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mercoledì 7 gennaio 2009

Wolfsbach Cabrio Treffen 2009


2009. Come ogni anno dispari, in un minuscolo paesino austriaco, Wolfsbach, si svolgerà uno straordinario raduno di auto aperte (cabriolet, roadster, spider, jeep soft-top, auto col tetto segato via, ecc.), nel mese di agosto, a cavallo del giorno di Ferragosto.

Sono già 2 volte che vi partecipo e poi regolarmente passo i 24 mesi successivi "in attesa"...
Proprio oggi ho aperto un gruppo su Facebook, "Quelli del Wolfsbach Cabrio-Treffen" dove chi vuole si può iscrivere, per permettere di organizzarsi in tempo per questo raduno spettacolare.
Non è un semplice ritrovo di auto e appassionati, ma una sorta di giochi senza frontiere/caccia al tesoro, da fare in auto, e passando le serate a mangiare wiener schnitzel, salsicce, bevendo birra o radler e ascoltando musica tipica.
Il Cabrio-Treffen viene organizzato dal Cabrio Club Wolfsbach.

Al raduno poi solitamente abbiniamo una vacanzina "in zona".
Ora, per me e i miei amici "in zona" è un termine vago:infatti la prima volta siamo stati a Vienna (Austria) e Monaco di Baviera (Germania), la seconda volta a Salisburgo (Austria) e Budapest (Ungheria). Per cui chi viene via con noi sa che si faranno qualche centinaio di kilometri...

lunedì 24 novembre 2008

Alfa Montreal al Memorial Bisulli 2008


Il video, ripreso dal navigatore Andrea, di una prova speciale del Memorial Bisulli 2008, a Poggio Berni. L'auto è una Alfa Romeo Montreal del 1971, del mio amico Giacomo. Alla gara, che si è svolta a metà ottobre, ho partecipato anche io, come navigatore su una Mini 30th del 1989, del mio amico Federico.

martedì 4 novembre 2008

Superleague Formula

Domenica ho avuto l'occasione di vedere una gara di questo nuovo campionato di vetture da corsa monoposto, appunto il Superleague Formula. Si tratta di un abbinamento tra le corse automobilistiche e il mondo del calcio, che funge da sponsor. Ogni scuderia infatti porta il nome di una squadra di calcio. Per l'Italia ci sono il Milan e la Roma. Le auto sono realizzate dalla Panoz in collaborazione con Elan Motorsport, mentre i motori sono dei V12 4200 da 750 cv costruiti dalla Menard.
Su Facebook, al mio profilo, ho caricato le foto scattate durante la gara mentre su YouTube trovate i video, tra cui quello della partenza lanciata di gara 2 e un altro dove si può sentire il V12 che si riscalda ai box.

lunedì 3 novembre 2008

Busy Week

Questa, ancor più di quella appena terminata sarà per me una settimana densa di impegni, sia lavorativi che di piacevole tempo libero.
Già ieri ho trascorso tutta la domenica all'Autodromo di Vallelunga per seguire la gara italiana del Campionato internazionale di Superleague Formula, insieme a degli amici del barchetta Club Italia, e soprattutto con Marta che lavorava là come hostess in sala Vip.
Da oggi gli impegni si moltiplicano: stasera provino per un corso di teatro che voglio iniziare, mercoledì seconda lezione del corso di degustazione vino, venerdì a vedere la partita dell'Atletico Maldossi, sabato al cinema per "007 - Quantum Of Solace", il nuovo film di James Bond. Insieme ovviamente all'ufficio e all'altro mio lavoro (da giovedì iniziano i miei dieci giorni di rilevazioni e monitoraggio statistico).
Mi piace essere impegnato!

lunedì 13 ottobre 2008

Torino Passion 2008

Il viaggio era iniziato nel pomeriggio, ovviamente con capote aperta, top-down, come si dice. Recupero una coppia di barchettisti toscani a Camucia, Paola e Rossano, e partiamo, ma per solidarietà con loro (lei aveva mal di schiena e quindi capote chiusa) ho chiuso anche io. Traffico, ingorghi, autovelox, chilometri e newjersey, tiramolla velocistici da 160 a 180 poi 90 e quindi 30. Dopo 6 ore siamo a Torino, dove ci aspettano. E' la sera prima del raduno, ma è anche la sera dopo una ricorrenza e perciò l'organizzatrice, insieme ad amici e fidanzato ci aspetta per la cena, nonostante siano già le ventidue. E' appena stato il suo compleanno e brindiamo tutti insieme. Poi in albergo, dove, lette due pagine di "Cuore di tenebra" crollo sfinito.
Sabato mattina, ritrovo con tutti i barchettisti partecipanti al raduno. Saluti, baci e abbracci, sorrisi, occhi che brillano sinceramente. Ritrovo amici veri, conoscenti che forse lo diventeranno o forse no, rivedo una persona che non partecipava da anni e ne sono contento. Ma, purtroppo, non vedo una coppia di barchettisti e soprattutto di amici a me molto cari, Roberta e Nicola. Non ci sono, il "nonno", come affettuosamente chiamiamo Nicola, si è sentito male ed è stato ricoverato e operato d'urgenza. La giornata pur splendente mi si rabbuia. Lo chiamo subito. Sta bene, l'intervento è riuscito e lui non ha perso il gusto per la battuta:"Sono a letto ma come pigiama ho una maglietta del barchetta Club, così sono anche io con voi".

