’hanno appena lasciato,
dolci parole che leggendo
lui ha sussurrato.

Quale gioia infinita provocano in lui
le sue dolci parole: in silenzio,
avvicinano lei al suo amore lontano.
Son scritte col cuore,
si vede, si sente,
non servono scuse, giustificazioni.

Basta una frase d’amore,
basta un semplice “t’amo”,
e la distanza scompare
muoiono dubbi e tormenti,
nascono emozioni e gioie,
e un nodo alla gola bagna la sua ruvida pelle.

Felice, felice, felice,
come non era mai stato,
come non aveva mai pensato,
come non aveva mai osato.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Gioie misteriose

Si arrovellava, si accaniva,
si disperava, si sforzava,
mentre il suo cuore batteva.

Come può,
come può far felice un simile gesto?
Un semplice atto, sfiorarsi le labbra,
come può?

Più spiava, più vedeva la loro gioia infinita.
D’un colpo intuire, d’un colpo piangere.
Era l’amore: la loro felicità.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

domenica 19 ottobre 2008

007 Quantum Of Solace

"If you can avoid killing every possible lead, it would be deeply appreciated."

Il 7 novembre prossimo uscirà nei cinema "Quantum Of Solace", il 22° film della saga di James Bond, con protagonista Daniel Craig. Scorrendo questa pagina troverete un widget preso dal sito ufficiale 007.com, con interviste, trailer e altro. In questo post invece, incorporati da YouTube i video dei 2 trailer ufficiali e quello della title track "Another Way To Die" cantata da Alicia Keys e Jack White. Altre news, in inglese, le potete trovare su commanderbond.net

Quantum Of Solace - trailer one


Quantum Of Solace - trailer two


Alicia Keys & Jack White "Another Way To Die"

venerdì 17 ottobre 2008

Se eri bambino negli anni 60, adolescente nei 70 e avevi il mondo in mano negli 80

Dal blog di Laura (http://provoafareunblog.blogspot.com/)

......leggete e...tocca a voi!
Aggiungete il vostro "Noi che".....

Noi che la penitenza era 'dire fare baciare lettera testamento'.
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo 'Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini'.
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che il Ciao si accendeva pedalando.
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa.
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella..
Noi che giocavamo a nomi, cose, animali, città.. (e la città con la D era sempre Domodossola).
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini.
Noi che avevamo il 'nascondiglio segreto' con il 'passaggio segreto'.
Noi che ci divertivamo anche facendo 'Strega comanda color.'. e giocavamo a Mondo.
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la Bic.
Noi che avevamo la tivvù dei ragazzi e il Braccobaldo show .
Noi che guardavamo “I ragazzi di padre Tobia” e ci piaceva Cucciolo.
Noi che le barzellette erano Pierino, il fantasmaformaggino o un francese, un tedesco e un italiano.

Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che si andava in cabina a telefonare con il gettone, quello color oro con la scanalatura.
Noi che se dovevi chiamare fuori città e facevi la teleselezione non prendevi la linea tanto facilmente.
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto come fosse un miracolo.
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.
Noi che il giovedì sera c’era Rischiatutto e il sabato sera Canzonissima.
Noi che guardavamo anche Delia Scala e Lando Buzzanca quando la memmè era sempre la memmè.
Noi che ci piaceva Maga Maghella, quella maga piccola piccola.
Noi che suonavamo ai campanelli dei citofoni e poi scappavamo.
Noi che ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo l’alcool e il cerotto Salvelox.
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta.
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli.
Noi che le ricerche non le facevamo mica su Google ma su “Le mie ricerche”, che aveva le foto con dietro la spiegazione da copiare sul quaderno.
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso.
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days.
Noi che il primo novembre era 'Tutti i santi', mica Halloween.
Noi che alle elementari avevamo la carlella con le bretelle da mettere sulle spalle ma al liceo a scuola portavamo i libri con la cinghia e facevamo delle pile enormi.
Noi che se la notte ti svegliavi e accendevi la tv vedevi il segnale di interruzione delle trasmissioni.
Noi che abbiamo avuto le tute lucide che facevano troppo figo.
Noi che le gomme erano quelle di Paperone, costavano 10 lire e c’era scritto “Non hai vinto ritenta”.Noi che si suonava la pianola Bontempi.
Noi che se vedevi uno che correva in moto era “Agostini”
Noi che la merenda era pane, burro e zucchero e che non sapevamo cos’era il colesterolo.
Noi che le macchine avevano la targa nera,i numeri bianchi, e la sigla della provincia.
Noi che le All Star le avevamo solo se giocavamo a pallacanestro.
Noi che se a scuola la maestra ti sgridava, a casa era il terrore, per te e non per la maestra!
Noi che.......avevamo il motorino e via...senza patentino e senza casco
Noi che le canzoni non si scaricavano da Internet, ma si registravano dall'LP dell'amico
Noi che uscivamo soltanto il sabato sera e NON tutte le sere e rientravamo entro mezzanotte perchè c'era il risparmio energetico!
Noi che quelli di sinistra erano comunisti e quelli di destra fascisti
Noi che le partite di calcio si ascoltavano alla radio a tutto il calcio minuto per minuto;
Noi che le classifiche dei dischi le ascoltavamo sempre alla radio con Hit Parade e Lelio Luttazzi...
Noi che ascoltavamo le Fiabe sonore con "l'ombrello, il cappottino rosso e la cartella gialla" (anche se non serviva!!!) e che il disco faceva CLICK
Noi che se un ladro scappava ad inseguirlo c'erano Starsky e Hutch, ma il "caso" lo risolveva sempre Kojak
.

giovedì 16 ottobre 2008

Cammini per la strada

Cammini per strada
con gli occhi tuoi tristi,
curve le spalle, sbattuto il viso,
i pensieri altrove,
non sei più tu,
ma una larva.

D’improvviso un sussulto,
io dinanzi a te,
lo sguardo s’abbassa,
la voce sussurra:
no, tutto bene,
è la strada migliore.

Ciò che non puoi,
goffamente nascondi,
ciò che non vuoi,
scioccamente ripeti,
la via sembra migliore,
ma è la peggiore.

Ed io qui non riesco
a capire la mia solitudine,
lui è con te,
eppur non lo ami,
tu sei con lui,
eppur non lo brami.

Il tempo passa,
io non t’incontro più
deserta è la casa,
vuota la strada
i giorni scorrono,
io non ti chiamo più.

Lentamente,
mi stai perdendo
e sei sempre più sola.
Lentamente,
ti stai uccidendo
e son sempre più solo.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Dolce natura

Lei ama gli alberi
e quel delicato fremere
di foglie mosse dal vento.
Lei ama i boschi
e quel misterioso mondo
che pulsa nel verde.
Le ama gli uccelli
con quel loro gioioso
cantare tra le fronde.
Lei ama il lago
con il suo vivere silenzioso
giorno dopo giorno.
Lei è bellissima,
ed io non cesserò mai d’amarla.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

martedì 14 ottobre 2008

Modi di dire

Arrabbiature femminili
"Stamattina c'ho i coglioni talmente girati che s'ero 'n'omo me dovevano opera' d'ernia inguinale!"

Fortune femminili
"Io so' così sfortunata che 'l mi dottore 'na volta me disse: Signora, le' 'n doveva nasce con le gambe lunghe ma col culo grosso!"

Che si ero 'na veggente...

"Buongiorno, è qui che si fanno le carte di identità? Cosa serve?"
"Sì è qui. Basta che lei venga qua, con la carta scaduta e le facciamo quella nuova."
"Ah, va bene, grazie, arrivederci, adesso lo riferisco."
"Ma perchè, non è per lei? chi la deve fare?"
"Non non è per me, è per un ragazzo."
"Ragazzo? quanti anni ha?"
"Quattordici."
"Ah, beh, allora non può ancora fare la carta di identità, ci vogliono 15 anni compiuti."
"E allora? Deve prendere il patentino per la moto, come può fare?"
"Facciamo un attestato di identità per minori. Deve venire qua il ragazzo con una foto e i due genitori, quindi lei con la moglie."
"Verrà la figlia."
"Ah, è una ragazza, ok. Comunque, anche la mamma e lei."
"Verrà il marito."
"Perchè lei non è il marito?"
"No, io sono il nonno del ragazzo!"
"Ah, scusi ma se non me lo dice lei, io da sola non lo indovino... Che si ero 'na veggente pensava che stavo qui?"

