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domenica 10 gennaio 2010

"Tutto è bene ciò che finisce bene"

Eravamo rimasti alla mia rabbia e delusione, conseguenza di un trasferimento da un ufficio ad un altro. Arrivato d'improvviso, un pomeriggio, tramite un foglio di carta sputato fuori dal fax. Dal piccolo ufficio sotto alle due torri panna, lontano cinque, sei minuti di cammino da casa, a quello ricavato da una vecchia palestra, distante non so quanto in auto.
Ci ho dedicato un lungo post, a maggio dello scorso anno. Poi ho smesso di scrivere ed infatti i miei interventi qui si sono diradati.
Ad ogni modo, ho preso le mie cose e ho traslocato. Il lunedì ho iniziato a lavorare dietro la nuova scrivania. Il martedì ho imbucato una raccomandata al mio capo. Nello stesso periodo di tempo, a mia insaputa, un'altra lettera stava partendo. Se devo essere sincero, non completamente a mia insaputa. Ero a conoscenza della lettera - e del suo contenuto - ma non sapevo se e quando sarebbe stata spedita.
Fatto sta che, qualche settimana più tardi, mi sono ritrovato un pomeriggio nell'ufficio del mio capo a scambiare con lui rabbia e costernazione, accuse e scuse, delusione e complimenti. Questi ultimi derivanti dalla lettera che, a mia insaputa, era nel frattempo partita e arrivata.
E alla fine di quel pomeriggio, entrambi digiuni del pranzo, ci siamo riappacificati. Il mio capo ha chiamato una collega, che nella via gerarchica sta tra lui e me, e le ha comunicato che di lì a qualche giorno sarei stato trasferito in un altro ufficio, nel centro storico, con le funzioni di responsabile di quello stesso servizio.
Da un lato la mia lettera, unita a come avevo affrontato la situazione, dall'altra la missiva di cui sopra, mi avevano fatto avere, nell'ordine, ragione, trasferimento, promozione.
E qui vi devo parlare un po' di questa famosa lettera.
In realtà si tratta di una "petizione" o comunque di una lamentela collettiva. Nel quartiere dove per quattro anni ho unito l'abitazione privata e l'ufficio pubblico abita una signora, una donna di una quindicina d'anni più grande di me, alta, bella e di classe. Questa signora, che era stata più volte mia cliente, evidentemente era rimasta molto soddisfatta del trattamento ricevuto in un ufficio dove solitamente la burocrazia e la spersonalizzazione la fanno da padrone.
Saputo del mio allontanamento forzato "si adirò leggermente" (per citare Fantozzi). Dopo telefonate e incontri con dirigenti e politici, si era messa a scrivere la famosa lettera per poi farla firmare da una sessantina di cittadini del quartiere, per lamentare il mio trasferimento e reclamare il mio ritorno come soluzione. Al contempo elogiando il mio "modus operandi" di impiegato modello.
C'è da dire che la signora è stata anche fortunata perchè non di rado sono oltremodo burbero nell'esercitare le mie funzioni lavorative. Ma alle volte fare semplicemente il proprio dovere, aggiungendoci un po' di gentilezza, porta dei frutti insperati.
Così oggi (più esattamente dalla scorsa estate) mi trovo a lavorare in un ufficio ricavato da un loggiato del XIII secolo, in pieno centro storico. E come responsabile, con una mezza dozzina di colleghi da gestire.
Stavolta cito Bonvi e il suo Nick Carter: "tutto è bene ciò che finisce bene".

venerdì 8 maggio 2009

"Va a far del bene a un somaro" ovvero sul perchè ad essere troppo zelanti e volenterosi sul lavoro, si finisca ad essere vittima di mobbing.

Oggi ho deciso di fare un po' di "outing" e parlare quindi di me.
Di solito in queste pagine racconto quel che mi succede ma in modo indiretto e scherzoso. Oggi no, oggi sono serio. Per la precisione sono demoralizzato, demotivato e profondamente incazzato, mi si lasci il termine.