E' tardi, il raduno deve iniziare.
Prima tappa, ci aspetta la guida a Torino Esposizioni per illustrarci la mostra "Trilogia dell'automobile. Dream". Ed è un vero e proprio sogno quello in cui veniamo rapiti: prototipi di auto celebri, concept car famose, pezzi unici come la "Gilda"... per noi appassionati è coinvolgimento totale.
Poi si sale in barchetta, giù la capote e si parte. E' l'11 ottobre, ma fa caldo come se fosse l'11 giugno. Il classico serpente colorato di spider si avvia verso la basilica di Superga inerpicandosi tra i tornanti, fino a raggiungere la cima della collina. Ma prima di visitare la basilica, ci aspettano in trattoria, e quindi ben contenti ci sistemiamo a tavola, dove ci servono prelibatezze piemontesi (e un vinello rosso che evapora troppo in fretta...).
Dopo pranzo un'altra guida dall'aria beruschiana (pur essendo una donna), ci spiega, con la velocità della luce, la storia sabauda attraverso le tombe presenti sotto la basilica e i piccoli appartamenti al piano superiore. Purtroppo la basilica è in restauro e il suo interno è ripieno di tubi innocenti che sorreggono palchi e palchetti. Nel ridiscendere la collina affidiamo i nostri coequipiers alla "Dentiera", la tramvia che scende da Superga fino a Sassi.
Rientriamo in hotel, ci cambiamo e, lasciate le amate barchettine nel box, prendiamo un autobus per il centro, destinazione "happy hour", o "apericena", o, per dirla alla torinese, "merenda sinoira". Anche qui apprezziamo tutto, mangiando e bevendo... e continuando a scherzare tra di noi. Tra l'altro, ad attenderci ci sono degli amici di Marina, che pur di salutarci hanno rischiato di far tardi a teatro. Dei signori, semplicemente.
Dopo la merenda sinoira, due chicche. La prima è una visita in notturna al Museo dell'Antichità, dove una terza guida ci illustrerà fino all'ora di chiusura il Celeste Impero, quasi nove secoli di dinastie Cinesi raccontate da statue di terracotta, porcellane e specchi di bronzo. E anche se cominciamo a dare segni di cedimento, non riusciamo a non apprezzare la bellezza dei reperti è il fascino dei racconti della guida. E' passata già la mezzanote quando rientriamo in albergo. Qui ci attende la seconda chicca, una degustazione di specialità piemontesi: cioccolata e nocciole, moscato e barolo. Magicamente sbucano fuori piatti e posate blu intenso, cioccolata fondente con nocciole intere, torte alla nocciola, crema di gianduja, bottiglie di barolo chinato e di moscato passito, in un abbinamento sapientemente scelto. E' un vero e proprio orgasmo culinario, gli occhi si chiudono non per il sonno ma per gustare in silenzio e intensamente il piacere che si sta fondendo in bocca. Sono le 1 e 20 della notte quando mi sdraio sul letto, dopo una giornata calda, piena, ricca, e solo ora riflettendo mi accorgo dell'eleganza con cui questa è stata diretta dall'organizzatrice, sempre presente ma mai invasiva. Leggo altre poche pagine del mio libro e mi addormento.

Domenica mattina, valigia pronta, motore acceso, capote aperta.
Arrivano altri barchettisti, quelli che "io al raduno vado solo la domenica perchè...". E qui un appunto: accanto a quelli che, davvero dispiaciuti per non essere potuti venire anche il giorno precedente, hanno fatto sentire sia la loro compagnia che il loro gradimento per quanto organizzato, c'erano altri, che spuntati come dal nulla, come tali si sono comportati, restando invisibili durante il prosieguo del raduno e dissolvendosi a pranzo terminato (ancor prima del caffè). Beh.. mi dispiace, ma non è così che si vive un raduno, nè è cosi che si vive un Club di appassionati. Figuriamoci quando, come nel nostro caso, è un raduno/ritrovo di persone che amano fare chilometri per ritrovare il sorriso negli occhi dei propri amici, con la scusa della barchetta.

Ma ritorno al programma del raduno. Si va a Venarìa, per visitare La Venarìa Reale.
Qui la quarta e ultima guida ci trasporta indietro nei secoli fino al XVII per raccontarci la storia di questa Palazzina da Caccia e dei suoi abitanti, ancora una volta la famiglia Savoia. Scivoliamo da una stanza all'altra, in un'alternanza di ambienti spogli ma brillantemente arricchiti dall'opera del regista Peter Greenaway, e di sale o saloni riccamente decorati con stucchi, quadri, arazzi, specchi o mobili intarsiati, per arrivare alla fine nel salone principale (chiamarlo corridoio è fortemente riduttivo), dove la maestria dell'architetto Juvarra nel giocare con finestre, luci e colori, creò un'ambiente da far rosicare d'invidia lo stesso Napoleone..

Dopo la bellezza della Reggia, e anche dopo una visita durata ben due ore, entriamo in una trattoria tipica del paese dove ancora una volta ci attendono specialità locali. Chi conosce un po' l'organizzatrice, riconosce subito la sua mano nella scelta del posto, oltre che del menù. Ed è la conclusione ideale a questi due giorni. Poi di nuovo abbracci e sorrisi, baci e strette di mano. Risalgo in auto, seguendo un paio di barchette, una delle quali, quella di Davide, ci farà strada fino all'autostrada. Top down fino a Genova, chiuso poi, arrivo a casa poco prima della mezzanotte. Mi addormento contento, col pensiero al raduno appena concluso.
Grazie a "Black Panther" la barchettista, grazie a Marina l'amica, per aver scritto, sceneggiato e diretto tutto questo, facendoci sentire la passione dei luoghi, delle cose e la sua.

venerdì 26 settembre 2008

Il Maestro

Anni e anni di frequentazione del barchetta Club Italia, mi hanno portato a conoscere molta gente. Alcune di queste persone sono diventate poi miei grandi amici. Tra questi, c'è chi, come dico io, ha la filosofia innata: un modo di vivere ed interpretare la vita invidiabile, ed anche uno splendido "dono della sintesi" che permette con poche parole di far capire come si debba vivere. Tra questi il Maestro Giorgio da Milano, del quale riporto qui un suo pensiero.
"In vacanza, i miei amici pensavano a cosa portarsi dietro di necessario: chi portava gli attrezzi, chi portava sempre giacca e cravatta che non si sa mai, chi si portava acqua e cibo.
Io portavo la carta di credito
"

martedì 23 settembre 2008

La Romagna vista dalla barchetta...