lunedì 13 ottobre 2008

Torino Passion 2008

Il viaggio era iniziato nel pomeriggio, ovviamente con capote aperta, top-down, come si dice. Recupero una coppia di barchettisti toscani a Camucia, Paola e Rossano, e partiamo, ma per solidarietà con loro (lei aveva mal di schiena e quindi capote chiusa) ho chiuso anche io. Traffico, ingorghi, autovelox, chilometri e newjersey, tiramolla velocistici da 160 a 180 poi 90 e quindi 30. Dopo 6 ore siamo a Torino, dove ci aspettano. E' la sera prima del raduno, ma è anche la sera dopo una ricorrenza e perciò l'organizzatrice, insieme ad amici e fidanzato ci aspetta per la cena, nonostante siano già le ventidue. E' appena stato il suo compleanno e brindiamo tutti insieme. Poi in albergo, dove, lette due pagine di "Cuore di tenebra" crollo sfinito.
Sabato mattina, ritrovo con tutti i barchettisti partecipanti al raduno. Saluti, baci e abbracci, sorrisi, occhi che brillano sinceramente. Ritrovo amici veri, conoscenti che forse lo diventeranno o forse no, rivedo una persona che non partecipava da anni e ne sono contento. Ma, purtroppo, non vedo una coppia di barchettisti e soprattutto di amici a me molto cari, Roberta e Nicola. Non ci sono, il "nonno", come affettuosamente chiamiamo Nicola, si è sentito male ed è stato ricoverato e operato d'urgenza. La giornata pur splendente mi si rabbuia. Lo chiamo subito. Sta bene, l'intervento è riuscito e lui non ha perso il gusto per la battuta:"Sono a letto ma come pigiama ho una maglietta del barchetta Club, così sono anche io con voi".

E' tardi, il raduno deve iniziare.
Prima tappa, ci aspetta la guida a Torino Esposizioni per illustrarci la mostra "Trilogia dell'automobile. Dream". Ed è un vero e proprio sogno quello in cui veniamo rapiti: prototipi di auto celebri, concept car famose, pezzi unici come la "Gilda"... per noi appassionati è coinvolgimento totale.
Poi si sale in barchetta, giù la capote e si parte. E' l'11 ottobre, ma fa caldo come se fosse l'11 giugno. Il classico serpente colorato di spider si avvia verso la basilica di Superga inerpicandosi tra i tornanti, fino a raggiungere la cima della collina. Ma prima di visitare la basilica, ci aspettano in trattoria, e quindi ben contenti ci sistemiamo a tavola, dove ci servono prelibatezze piemontesi (e un vinello rosso che evapora troppo in fretta...).
Dopo pranzo un'altra guida dall'aria beruschiana (pur essendo una donna), ci spiega, con la velocità della luce, la storia sabauda attraverso le tombe presenti sotto la basilica e i piccoli appartamenti al piano superiore. Purtroppo la basilica è in restauro e il suo interno è ripieno di tubi innocenti che sorreggono palchi e palchetti. Nel ridiscendere la collina affidiamo i nostri coequipiers alla "Dentiera", la tramvia che scende da Superga fino a Sassi.
Rientriamo in hotel, ci cambiamo e, lasciate le amate barchettine nel box, prendiamo un autobus per il centro, destinazione "happy hour", o "apericena", o, per dirla alla torinese, "merenda sinoira". Anche qui apprezziamo tutto, mangiando e bevendo... e continuando a scherzare tra di noi. Tra l'altro, ad attenderci ci sono degli amici di Marina, che pur di salutarci hanno rischiato di far tardi a teatro. Dei signori, semplicemente.
Dopo la merenda sinoira, due chicche. La prima è una visita in notturna al Museo dell'Antichità, dove una terza guida ci illustrerà fino all'ora di chiusura il Celeste Impero, quasi nove secoli di dinastie Cinesi raccontate da statue di terracotta, porcellane e specchi di bronzo. E anche se cominciamo a dare segni di cedimento, non riusciamo a non apprezzare la bellezza dei reperti è il fascino dei racconti della guida. E' passata già la mezzanote quando rientriamo in albergo. Qui ci attende la seconda chicca, una degustazione di specialità piemontesi: cioccolata e nocciole, moscato e barolo. Magicamente sbucano fuori piatti e posate blu intenso, cioccolata fondente con nocciole intere, torte alla nocciola, crema di gianduja, bottiglie di barolo chinato e di moscato passito, in un abbinamento sapientemente scelto. E' un vero e proprio orgasmo culinario, gli occhi si chiudono non per il sonno ma per gustare in silenzio e intensamente il piacere che si sta fondendo in bocca. Sono le 1 e 20 della notte quando mi sdraio sul letto, dopo una giornata calda, piena, ricca, e solo ora riflettendo mi accorgo dell'eleganza con cui questa è stata diretta dall'organizzatrice, sempre presente ma mai invasiva. Leggo altre poche pagine del mio libro e mi addormento.