Lavoro da più di 20 anni in un'amministrazione pubblica locale e da una quindicina d'anni lavoro presso l'Ufficio Relazioni con il Pubblico, il famoso URP. Anzi a dirla tutta sono stato uno dei 6 dipendenti che l'URP l'hanno creata, partendo da zero, cioè dalle carte delle normative vigenti all'epoca. Ora, senza andare a rovistare in questi 15 anni, dove davvero ne sono successe di tutte e di più, vengo subito ai giorni d'oggi e al servizio che svolgo attualmente. E di conseguenza al problema di cui voglio parlare. Premetto solo che, in questi anni, la dirigenza e i politici della mia Amministrazione hanno cambiato un pochino il volto e il compito dell'URP. Infatti oggi non ci occupiamo più solo di trasparenza, comunicazione, semplificazione dei servizi, ma anche, anzi direi principalmente, di servizi demografici. In realtà al mio sportello, il 90% delle prestazioni erogate sono di natura anagrafica (certificati, carte di identità, cambi di residenza, atti notori). Ma tant'è. 
In tutto questo ho comunque cercato di tirare fuori le mie capacità, formando e arricchendo quella che ritengo essere una professionalità notevole nel settore.
Solo devo riconoscere che sono un po' pignolo e zelante, per cui chi viene a chiedere le cose da me se da un lato sa che verrà accolto garbatamente e professionalmente, dall'altro sa pure che dovrà essere leale e preciso. 

La mia Amministrazione in questi anni ha diviso l'URP in 1 redazione centrale e 5 sportelli periferici. L'orario dovrebbe essere per tutti 8:30-18:30 dal LUN al VEN, 8:30-13:00 il SAB, ma in realtà solo 2 sportelli periferici osservano tale orario. Negli altri, vuoi per carenze di personale, vuoi per carenze di capacità, vuoi per esigenze personali dei dipendenti a cui i dirigenti si sono dovuti piegare, gli orari sono quelli tradizionali, mattino con 2 rientri settimanali, e sabato a casa. Il mio sportello rientra nell'orario continuato, of course.
Tutto ciò comporta che i 2 sportelli che seguono l'orario continuato abbiano una mole di lavoro sensibilmente più alta degli altri. 
Stare al pubblico poi è una vera e propria arte perché ci si trova davanti le personalità più disparate, e spesso dobbiamo parlare con persone che non si sono svegliate benissimo (beh, a volte nemmeno noi ci siamo alzati bene...). Per cui il malumore e lo stress sono sempre in agguato.
E arrivo al dunque.

Antefatto:
Giorni fà ero di turno con una mia collega, di mattino. Ufficio pieno, come al solito. Una signora straniera si accomoda dalla mia collega per delle pratiche e, mancandogli dei documenti, inizia subito ad agitarsi. Ma, comunque la mia collega riesce a sbrigarle tutto. Ad una seconda richiesta però le fa notare che dovrà far compilare dall'interessato (che nel caso specifico era il marito) un modulo, allegarci dei documenti e poi presentarlo di nuovo a noi. 
Detto fatto. La signora si alza e si va ad accomodare ad una scrivania che abbiamo per il pubblico. Nel frattempo, io continuo a servire altra gente.
Poco dopo ritorna alla carica chiedendo udienza alla mia collega, la quale, occupata con un altro le dice di sentire me. E questa viene immediatamente da me, dove però si era appena seduta una signora anziana. Incurante del fatto, la straniera prevarica l'anziana cacciandola in malo modo e mi obbliga a servirla. Sedendosi mi firma l'istanza a nome del marito. Al che io le faccio notare che non posso accettare un'istanza con una firma palesemente falsa. E qui scoppia il finimondo: la signora straniera inizia a insultare me e la mia collega, urlando. A quel comportamento le dico che non le avrei più prestato attenzione e che quindi se ne poteva andare. Questo ha fatto peggiorare la situazione, con un crescendo di urla, insulti, bestemmie e minaccie. Siccome l'ufficio era pieno e questa manfrina stava andando avanti da un po', la gente in coda si è spazientita e ha iniziato a invitare la straniera di ascoltarmi e andarsene per poi ripresentarsi quando avesse avuto la domanda firmata correttamente. E qui lei è passata a insultare e minacciare di "taglio della testa" tutti i presenti. Finchè ho dovuto chiamare le Forze dell'Ordine, che dopo pochi minuti si sono presentati sotto forma di pattuglia di Polizia. E la calma è tornata. Nel frattempo, a causa del trambusto e della concitazione, la mia collega ha avuto un mancamento e uno sbalzo di pressione.