Il raduno organizzato da Federico, Conte Rugi di Galciana, nella sua Romagna, è stato uno spasso. Oltre ad avere avuto l'opportunità di vedere posti nuovi, mangiare una quantità immonda di prelibatezze locali, mi sono anche divertito da matti.
Infatti, il programma originale del raduno, che Fede aveva avuto l'accortezza di fornirci in copia cartacea all'arrivo, è stato quasi completamente stravolto, un po' a causa del tempo inclemente, un po' per la fantasia e simpatia dei partecipanti, nonchè dell'organizzatore, che ovviamente non riusciva a stare dietro a tutti i 60 ospiti.
Infatti l'iniziale cocktail notturno sulla spiaggia è saltato causa maltempo, San Marino ci siamo andati la domenica invece che il sabato e in autodromo non siamo riusciti a girare. In compenso le visite ai punti cruciali e fondamentali di ogni raduno, e cioè i ristoranti, sono stati rispettate.
Da parte mia ho iniziato il raduno già dal venerdì sera, essendo arrivato nel pomeriggio, celebrando la cosa con una cena di pesce insieme al Conte Rugi, il Comandante Corallini, il Dott. Sirimarco e le loro gentili signore.
Qui il cameriere ci deve aver scambiato per un gruppo di sprovveduti turisti russi (i tedeschi non vengono più a Rimini, se girate un po' vedrete solo cartelli in cirillico) perchè ha provato subito a piazzarci quello che voleva lui: "Vi porto 4 menù completi da 50 euro e poi ve li dividete, va bene?". Per sua sfortuna l'abbiamo obbligato a portarci il listino dei piatti in menù per farci scegliere quello che volevamo, nonostante avesse mentito spudoratamente sull'inesistenza dei listini stessi.
Il sabato mattina il raduno è inizato come da tradizione: appuntamento per tutti alle 10:45 e partenza con clamoroso ritardo di un'ora sulla tabella di marcia.
Ci siamo così messi in marcia per San Leo, dove non ero mai stato. Gran bel paesino, davvero, merita una visita più accurata. A noi ci aspettavano per una visita guidata alla Rocca. Lì una severissima guida turistica, che parlava come Anna Marchesini quando interpretava la professoressa (cioè allungando la prima sillaba per permettere agli ascoltatori di capire meglio), ci ha mostrato le varie parti della Rocca di San Leo, famosa per essere stata una prigione papalina e soprattutto per aver annoverato tra i suoi "ospiti" Giuseppe Balsamo Conte di Cagliostro. Prima della visita, però tappa obbligata è stato il ristorante, dove oltre ad avere mangiato benissimo, ci siamo divertiti un sacco, grazie al ristoratore che sembrava lo zio di Paolo Cevoli (si somigliavano sia fisicamente che come tonalità e accento della voce). Grande oratore nel descriverci la composizione del menù che avremmo assaggiato, drastico nel non rispondere a richieste di coca-cola al posto del vino.
Nel pomeriggio siamo poi rientrati a Rimini, in tempo per vedere l'arrivo delle ultime auto partecipanti al Gran Premio Nuvolari, auto che dopo una splendida cena a buffet (lasagne, tagliatelle, maialino, dolci, ecc.), siamo andati a rivedere, per poi accomodarci sulle sedie di un Caffè per bere qualcosa.
Ma è la domenica che il programma è stato stravolto di più. L'ordine era di essere in auto alle 9:30. E a quell'ora a dire il vero c'eravamo quasi tutti, tranne un paio di equipaggi che avevano evidentemente capito di essere a tavola per colazione alle 9:30. Così siamo partiti di nuovo in ritardo, per San Marino. E lì, complice il fatto che qualcuno non ha rispettato la sosta agli incroci per indicare la strada (è un metodo particolare che usiamo per non perderci), mezzo gruppo si è perso sulle vie del Monte Titano. Risultato è stato che mentre io avevo appena messo 1 euro per la sosta gli altri se ne stavano già ritornando verso Misano.
Comunque anche stavolta più o meno siamo riusciti a ricreare il gruppo (ehm, a dire il vero 3 o 4 auto e rispettivi equipaggi, le abbiamo lasciate a San Marino) e ad arrivare all'autodromo con la solita oretta di ritardo. Purtroppo qui, invece che Siegfried Stohr come da programma, ad attenderci c'era una tipa in Smart, a metà tra la Frau Blücher di Frankenstein Junior (per la severità) e la Stefania Nobile figlia di Vanna Marchi (per l'aspetto), che in pochi minuti spiega al nostro organizzatore che non ci avrebbe fatto girare in pista. Per mitigare la delusione decidiamo con la supervisione di "Skeletro" (mitico barchettista e grande amico) di mettere le barchette in parata cromatica. Dopodichè tutti a pranzo in un posto molto singolare, situato in aperta campagna romagnola. Infatti appena scesi dalle auto una cameriera ci fà:"Benvenuti, vi ho sistemato nelle stalle, vi va bene?". E non scherzava minimamente. Infatti le sale del ristorante sono ricavate per metà dentro delle stalle ristrutturate e per l'altra metà in un vecchio vagone ferroviario. E siccome i luoghi sono piccoli, chi arriva tardi mangia fuori, all'aperto... Per citare Montesano quando faceva la romantica signora inglese, "Pittoresco, molto pittoresco".
E anche qui grande abbuffata.
Grazie Federico.

barchette di oggi e di ieri

Durante il raduno del barchetta Club Italia a cui ho partecipato, abbiamo incontrato le auto del Gran Premio Nuvolari, manifestazione di auto storiche. Guardate un po' la mia barchetta con chi ha condiviso il parcheggio notturno... e quando mi ricapita!