Domenica mattina, valigia pronta, motore acceso, capote aperta.
Arrivano altri barchettisti, quelli che "io al raduno vado solo la domenica perchè...". E qui un appunto: accanto a quelli che, davvero dispiaciuti per non essere potuti venire anche il giorno precedente, hanno fatto sentire sia la loro compagnia che il loro gradimento per quanto organizzato, c'erano altri, che spuntati come dal nulla, come tali si sono comportati, restando invisibili durante il prosieguo del raduno e dissolvendosi a pranzo terminato (ancor prima del caffè). Beh.. mi dispiace, ma non è così che si vive un raduno, nè è cosi che si vive un Club di appassionati. Figuriamoci quando, come nel nostro caso, è un raduno/ritrovo di persone che amano fare chilometri per ritrovare il sorriso negli occhi dei propri amici, con la scusa della barchetta.

Ma ritorno al programma del raduno. Si va a Venarìa, per visitare La Venarìa Reale.
Qui la quarta e ultima guida ci trasporta indietro nei secoli fino al XVII per raccontarci la storia di questa Palazzina da Caccia e dei suoi abitanti, ancora una volta la famiglia Savoia. Scivoliamo da una stanza all'altra, in un'alternanza di ambienti spogli ma brillantemente arricchiti dall'opera del regista Peter Greenaway, e di sale o saloni riccamente decorati con stucchi, quadri, arazzi, specchi o mobili intarsiati, per arrivare alla fine nel salone principale (chiamarlo corridoio è fortemente riduttivo), dove la maestria dell'architetto Juvarra nel giocare con finestre, luci e colori, creò un'ambiente da far rosicare d'invidia lo stesso Napoleone..

Dopo la bellezza della Reggia, e anche dopo una visita durata ben due ore, entriamo in una trattoria tipica del paese dove ancora una volta ci attendono specialità locali. Chi conosce un po' l'organizzatrice, riconosce subito la sua mano nella scelta del posto, oltre che del menù. Ed è la conclusione ideale a questi due giorni. Poi di nuovo abbracci e sorrisi, baci e strette di mano. Risalgo in auto, seguendo un paio di barchette, una delle quali, quella di Davide, ci farà strada fino all'autostrada. Top down fino a Genova, chiuso poi, arrivo a casa poco prima della mezzanotte. Mi addormento contento, col pensiero al raduno appena concluso.
Grazie a "Black Panther" la barchettista, grazie a Marina l'amica, per aver scritto, sceneggiato e diretto tutto questo, facendoci sentire la passione dei luoghi, delle cose e la sua.

PetHotels

Tra l'elenco dei siti dei miei amici ne ho aggiunto uno fresco fresco. E' un sito creato dalla mia amica Gloria Togni, si chiama PetHotels (http://www.pethotels.it/) ed è rivolto agli amanti degli animali.
Qui di seguito vi riporto "paro paro" cosa è scritto sul sito alla voce "mission", per comprendere meglio a chi si rivolge il sito e come è fatto.