Fatto:
Ieri ero di turno pomeridiano, 13-19, quando ad un quarto alle 14, arriva un fax. Una mia collega vede che è indirizzato a me e senza leggerlo me lo passa.
Testo del fax:
"Oggetto: ordine di servizio trasferimento da sede URP aa a sede URP bb del dipendente xx (che sarei io).
Per esigenze di organizzazione del servizio relativo agli sportelli decentrati e in attinenza alla professionalità e alle attività da Ella svolte si ritiene opportuno il suo trasferimento dalla sede Sportello URP aa allo Sportello URP bb.
La S.V. è invitata a prendere servizio presso la sede indicata a far data dall'11.05.2009"

A conferma del fax mi è poi arrivata una lettera oggi stesso. Fax e lettera firmati dal mio dirigente.

Così. 
Senza essere interpellato, senza che nessuno mi abbia chiesto il parere. 

Anche se un po' stupito e quindi inebetito dal fatto, ne parlo con una collega che chiama immediatamente una sindacalista, la quale questa mattina è andata a parlare con il mio dirigente, anche perchè il Regolamento di Mobilità Interna prevede una serie di cose, tra cui quella di sentire il diretto interessato prima di trasferirlo. 
Il dirigente spiega alla sindacalista (ma non ovviamente a me) che sì, io sono professionale e valido, ma che ultimamente mi sono fatto prendere da stress e nervosismo, finendo per prendermela con i cittadini, provocando situazioni in cui sono dovuti intervenire i carabinieri, e - udite udite - litigando così forte con una mia collega da farla star male. Perciò - ed anche perché lui ha bisogno di una persona allo Sportello URP bb - ha pensato che era meglio farmi "cambiare aria" e trasferirmi. Il tutto senza però sentire il mio parere. 
Ora, fermo restando che nei due sportelli il lavoro dovrebbe essere lo stesso, le differenze sostanziali sono le seguenti:

Sportello URP aa (dove ho lavorato fino a questa mattina): 
orario al pubblico continuato e orario di servizio in turni, sabato inclusi. A fronte di ciò nel mio stipendio percepisco delle indennità di turno (cioè soldi in più). Lavorando il sabato mi spettano 4 giorni di ferie all'anno in più. 
In ultimo, questo sportello è a 5 minuti da casa, per cui ci vado a piedi. 
La mia vita privata è organizzata anche in base a ciò.

Sportello URP bb (dove dovrò lavorare da lunedì):
orario al pubblico praticamente uguale a quello di servizio, per cui mattino con 2 rientri settimanali, e sabato a casa. Questo comporta che non percepirò più le indennità di turno (cioè soldi in meno), due giorni dovrò pranzare fuori (utilizzando dei buoni pasto), e non lavorando il sabato avrò 4 giorni di ferie in meno. 
In ultimo, l'ufficio sta a una decina di km da casa mia, per cui dovrò utilizzare un'auto (non c'è un servizio diretto di autobus).