Raduno barchetta Club Italia in Romagna.


Ho pubblicato le foto del raduno in Romagna sulla mia pagina Facebook.
Cliccate sulla foto per vederle.

venerdì 22 agosto 2008

Operazione antistress

Gli ultimi giorni in ufficio sono stati abbastanza stressanti. Anzi, direi molto stressanti. Ma da oggi è iniziata l'operazione combatti lo stress!.
Questa mattina alle 8 ero già in cima ad un monte vicino Perugia a raccogliere more. Stasera uscita serale in cerca di un bel gelato. Infine domani mattina partenza per il mare, grazie all'invito di un amico.
Stamattina di buon'ora, dicevo, mi è passata a prendere la mia ragazza, e siamo andati a raccogliere more. Con lei il padre e una zia, che conoscevano un posto pieno di rovi. E infatti abbiamo trovato kili e kili di more. E' stata una bella mattinata, in mezzo alla natura, veramente rilassante, con in più un bel bottino di more, che ci siamo spartiti equamente. Ora mi ritrovo con un secchio di 4-5 kg che diventeranno ottima marmellata.
Stasera invece si esce, sempre con la mia ragazza, per regalarci un gelato. Con noi sua cugina con il ragazzo. Sì, lo ammetto, sono goloso.
E domani si parte. Un mio amico del barchetta Club Italia, Carlo, mi ha invitato a trascorrere qualche giorno nella sua casa a Orbetello. Per cui domani mattina raggiungo un'altra barchettista e insieme andremo fino all'Argentario. E lì relax completo, voglio passare il tempo a prendere il sole e nuotare, nonchè mangiare una bella frittura di pesce.
Ah, dimenticavo, tornerò un paio di giorni in ufficio la settimana prossima e poi via di nuovo 3 giorni al mare, questa volta in Romagna, ospite del mio amico Federico.
Questa si che è una bella settimana antistress!

mercoledì 13 agosto 2008

Frittatone di cipolle Vs. Etilometro

La cosa divertente, e drammatica allo stesso tempo, è che c'è gente che ci crede.
Come sapete se uscite con gli amici e vi scolate una birretta media, se al primo controllo di polizia vi fanno l'alcool test supererete i limiti imposti, e così scatta la multa, partono i punti e patente.
Ecco allora un branco semi-sterminato di furbacchioni della domenica escogitare i classici rimedi della nonna per evitare di essere beccati (che poi, le nostre nonne, si bevevano pinte di birra e poi giù in auto a tutto gas?).
Se chiedete ad un vostro amico o fate un giro sul web troverete tante soluzioni fai da te: si va dal bicchiere di coca cola (che potere abbia non si sa), alla mentina (di marca, perchè conta anche la marca), all'olio d'oliva (perchè essendo più leggero fa da tappo). Le due soluzioni più belle però le ho sentite oggi. Il tipo racconta di due sistemi infallibili, provati e sperimentati.
Premessa, devi aver alzato il gomito, quindi devi tornare a casa o cambiare pub/bar/discoteca senza farti beccare dall'etilometro.
Primo rimedio: mangiarsi una banana.
Non è dato sapere i poteri taumaturgici di questo frutto equatoriale (il che lascia spazio a infinite risposte a doppio senso).
E su questa soluzione ho riso, ma neanche tanto. Dove invece mi sono piegato in due dal ridere è stato al secondo rimedio: mangiarsi un fagotto/sandwich alla fittata....
Per prima cosa preparare/acquistare un fagotto alla frittata. Successivamente mettere il suddetto fagotto nel cassetto portaoggetti dell'auto e così equipaggiati uscire per la serata. Dopo aver sbevazzato a destra e a sinistra, sulla strada del ritorno si viene fermati dalla polizia. A questo punto prelevare il fagotto dal cassetto e mangiarlo (anche di fronte al poliziotto). Sarete miracolosamente salvati dal potere della frittata.
Che dire... il mitico Fantozzi con la sua amatissima frittatona di cipolle non avrebbe avuto nessun problema con il "palloncino" dopo essersi tracannato l'altrettanto amata familiare di Peroni gelata...