PetHotels.it: la mission

Un altro sito sugli animali. Dite la verità, è la prima cosa a cui avete pensato. In realtà questo è il sito che ama chi AMA gli animali, ovvero di coloro che desiderano fare tutto ciò che è nelle proprie possibilità per regalare a queste creature una vita dignitosa, tranquilla e, possibilmente, felice.
Questo luogo vuole essere un punto d’incontro e di informazione, un aiuto per gli umani al servizio degli animali. Qui, oltre alle notizie su come curarlo, amarlo e vezzeggiarlo potrete trovare la struttura turistica (Hotel, albergo, agriturismo, Bed & Breakfast, campeggio e persino le spiagge) in cui passare le vacanze in compagnia dei vostri amici a quattrozampe.

Non solo! Se cercate un compagno per il vostro animaletto, consultate la sezione “mercatino” oppure spulciate (mai termine fu più consono) tra i vari annunci compro - vendo - regalo. Il vostro cucciolo è in disordine? Un elenco di beauty-shop vi farà trovare la toeletteria più vicina a voi, mentre per i più indisciplinati è possibile trovare un addestratore che li istruisca nelle buone maniere.

Per le emergenze, consultate la sezione Pronto Soccorso: oltre ai numeri che potete
contattare immediatamente trovate anche gli indirizzi dei PS divisi per regione e province. Consultate il menù qui a lato e troverete tutto ciò che vi serve: pet-sitter, persi e trovati, allevamenti… in più, se vi registrate, avrete la possibilità di creare una pagina personale in cui inserire testi, immagini e video del vostro animaletto!
Registrati adesso!

giovedì 9 ottobre 2008

Farfallina

Cara farfallina,
io non vorrei mai
rovinare le tue ali
ed impedire di volare libera,

perché ti abbraccerò
e ti stringerò
facendoti sentire il calore della mia pelle,

perché ti morderò
e ti bacerò
facendoti sentire il sapore della mia bocca.

Cara farfallina,
mia non sarai mai
ma il fremito del tuo corpo
e il sorriso dei tuo occhi mi lascerai.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Voglia di fare

Notti lunghe e tremende
notti insonni e orrende,
invano gira e si rigira
invano geme e sospira.

Non può riposare,
non può riposare.

Gli inganni sono stati troppi,
troppo a lungo lui ha ingannato,
ed ora, il rimorso cresce;
no, non può, non riesce.

Eppure deve, una volta ancora soltanto,
per poi rinascere e soffocare col pianto.

Gli inganni sono stati troppi
troppo a lungo lui ha ingannato,
è stato così semplice disfare,
è poi così difficile fare?

Per l’ultima volta dovrà mentire,
per la prima volta dovrà costruire.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Luciano Ligabue - Il Mio Pensiero

Cosa c’entra questo cielo lucido
Che non è mai stato così blu
E chi se ne frega delle nuvole
Mentre qui manchi tu

Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po’ di musica
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

Cosa c’entra quel tramonto inutile
Non ha l’aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui manchi tu

Così solo da provare panico
E c’è qualcun\'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è manchi te

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

Cosa c’entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv
E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui manchi tu

E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere

E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare

martedì 7 ottobre 2008

Mumble, mumble...