Morale:
"Va a fa' del bene ta 'n somaro", ovvero se hai voglia di lavorare e sei scrupoloso e preciso, in una Amministrazione Pubblica come la mia riceverai sempre dei calci.
E secondo me siamo all'anticamera del mobbing...

martedì 24 febbraio 2009

Perugia Per Te

Ho appena pubblicato un nuovo blog. 
E' un mio progetto a cui ho lavorato in questo mese di febbraio. Si chiama "Perugia Per Te" ed è un blog di servizi. In particolare offre informazioni e notizie utili su agevolazioni, contributi, esenzioni, e tutto ciò che può servire per risparmiare sulle spese per casa, scuola, famiglia, imposte e altro a Perugia. Ci sono anche informazioni su agevolazioni a carattere nazionale, come il bonus sulla fornitura dell'energia elettrica e le notizie sugli eco-incentivi per l'acquisto di auto e moto. L'indirizzo è http://perugiaperte.blogspot.com e lo trovate linkato anche da queste pagine, nell'elenco dei blog.
Andateci, leggete i post, ed esprimete un vostro parere. E' appena nato per cui ci sono ampi margini di miglioramento.

lunedì 3 novembre 2008

Busy Week

Questa, ancor più di quella appena terminata sarà per me una settimana densa di impegni, sia lavorativi che di piacevole tempo libero.
Già ieri ho trascorso tutta la domenica all'Autodromo di Vallelunga per seguire la gara italiana del Campionato internazionale di Superleague Formula, insieme a degli amici del barchetta Club Italia, e soprattutto con Marta che lavorava là come hostess in sala Vip.
Da oggi gli impegni si moltiplicano: stasera provino per un corso di teatro che voglio iniziare, mercoledì seconda lezione del corso di degustazione vino, venerdì a vedere la partita dell'Atletico Maldossi, sabato al cinema per "007 - Quantum Of Solace", il nuovo film di James Bond. Insieme ovviamente all'ufficio e all'altro mio lavoro (da giovedì iniziano i miei dieci giorni di rilevazioni e monitoraggio statistico).
Mi piace essere impegnato!

martedì 7 ottobre 2008

Mumble, mumble...

Oggi i pensieri sono vorticosi nella testa. E' e sarà una giornata lavorativa lunga, con solo un'oretta di tregua per il pranzo. Stamattina una delle mie due colleghe si è dovuta assentare per nascita del figlio della nuora, quindi un bel nipotino. E così sono rimasto con l'altra che ovviamente si è data molto da fare per sembrare costantemente impegnata e non fare niente nella realtà, lasciando tutti i clienti a me...
Nel frattempo dovevo anche cercare di risolvere un problema burocratico personale: mi sono iscritto ad una gara di regolarità automobilistica e mi serve una tessera UISP. Chiamo la sede locale e la prima persona cade dalle nuvole, la seconda mi dice che assolutamente loro non fanno tessere individuali ma (se mai) solo dietro richiesta di un club e/o associazione. Però mi dice anche di provare a parlare con una loro responsabile della quale mi fornisce il numero di cellulare. Ora, devo capire perchè la responsabile non ha un telefono fisso come gli altri, ma vabbè... Il problema vero è che ieri mi hanno dato il numero sbagliato e oggi la tipa non risponde mai. E io devo far pervenire la tessera entro sabato!
Piccoli problemi rispetto alla crisi che sta attraversando il pianeta a livello borsistico, certo, però nel loro piccolo mi fanno innervosire comunque... Specie poi se devo condividere la mattinata lavorativa con persone che oltre a eclissarsi invece di lavorare, non ci posso affrontare argomenti come appunto quelli borsistici, ma solo cose relative a isoladeifamosi, missitalia o superenalotto... Bah... Per fortuna che ci sono anche altre cose, come ad esempio mia madre che ieri ha acquistato e ritirato la macchina nuova, una bella Opel Agila 1.2, bianca. Dopo averle fatto i complimenti le dico che le preparerò un cd con file mp3 musicali, e quindi le chiedo se preferisce Mina, Celentano o Battisti. E lei, che ha 72 anni, mi fa:"Ma che Mina, io voglio quello lì che fa rock, voglio Vasco Rossi!". Troppo forte.

venerdì 22 agosto 2008

Lo voglio!!!!!!!!