sabato 9 agosto 2008

Classic Mini Raid. Perugia - Santarcangelo di Romagna - Monaco di Baviera

1752 km dopo. Parte terza.
Questa faccenda del raduno in Baviera è nata verso i primi di giugno, quando io e il Conte di Galciana abbiamo partecipato al 1° Raduno Autostoriche di Misano Adriatico.
Lì avevamo conosciuto il presidente del Mini Club Monaco e Stefano, minista italo-tedesco. I due, insieme ad altri 8 equipaggi, erano venuti dalla Baviera in Romagna, con appunto 10 Mini. La sera a cena gli avevamo chiesto se ci potevano regalare gli adesivi del loro Club. Con abile mossa pubblicitaria ci dicono che non li avevano con sè, ma se fossimo andati in Baviera alla fine di luglio, al loro raduno, ce ne avrebbero dati in quantità, perchè lì erano a casa e quindi non avevano problemi.
Detto fatto, partiamo.
La domenica mattina becchiamo subito il presidente, al quale, dopo i convenevoli, chiediamo gli adesivi. Con la scusa della lingua (cioè che non parlava italiano) ci fa capire di aspettare Stefano, il quale ci avrebbe accontentato.
E Stefano arriva. Stessa scena, stessa richiesta, stessa risposta. Variante: in italiano con accento bavarese ci dice che siamo i benvenuti, che possiamo fare e disfare come vogliamo, chiedere qualsiasi cosa, ma che per gli adesivi adesso ci penserà lui... e detto questo sparisce.
Verso metà giornata, torniamo alla carica chiedendo prima al presidente e poi a Stefano, ma il gioco dello scaricabarile prosegue e quindi niente adesivi...
Più tardi notiamo che ogni volta ci si incontra, i due o abbassano lo sguardo o cambiano strada.
Verso le 15, rifermiamo il presidente dicendogli che noi stiamo per ripartire, e quindi se per favore ci poteva dare gli adesivi. Ci dice, tradotto da un nostro amico, che ha mandato un socio a prenderli a casa, ma comunque di chiedere anche a Stefano, e sparisce. L'italo-bavarese stavolta ci dice di sederci e aspettare.
E qui vediamo che parte tutto agitato, blocca il presidente, insieme cercano un tipo alto grosso e con baffi neri. Spariscono per un po'.
Dopo circa mezz'ora ricompaiono con una grossa cesta di vimini, da cui spuntano delle foglie, e insieme a un ragazzone tedesco alto e grosso (senza baffi neri...) vestito da Scozzese, con kilt d'ordinanza e cornamusa.
I quattro vengono da noi, insieme a molti altri soci e alla proprietaria del ristorante che faceva da catering al raduno (una signora italiana, da noi ribattezzata La Wanda, del ristorante "Trattoria Lo Stivale").
Stefano, per conto del presidente, ci dice che sono stati onorati della nostra presenza e del fatto che abbiamo fatto così tanti km per stare con loro e volevano ringraziarci. Il presidente così ci regala due boccali in ceramica bianca con il logo del Mini Club Monaco, L'omone coi baffi neri invece ci da il cesto con le foglie, e Stefano ci spiega che è un loro omaggio. Il cesto contiene infatti prelibatezze tipiche bavaresi, tutte inevitabilmente in scatola o sottovuoto...
Dal cesto, Stefano tira fuori solo una scatola come esempio. La lattina contiene 4 wurstel bavaresi bianchi, dall'aspetto alquanto sinistro. Ci spiega che prima di mangiarli dobbiamo cuocerli nell'acqua bollente a 90° per 3 minuti, raccomandandosi che siano proprio 90 gradi e 3 minuti. Io e Federico ci guardiamo perplessi: sembra la procedura per la sterilizzazione.
Più tardi scopriremo anche gli altri prodotti tipici: wurstel e salsicce di vario genere, prosciutto cotto in scatola, un salsiccione con scritta "prodotto tipico Viennese", 6 bottiglie di birra di malto e una scatola di "Gulash Tipico Ungherese".
Dopo la consegna del cesto, Stefano prosegue dicendo che sempre per ringraziarci, il ragazzone col kilt suonerà per noi, con la sua cornamusa, una serie di brani tipici bavaresi. E infatti si mette sull'attenti davanti a noi, prende fiato e inizia a suonare musiche folkloristiche locali. In pratica un picchetto d'onore tutto per noi.
Siamo rimasti contenti ed emozionati. Certo, anche un po' preoccupati per i wurstel bianchi di Bavaria...
Ah, dimenticavo: ovviamente il tutto è stata un'altra abilissima mossa di marketing per non darci gli adesivi...