Oggi i pensieri sono vorticosi nella testa. E' e sarà una giornata lavorativa lunga, con solo un'oretta di tregua per il pranzo. Stamattina una delle mie due colleghe si è dovuta assentare per nascita del figlio della nuora, quindi un bel nipotino. E così sono rimasto con l'altra che ovviamente si è data molto da fare per sembrare costantemente impegnata e non fare niente nella realtà, lasciando tutti i clienti a me...
Nel frattempo dovevo anche cercare di risolvere un problema burocratico personale: mi sono iscritto ad una gara di regolarità automobilistica e mi serve una tessera UISP. Chiamo la sede locale e la prima persona cade dalle nuvole, la seconda mi dice che assolutamente loro non fanno tessere individuali ma (se mai) solo dietro richiesta di un club e/o associazione. Però mi dice anche di provare a parlare con una loro responsabile della quale mi fornisce il numero di cellulare. Ora, devo capire perchè la responsabile non ha un telefono fisso come gli altri, ma vabbè... Il problema vero è che ieri mi hanno dato il numero sbagliato e oggi la tipa non risponde mai. E io devo far pervenire la tessera entro sabato!
Piccoli problemi rispetto alla crisi che sta attraversando il pianeta a livello borsistico, certo, però nel loro piccolo mi fanno innervosire comunque... Specie poi se devo condividere la mattinata lavorativa con persone che oltre a eclissarsi invece di lavorare, non ci posso affrontare argomenti come appunto quelli borsistici, ma solo cose relative a isoladeifamosi, missitalia o superenalotto... Bah... Per fortuna che ci sono anche altre cose, come ad esempio mia madre che ieri ha acquistato e ritirato la macchina nuova, una bella Opel Agila 1.2, bianca. Dopo averle fatto i complimenti le dico che le preparerò un cd con file mp3 musicali, e quindi le chiedo se preferisce Mina, Celentano o Battisti. E lei, che ha 72 anni, mi fa:"Ma che Mina, io voglio quello lì che fa rock, voglio Vasco Rossi!". Troppo forte.

venerdì 3 ottobre 2008

Crystal Ball



Who is the man I see
Where I'm supposed to be?
I lost my heart, I buried it too deep
Under the iron sea

Oh, crystal ball, crystal ball
Save us all, tell me life is beautiful
Mirror, mirror on the wall

Lines ever more unclear
I'm not sure I'm even here
The more I look the more I think that I'm
Starting to disappear

Oh, crystal ball, crystal ball
Save us all, tell me life is beautiful
Mirror, mirror on the wall
Oh, crystal ball, hear my song
I'm fading out, everything I know is wrong
So put me where I belong

I don't know where I am
And I don't really care
I look myself in the eye
There's no one there
I fall upon the earth
I call upon the air
But all I get is the same old vacant stare


Chi è l'uomo che vedo
Al posto di quello che dovrei essere?
Ho perso il mio cuore, l'ho seppellito troppo in fondo
Sotto il mare d'acciaio

Oh, sfera di cristallo, sfera di cristallo
Salvaci tutti, dimmi che la vita è bella
Specchio, specchio sul muro

Contorni sempre più sbiaditi
Non sono neppure sicuro di essere qui
Più guardo e più penso di star
Cominciando a sparire

Oh, sfera di cristallo, sfera di cristallo
Salvaci tutti, dimmi che la vita è bella
Specchio, specchio sul muro
Oh, sfera di cristallo, ascolta la mia canzone
Sto svanendo, tutto ciò che so è sbagliato
Perciò mettimi nel luogo che fa per me

Non so dove sono
E non m'importa davvero
Guardo nei miei stessi occhi
Non c'è nessuno lì
Cado sulla terra
Invoco il cielo
Ma tutto ciò che ottengo è il solito vecchio sguardo vacuo

mercoledì 1 ottobre 2008

Dice 'l Gorino...

Massima n. 16: "Voler volare senza ali è come nuotare con il cappotto"

Gorino Luddista


Piccolo omaggio a Vittorio Gorini, detto 'l Gorino, grande Perugino che non c'è più e di cui si sente la mancanza.
Sulla destra del mio blog trovate una serie di link sulla sua figura, tra cui il blog da cui ho preso questo video.

Carnevale

Ricordo, anni fa, un carnevale.
Era stata festa grande in classe,
ma poi tutti se n’erano andati
ed ero rimasto io solo.

Ridevano, scherzavano e ballavano,
tutti erano allegri in quel giorno giocoso.
Mi alzai, scappai: via per la città,
per le strade e le piazze.

Tra i mille colori di maschere allegre,
dominava il bianco:
il bianco, sparso un po’ qua e un po’ là,
il bianco di quella polverosa farina.

Schivavo la folla in baldoria,
proseguivo da solo il cammino
mentre gli occhi miei, spiando l’amore,
di nascosto guardavano e piangevano.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK


La Celestina di Fernando de Rojas nella letteratura inglese. traduzioni ed esiti.