Lo voglio!!! Appena rientro dalla vacanza all'Argentario vado immediatamente in libreria a comprarlo!
La recensione che ho trovato sul web recita:
"La prima, imperdibile guida per sopravvivere ai coglioni sul posto di lavoro. Colleghi e capi! In ogni ufficio ce n'è almeno uno: è statisticamente provato. Come identificarlo? Come scoprire il mistero profondo della sua abissale coglioneria? Come gestire quello che avete in ufficio e trasformare giorni d'inferno in spassose trappole per coglioni? Accertata ufficialmente questa piaga sociale che tortura milioni di impiegati, ecco gli strumenti, i trucchi, le dritte per difendersi da questo flagello. Diventa anche tu un serial killer di coglioni (in senso metaforico, casomai ce ne fosse uno che legge), leggi questa guida indispensabile e imparerari a lavorare con intelligenza insieme ai coglioni, vero e proprio logorio della vita aziendale! Potresti anche scoprire che il coglione del tuo ufficio sei tu, e redimerti..."
E' proprio quello che fa per me...

mercoledì 20 agosto 2008

Ah, e c'è tutta sta gente?

Piccolo sfogo quotidiano.
Premessa:
Ieri mi comunicano che oggi sarebbe venuta nel mio ufficio una collega, per apprendere il lavoro. Già m'ero messo le mani tra i capelli, conoscendo il soggetto, persona incapace e lavativa. Ma tant'è....
Oggi:
Arrivo in ufficio verso le 8:00 e come sempre c'è già gente che aspetta. Apriamo al pubblico alle 8:30 ma le persone arrivano già alle 7:30, per arrivare per primi e per non perdere così la priorità acquisita.
Alle 8:30 apriamo, entrano i cittadini e io e i miei colleghi ci mettiamo al lavoro a testa bassa.
Poco dopo si presenta il soggetto in questione, guarda le persone e inizia a balbettare:"Ma... Ma... e... a che ora aprite al pubblico?"
La mia collega risponde:"Alle 8:30."
"Ah, e c'è tutta sta gente? e che vogliono a st'ora?"
"Guarda che è tutti i giorni così, è normale, vogliono certificati, carte di identità e altro."
"Ah, ma c'è troppo casino, e poi ho dimenticato il badge a casa."
"Beh, ci sono i fogli per le firme di presenza, sono lì., fimri che sei arrivata ora."
"Ah, no, vado a casa a riprenderlo".
Io e la mia collega ci guardiamo stupiti mentre la tipa esce dalla porta e sparisce...
Restiamo senza parole, mentre a testa bassa continuiamo a servire i cittadini.
Il soggetto, con tutta la sua incapacità e incocludenza ricomparirà solo verso le 10:00 passate, con tutta tranquillità, mentre nè io nè la mia collega ci siamo ancora mai alzati neppure per andare in bagno.
Stendo un velo su quello che è successo dopo, le domande inutili e le telefonate private, sempre mentre io e la mia collega continuavamo a lavorare...
Per la cronaca, l'incapace era venuta ad apprendere il lavoro perchè le verrà assegnata la responsabilità di un ufficio come il nostro.

sabato 21 giugno 2008

Ho smarrito la carta d'identità

"Buongiorno. Ho smarrito la carta di identità, dovrei rifarla."
"Buongiorno. Era scaduta?"
"No l'avevo fatta qui da poco."
"Ok, deve fare la denuncia di smarrimento."
"L'ho fatta ma ho smarrito anche quella."
"Beh, ma a noi serve"
"Se chiama i carabinieri glie lo dicono che l'ho fatta"
"Sì, ok, ma a noi serve proprio una copia della denuncia. Le stampo il numero della carta così la può rifare, se non la ritrova."
"Ah. Ma... la carta poi la devo pagare?"
"Certo. Viene 30 euro e 50 centesimi, come duplicato."
"... Arrivederci"

mercoledì 18 giugno 2008

Scusi, ho un po' di fretta...