martedì 5 agosto 2008

Classic Mini Raid - Perugia - Santarcangelo di Romagna - Monaco di Baviera

1752 km dopo, seconda parte.
E' sabato sera e lasciata la Mini al parcheggio dell'hotel, andiamo a cena con la Turbo5 di Remo. Cena bavarese, con stinco di maiale, knodel e crauti e naturalmente birra, un litro a testa io e Fede, i nostri amici invece preferiscono la radler.
Dopo cena, caffè e whisky e passeggiata per il centro di Monaco.
Arriviamo ad un lussuoso albergo con una serie di auto da sogno in parata davanti all'ingresso . Ci sono due Mercedes S Klass 6.3 AMG, una Bentley Continental GT, una Porsche 997 Turbo Cabrio, ma su tutte spiccano una Lamborghini Murcielago LP640 nera con cofano motore in cristallo, una Rolls Royce Phantom Drophead Coupé (che è poi una cabriolet) grigio scuro opaco con cofano motore d'acciaio spazzolato e una Porsche Carrera GT argento. Sul cofano della Rolls, Remo dice la sua: "Qvesto crosso affare per BMW, perchè risparmia su verniciatura cofano ma lo fa pagare come otional di 15000 euro". Si capisce che comunque siamo in una zona di lusso di Monaco perchè in pochi minuti passano lungo la via una Ferrari F430 Spider, una Aston Martin DB9 e una Mercedes SL. Ad ogni modo le auto in parata davanti all'hotel hanno tutte targa araba. E qui mi viene un pensiero: se io fossi il proprietario di una di quelle automobili, ad esempio della Murcielago, per dirla alla Fantozzi, mi turberei leggermente nel vedere i miei 300.000 euro di Lambo lasciati lungo una via molto trafficata invece che dentro il garage dell'albergo...
Domenica mattina.
Doccia, colazione e si parte per il raduno. Impostiamo Jennycastellani sul più vicino distributore di benzina e poi per Gröbenzell, paesino alle porte di Monaco dove ci attende il raduno di Mini.
Al benzinaio scopriamo con piacere che "Grace", la mia Mini, ha consumato poco, praticamente per il viaggio d'andata (autostrada e statale) ha fatto 16 km con un litro di super.
Arriviamo a Gröbenzell. Il raduno si svolge in pratica lungo una via chiusa al traffico, dove i partecipanti parcheggiano la loro Mini e poi si accomodano a bere una birra. Ci sono infatti una serie di tavolate messe a mo' di sagra, davanti ad un camion d'epoca che funge da distributore di birra.. Inoltre ci sono un paio di stand BMW MINI con t-shirt e oggettistica Mini in vendita. E qui si possono provare le nuove Mini, da quelle a gasolio alle Cooper S John Cooper Works da 210 cv.
La mattinata la passiamo a scattare foto e berci un boccale di birra (nota: la birra costa poco, mezzo litro 2,5 euro + 1 euro di caparra per il boccale).
Più tardi ci raggiungono Remo e Jutta e con il loro aiuto proviamo a farci dare una Cooper S Works. Il primo tentativo fallisce miseramente per colpa mia. Infatti quando la ragazza mi chiede la patente prima appoggio proprio davanti a lei il boccale vuoto e poi le do la patente. E, giustamente, mi fa notare che non può darmi una Mini se ho bevuto (io comunque nego l'evidenza...).
E così la Mini Works la prenota Jutta. Ci danno una Cooper S Works superaccessoriata, bianca con tetto nero, interni in pelle, navi, tetto apribile, più una serie di altre amenità che non so se siano di serie o a pagamento (clima, tasto sport, controllo trazione, ecc.). Remo ci dice che così messa dovrebbe costare sui 40 mila euro. Saliamo tutti e 4, Jutta parte sparata e cerca subito un po' di curve, dicendo "Qvesta è Works, qvindi devo lavorare" e si mette a ridere... Poi passa la Mini a Remo e qui vediamo all'opera un vero collaudatore... Alla fine dopo averla strapazzate (in senso buono) commente che "Zì, appastanza buona, però non è come mia Integrale" (l'ultima arrivata nella scuderia privata di Remo è una Delta 16v Integrale del '92).
Nel prossimo post vi racconterò la "macchietta" degli adesivi del Mini Club Munchen.

mercoledì 30 luglio 2008

Classic Mini Raid Perugia - Santarcangelo di Romagna - Monaco di Baviera

1752 km dopo... Prima parte.
Questa zingarata inizia in pratica con il mio arrivo, venerdì sera, a casa del Conte di Galciana e Madame Gloria, ospiti anche i signori Conti padri. Il padrone di casa, improvvisatosi fuochista, ci ha deliziato con una splendida grigliata di carne e cruditèe. Al mattino dopo, mi sveglio, esco in giardino e vedo, parcheggiata davanti alle nostre Mini, una Clubman di quelle nuove, ...a gasolio.
La Mini Clubman della Bmw la riconosci, perchè gli stilisti hanno cacciato i mancorrenti - si, insomma, i tubi portabagagli - sotto la carrozzeria del tetto e non sopra la stessa, come natura vuole, col risultato che il tetto sembra avere delle gobbette ai lati. Il Conte mi spiega che è la nuova auto del Pirletti, il suo vicino di casa. Dopo colazione, mentre attacchiamo gli adesivi con i nomi (stile auto da rally) sui finestrini posteriori, ho modo di conoscerlo, perchè il Pirletti si affaccia in terrazza e si informa sui preparativi e sulla destinazione.
Laviamo la Mini, facciamo il pieno e partiamo. Alle 8:42 entriamo in autostrada.
Il viaggio verso nord è tranquillo e allegro, al ritmo di "Vamos a la Playa" e "Ma Quale Idea", fino a incontrare poco dopo Verona un mega-ingorgo, di quelli dove tutte le auto sono ferme (ferme, non al rallenty) ma che poi alla fine non è successo niente. Il che ti fa pensare su cosa causi queste enormi file...
Lasciamo l'Italia entrando in terra Austriaca e subito cambia il tempo e la temperatura... Al solito, come sempre nei nostri viaggi nel Tirolo, ci aspetta un cielo cupo, scuro, carico di pioggia... Per rendere l'idea, avete presente l'orizzonte che vedono Sam e Frodo quando guardano verso il loro destino, il Regno di Mordor? Ecco.
Nel traffico alcuni simpatici incontri, dapprima delle station wagon con targa Danese con degbli enormi fari fendinebbia accoppiati davanti (non semplicemente messi davanti ma accoppiati veramente, cioè al centro del muso e uniti). Ci chiediamo quali nebbie impenetrabili li aspettino... ripenso alla bruma de "Il 13° Guerriero"... Più avanti una coppia in viaggio di ritorno verso casa, su un sidecar, un glorioso Ural con targa Tedesca. Scattiamo qualche foto e un breve video e la signora sorride divertita. Giunti a Innsbruck, sintonizziamo lo stereo su Radio-Tirol, impostiamo il navigatore (data la voce femminile, lo ribattezziamo Jennycastellani, in onore di Miss Patacca Vigliacca 2008) in modalità "Pfrang" e lasciamo l'autostrada per una più panoramica statale, in direzione Garmisch. Lì, l'Oscuro Signore di Mordor ci attendeva: un diluvio universale da non vedere neanche il muso della Mini ci ha accompagnato fino al confine con la Germania...
Infatti lasciata la terra della Wiener Schnitzel torna il sereno ed il caldo. La modalità "Pfrang" di Jennycastellani ci ha fatto risparmiare un bel po' di km, oltre a permetterci di vedere foreste e paesini tipici. Così dopo solo 10 ore di viaggio arriviamo a Gräfelfing, all'Hotel "Mulino Bianco", dove ci accolgono con un "Buonasera, arrivati siete?" con tipico accento di Cefalù.
Dopo aver conversato amabilmente con il ragazzo della reception, saliamo in camera. Che dire... conoscevamo già il Mulino Bianco per esserci stati durante un'altra nostra zingarata, 3 anni fà... ma non ricordavamo gli accostamenti cromatici dell'arredatore...
La nostra camera abbina il grigio perla al rosa salmone, con colonne decorate a mo' di marmo di Carrara (leggi: colorate a mano ad imitare il marmo). Tra l'altro sul link che ho messo prima, se cliccate su zimmer, in primo piano c'è proprio la foto di questa camera. Non vi dico nulla, neanche sotto tortura, (e il Conte farà altrettanto) sulla tavoletta/coperchio della tazza in bagno.
Contattiamo Remo e Jutta, ci dicono che in mezzora saranno lì per andare a cena con noi. E in effetti, dopo 30 minuti esatti sono all'Hotel. Per la serata Remo ha scelto la sua Fiat Coupé Turbo5 (come la chiama lui, perchè monta un 2000 turbo 20v 5 cilindri)), blu metallizzata, interni in pelle cuoio, bellissima e tenuta in modo impeccabile. Resta un mistero la sua potenza effettiva perchè Remo glissa sempre elegantemente sulla domanda, a volte rispondendo "E' tutta ti serie, ha solo scarico Supersprint, ...ma non zi fede", altre volte invece "Quanti cavalli non zò, ...però è una pestia!". Glissa anche sul consumo, sorridendo sornione...