2.3 La "Celestina" in Inghilterra
La teoria che la cultura spagnola fosse molto conosciuta in Inghilterra prevalse per molto tempo. In realtà punti di contatto tra la letteratura spagnola e quella inglese vennero notati già nel corso del Quattrocento, ad esempio nei poemi di Francisco Imperial, dove in effetti si avverte un influsso inglese, ma sarà segnatamente il secolo successivo ad essere caratterizzato da contatti storico-culturali veramente degni di nota: la realizzazione dell'unità politica, la scoperta del Nuovo Mondo, i matrimoni tra Enrico VIII e Caterina d'Aragona e tra Maria Tudor e l'infante Filippo.
L'interesse aumentò con l'arrivo in Inghilterra di alcuni scolari, amici di Sir Thomas More, ansiosi di ascoltare lezioni di Juan Luis Vives, famoso latinista spagnolo che venne in Inghilterra come precettore della principessa Maria, e che, fino al divorzio di Caterina d'Aragona, fu professore di Filosofia ad Oxford. I suoi trattati, in gran parte di carattere religioso, furono per molti anni popolari in Inghilterra. Uno di questi, De Institutione Christianæ Feminæ (Nota: scritta da Vives in latino, fu pubblicata, per la prima volta, in inglese da Richard Hyesde nel 1540), ebbe un esito ragguardevole, tanto che lo continuarono a leggere le signore inglesi come stimolo alla devozione molto tempo dopo che il Cattolicesimo aveva ceduto il posto al regime di Elisabetta. Nella sua autonomia dottrinale assomigliava molto ai libri dei mistici spagnoli, anche se nello stabilire regole pratiche per la condotta quotidiana, indirizzata in certo qual modo ad una perfezione impossibile, non aveva in sé niente di mistico.
Caterina d'Aragona e Juan Luis Vives: due personaggi spagnoli trasferitisi in Inghilterra che in qualche modo si intrecciano con la Celestina e il suo successo nell'isola di Albione. Sembra infatti che la storia di Calisto e Melibea fosse una delle letture preferite dai componenti il seguito di Caterina, al suo arrivo in Inghilterra nel 1501, e da questi fatta conoscere ai cortigiani inglesi che avessero dimestichezza con il castigliano. D'altra parte fu Vives che le conferì attualità proprio a seguito del giudizio emesso sull'opera: infatti l'umanista, nel suo De Institutione faceva una lista dei libri che le donne non dovevano leggere e tra questi include anche la Celestina, indicandolo come libro abominevole (Nota: Vives considerava gli autori dell'opera "homines otiosi, male ferati, vitiis ac spurcitiæ dediti"). In verità il suo fu un giudizio reputato eccessivamente severo ed ingiustificato, giacchè la maggior parte dei suoi contemporanei consideravano la Celestina un'opera maestra. In effetti lo stesso Vives, in un trattato successivo (De Causis Corruptarum Artium - 1531) edulcora le sue posizioni critiche iniziali salvando la Tragicommedia sul piano morale, in virtù delle tragiche morti degli amanti, dei servi e di Celestina.
Tutto questo portò per molto tempo ad attribuire a Vives la prima traduzione inglese della Celestina, stampata verso il 1530. Si tratta di un adattamento in versi, pubblicato anonimo, di non pregevole fattura: inoltre la tragedia finale viene modificata con una conclusione felice e il traduttore aggiunge riflessioni morali che concordano con il primo giudizio emesso da Vives sull'opera di Rojas. (Nota: Anche Thomas More aveva un'opinione avversa alla Celestina, che rifletteva quella di Vives, De Institutione Christianæ Feminæ: the baude mother of naughtynes = Cælestina lena, nequitarum parens)
- il capitolo proseguirà su un prossimo post -

Premonizioni?