Per iniziare bene la giornata...
Uno dei primi utenti arriva un po' trafelato e mi chiede dei certificati; poi, mentre li preparo, mi dice:"Scusi, ho un po' di fretta... Sa, ho cambiato lavoro e non vorrei fare tardi."
"Ah, nuovo lavoro? e che fa di bello?" Rispondo io.
"Il becchino. Ma faccia pure, tanto speriamo che oggi non muoia nessuno."

lunedì 16 giugno 2008

Ancora un mese e poi...

Scappo via...
Stamattina non m'ero ancora finito di vestire che già squillava il telefono. Azz... non sono neanche le 8 e chi sarà? Era ovviamente un Vogon dall'ufficio che si chiedeva dov'ero. E dove sarò mai? Esco arrivo in ufficio e poi via, si va all'assemblea sindacale dove si deciderà se prendere 4 lire di produttività, come al solito, oppure 5 lire e mezzo, rubando la parte in più alla somma destinata alle indennità di responsabilità (famoso articolo17). Ovviamente dopo 2 ore e mezzo di esercizi mandibolari atti ad espellere aria dai polmoni senza concludere niente, la grande assemblea di Vogon, Fantozzi e Folagra (ma in mezzo erano chiaramente distinguibili anche tante Signorine Silvani, diversi ragionier Filini e gli immancabili Calboni), decide per il classico "pochi, maledetti e subito" sulla base dell'altrettanto classico "mors tua vita mea", nel senso che se no sono infischiati di chi ha incarichi di responsabilità mai pagati, accaparrandosi tutto il cucuzzaro disponibile. Poi di nuovo in ufficio, a discutere inutilmente dell'accaduto. Per fortuna nel mezzo c'è stato un caffè con una cara amica che non vedevo da mesi. Poi i soliti numerosi utenti senza volto che chiedono, pretendono, supplicano, si domandano, basta che sia semplice (in carta semplice). Finale mattutino con l'unico non ancora preso dalla Vogonite Cronica, collega/amico che mi spiega come si fanno le carte d'identità, ancora di salvezza e rifugio da un maremagnum di stress/noia/discussioni.
Ma tra un mese... sarà il mio compleanno e subito dopo è prevista una fuga di 4 giorni in località segreta, far from here, dove ristabilire la calma e allontanare lo stress... meno 30, quindi.
E ora vado a scegliere l'Hotel...

sabato 15 dicembre 2007

Welcome back!

Eccomi qua, sono tornato, dopo 2 settimane di assenza. Già, 10 giorni sono stato a Milano per Artigiano in Fiera, poi rientro a casa per 2 giorni, sommerso di cose da fare e via di nuovo a Milano a ritirare la Mini. Poi viaggio di ritorno, con sosta a casa di amici, infine di nuovo qua, a casa e al lavoro. In queste 2 settimane tante cose, una bella esperienza in fiera, con aspetti positivi (nuove conoscenze, incontri con amici, chiacchiere con il pubblico, lavoro nuovo) e negativi (incassi minimi, fatica massima), la compagnia fenomenale di due bellissime persone, la serata Lost con il gruppo di amici appassionati, il ritiro e il viaggio con la Mini, tanti sogni particolari...

mercoledì 17 ottobre 2007

Catalogo pdf di nuovo online

Grazie alla segnalazione di FunCool (grazie!!), mi sono accorto che non funzionava più il link per scaricare il catalogo delle strenne eno-gastronomiche in pdf. Per cui, ho cambiato il sito di hosting e ora dovrebbe funzionare tutto bene. Quindi cliccate sul link come al solito oppure anche qui.

domenica 23 settembre 2007

Online il catalogo



Ho messo online la versione in pdf del Catalogo di Strenne Natalizie eno-gastronomiche che ho realizzato per le Cantine Busti di Marsciano (PG).
Cliccate sul link qui a fianco oppure qua sotto per aprire la pagina.



Catalogo strenne 2007

Potete semplicemente visualizzarlo oppure stamparlo o scaricarlo sul vostro pc.

Se interessati ai prodotti contattatemi.

PG

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