venerdì 25 luglio 2008

Classic Mini Raid Perugia - Santarcangelo di Romagna - Monaco di Baviera

Finalmente stasera si parte. Dopo mesi che ne parlo con il mio compare, il Conte, stasera lo raggiungo a Santarcangelo e domani mattina si parte per Monaco di Baviera, per partecipare ad un raduno di Mini. Mini classiche, per la precisione. E infatti andiamo con la mia Mini Classic 35 del 1994.
Questa la mappa della prima parte, Perugia - Poggio Berni.

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Domani mattina, poi, partiremo alla volta di Monaco di Baviera, dove ci aspettano a cena i nostri amici Jutta e Remo, e una confortevole camera al Mulino Bianco.

Ed ecco la mappa del viaggio


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Il raduno, organizzato dal Mini Club Munchen, si svolgerà domenica a Gröbenzell


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Appena rientrati scriverò un post sull'evento.

mercoledì 23 luglio 2008

Potrebbe andare peggio...

... Potrebbe piovere. Sentenziava Igor.
Oppure potrebbe andare peggio ad un altro...
Giovedì scorso, nove e mezza di sera, esco per mettere un po' di benzina alla Mini. Arrivo al distributore, chiuso ma con self-service e colonnine multipompe. Parcheggio accanto alla pompa n. 2, vado alla colonnina "mangiasoldi", infilo 5 euro e premo 2... Aaarrgh!!!!! Con terrore noto che sotto alla scritta "2" c'è la didascalia "diesel". Ho beccato l'unica colonnina distributrice non multipompa. E ovviamente la mia Mini va solo a benzina... Partono le imprecazioni... Mi rassegno, poteva andare peggio, poteva piovere, appunto... Nel senso che invece di 5 avrei potuto aver infilato 20 euro... Cambio colonnina, mi accerto che sia multipompa e con benzina. Torno alla "mangia-ruba-soldi" e carico 10 euro. Mentre faccio benzina si ferma una Ford Ka, utilitaria con un classico aste e bilancieri a benzina. Parcheggia davanti alla pompa n. 2 (che se avesse un viso e una bocca starebbe lì a ridere sorniona, in attesa della preda...). Dalla Ka esce una signora e ignara si dirige verso la colonnina "mangiasoldi". Intanto io finisco il rifornimento ma, nel rientrare in auto, seguo le mosse della signora. Infila una banconota, preme 2, prende la pompa e la infila nel bocchettone del serbatoio della Ka... Decido a quel punto di lasciare la signora e la sua Ka al loro destino crudele, pensando appunto che "potrebbe andare peggio... potrebbe piovere". Nel serbatoio della Ka è appena iniziata una pioggia di gasolio...

domenica 6 luglio 2008

Non è che la deve usare in auto, vero?

Il Conte mio amico non me ne vorrà se gli prendo in prestito questo aneddoto...
Negozio di ricambi e autoaccessori. C'è una autoradio in offerta speciale a 39 euro. Federico entra e chiede al commesso: "Buongiorno, mi da quell'autoradio lì in offerta?!"
"Ah certo" fa il commesso, ma poi si ferma e chiede "Non è che la deve usare in auto, vero?"
"Beh, sì" risponde Federico, un po' meravigliato ("è un autoradio" pensa " dove crede che la userò")
"Ah... allora no, non va, se la deve usare in auto non va bene.."
"E quindi che mi consiglia?"
"Guardi questa qua, per l'auto può andare bene, costa 79 euro."
"Ok, mi dia questa."
"Uhmm... Ma senta, non è che lei in auto fa dei viaggi lunghi?"
"Beh, sì, mi capita, infatti con un'autoradio mi passerebbero più velocemente"
"Ah, eh... no, allora questa non va bene... sa, dopo un po' di km comincia a non funzionare più molto bene... no questa non va."
"Senta, allora mi dica lei quella che potrei comprare."
"Guardi, ho proprio quella che fa per lei, certo è di categoria superiore, costa 249 euro, però per lei che va in auto e fa molti km è perfetta."
"Ok prendo questa, ma mi tolga una curiosità, l'autoradio da 39 euro, se non va bene per chi va in auto, a chi la vendete? Sa è pur sempre un'autoradio..."