Questa notte mi è capitato di sognare una cosa strana.
Ero insieme ad altri amici in una villa, e ci stavamo preparando per andare ad un evento (che per tutto il sogno è rimasto sconosciuto). Una delle persone nel gruppo con me, era una delle mie colleghe. Questa era in bagno e stava ultimando la preparazione. Noi la chiamiamo perchè era in ritardo e lei da dentro la stanza ci urla che sarebbe stata pronta in pochi minuti. Poi esce e tutti insieme andiamo a questo evento (misterioso). Beh, stamattina questa mia collega è diventata nonna perchè sua figlia nella notte ha dato alla luce una bella bambina, e quindi è dovuta andare via dall'ufficio di corsa.
Che dite, si è trattato di una premonizione?

martedì 30 settembre 2008

5000

Questa sera il mio blog ha toccato e poi superato quota 5000 visite.
Ci son voluti ben 13 mesi, ma alla fine... E con più di 8530 pagine viste.
Quindi abbiamo poco meno di 2 pagine a visita, quasi 385 visite al mese, e oltre 12 visite al giorno di media. Questo è quanto si desume dal primo contatore, Histats.
A metà luglio ho invece installato l'altro contatore, Shinystat, e da cui invece le visite risultano essere ad oggi 1443 (in due mesi e mezzo fanno 577 al mese, con una media superiore alle 18 giornaliere) con un totale di quasi 2000 pagine viste.
Per concludere e fare un po' i conti della serva, il blog ha avuto un aumento di visite mensili, rispetto alla media annua, del 50%.
Sono contento ☺☺☺☺☺

lunedì 29 settembre 2008

Mezzaluna

O timida mezzaluna,
che in sì splendente chiaror
eternamente ti muti.

Che la tua luce si posi
sugli amanti d’un tempo
ora, in pochi mesi, sposi.

Amor sin speme alcuna
un dì lontano furon
ed or in Cupìdo avvolti.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

domenica 28 settembre 2008

Vento, soffia!

Vento, soffia,
spazza via le nubi 
che oscurano il mio cielo.

Acqua, cadi,
lava via le macchie 
che oscurano il mio animo.

Uomo, grida,
ama te stesso e vivi,
perché bellissima è la tua vita.

Se vuoi, piangi pure
per un attimo,
ma poi mostra i denti,
e corri.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

La prima notte d’amore

Una notte d’estate s’erano incontrati,
sulle sponde del lago, d’un tratto,
la gente sparì: e rimasero soli.

Lei risplendeva nel suo bianco candore,
era la luna notturna che l’illuminava.

Con fare dolcissimo lei parlò dell’aria,
che gelida, l’avvolgeva.
In quella notte d’estate s’erano baciati.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

La Celestina di Fernando de Rojas nella letteratura inglese: traduzioni ed esiti.

2.2 Le traduzioni in Europa
La storia narrata nella Celestina fece epoca nella letteratura di finzione: i motivi vanno forse ricercati nel vigore della sua narrazione, nell'umorismo sempre presente, nella straordinaria forza di osservazione, nonchè nella introspezione psicologica dei caratteri.
Come ho detto il suo fu un successo internazionale e prima della fine del Cinquecento il libro era nelle mani di tutti i lettori colti d'Europa: al punto di meritarsi una popolarità, diffusa quanto inusuale per altre opere, in tutti i paesi.
In Italia l'opera conobbe sei edizioni, oltre alla prima realizzata da Alfonso Ordóñez a Roma nel 1506: venne stampata a Milano nel 1514 e nel 1515, di nuovo a Roma nel 1516 e a Venezia nel 1519, 1535 e 1541. Ci furono delle edizioni della Celestina in tedesco (Ausburgo, 1520 e 1533) e in francese (Parigi, 1527). Esistono inoltre delle edizioni in castigliano stampate però fuori dei confini spagnoli: in Italia (Roma, 1520; Venezia, 1531 e 1534) e in Portogallo (Lisbona, 1540). Infine ci furono delle traduzioni in latino (Pornoboscodidascalus di K. Von Barth, Francoforte, 1624) e una in ebraico in versi (adattamento, oggi perduto, sulla traduzione italiana di Ordóñez, realizzato da Yosef ben Shmuel Sarfati).
Naturalmente la Celestina arrivò anche in Inghilterra (Londra, 1530), tradotta però non dal castigliano ma dall'italiano, probabilmente dalla citata versione di Ordóñez.

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