sabato 31 maggio 2008

Classic35

Ieri mattina porto la Mini a fare benzina.
"Buongiorno, quanta?"
"20 euro, grazie"
"Ma... c'è scritto Classic 35 perchè ha 35 anni, o perchè è del 1935?", domanda il benzinaio, un ragazzo sulla ventina, guardano la Mini e indicando l'adesivo sul fianco.
Resto un attimo perplesso, non so se rispondere seriamente o scherzando... Decido per il serio.
"No guardi, è perchè questa è una serie limitata realizzata per celebrare i 35 anni di produzione della Mini"
"Ah.. e di che anno è?"
"E' del 1994. La Mini l'hanno iniziata a vendere nel 1959, per cui nel '94 erano passati 35 anni."
"Ah... ma è giovane allora, pensavo avesse più di vent'anni..."
Lascio perdere la conversazione con un "Già... d'altronde è così."

venerdì 16 maggio 2008

barchette nel cuore verde d'Italia - commenti

Il Raduno che ho organizzato la settimana scorsa è stato il 4° in 8 anni di barchetta Club Italia. Infatti ne organizzo 1 ogni due anni (tranne nel 2004, quando oltre al raduno vero e proprio, ho improvvisato una zingarata alle cascate delle Marmore) Di seguito riporto la mia mail di ringraziamenti ai partecipanti che ho spedito sulla ML del Club, e nei commenti troverete le varie mail (o sms) di ringraziamenti e commenti dei partecipanti.
"Buon pomeriggio, è venerdì ed è già passata una settimana dal mio raduno.
Appena terminato mi sono ributtato a capofitto in questioni lavorative restate in sospeso che mi hanno tenuto impegnato fino a questa mattina. A dir la verità in mezzo ci ho infilato pure una magnifica giornata alla Festa dei Ceri di Gubbio e una serata con gli amici, barbecue + "Lost", ma il lavoro mi ha davvero rapito per 12 - 14 ore.
Per cui eccomi qua dopo una settimana a ringraziare tutti voi che avete partecipato, fregandovene altamente non tanto dei km da fare quanto del costo spropositato della benzina...
Al solito avrete visto un PG agitatissimo e quest'anno anche un peletto più nervoso, ma non ci posso far niente, organizzare e gestire raduni da un lato mi affascina e mi appaga dall'altro mi manda in agitazione mistica, perchè vorrei che tutto filasse liscio e che tutti si divertano e stiano bene.
La costante anche quest'anno è stata il ritardo con cui siamo arrivati ovunque, al ritrovo il sabato mattina, agli scavi poi, ai ristoranti e al teatro soprattutto. Non sarebbe un mio raduno altrimenti...
A causa dei ritardi ho però dovuto tagliare un bel pezzo di strada statale, riportandovi sulla 4corsie, e me ne scuso, ma altrimenti non avremmo fatto in tempo mai...
Mi scuso per alcuni problemi logistici che ci sono stati e ringrazio la disponibilità di alcuni di voi che mi mi ha permesso di risolverli, in particolare un grazie a Beppe e FunCool.
Grazie anche a Giancarlo, Romano, Roberto e sempre la coppia Beppe&FunCool, che mi hanno coadiuvato nel serpentone con le radio.
Mi è dispiaciuto che alcuni abbiano dovuto rinunciare, chi già prima del raduno (Tony), chi la mattina stessa (Terigio). Terigio facci sapere come sta tuo cognato e tantissimi auguri!!
Un vaffa (visto che è di moda) invece a due strani personaggi che nel cuore della notte di sabato (ore 2.09 per la precisione) mi hanno svegliato riportandomi con la mente ad una situazione già vissuta in Austria nel 2005 (solo che allora ero tra quelli che svegliavano), e che non si son fatti trovare poi quando sono sceso ad aprirgli il portone dell'Hotel. Ma vi pare possibile alla vostra età, cari Fede e Antonio, lasciare dormire da sole le vostre signore per uscire con due loschi figuri come Beppe e FunCool? Guardate che il Nonno (che ha il sonno leggero) ha sentito dei rumori sospetti provenire dalla camera di Antonio e solo la possente organizzazione di PG (che gli ha fatto credere che tali rumori provenissero da una discoteca) lo ha fatto distogliere dal pensare male sull'origine dei rumori (e non sapeva che Antonio manco c'era...)
Ci tenevo in modo particolare a portarvi a Perugia, la mia città, e a farvi conoscere il Teatro di Montecastello, un vero piccolo gioiello. Grazie quindi di aver condiviso con me questi due giorni (anche a chi c'è stato solo per un giorno, come Tiziana+Sauro e Marina+Claudio)
Un abbraccio a tutti e ci rivediamo al prossimo PG Raduno, nel 2010."
PG

lunedì 12 maggio 2008

Chiacchiere da bar...

Oggi pomeriggio, scambio di mail tra amici, argomento automobili e potenze... Quando si intromette un filosofo...
Riporto le parti essenziali delle vaire mail:
M - ... però a 20 anni 130 cavalli sono tanti. A 30 anni 170 cavalli sono giusti ...
P - A 43 anni invece di cavalli ne bastano 50, su una Mini però. Più i circa 130 (forse 145) su una barchetta.
F - ma io ho lasciato perdere i cavalli....ora mi bastano due o tre maiale e sto contento.

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