martedì 29 gennaio 2008

Adè c'emo i baracconi tutto l'anno!



Finalmente, dopo anni e anni di lavori, polemiche e soldi spesi, oggi è stato inaugurato il nuovo mezzo di trasporto della mia città, il Minimetrò. Approfittando della giornata di festa (oggi a Perugia è il patrono, San Costanzo) l'amministrazione non ha badato a spese (già che c'era...) e dopo un'inaugurazione solenne alla presenza delle autorità, ha aperto l'utilizzo del Minimetrò alla cittadinanza in modo del tutto gratuito. E, vista la festa, e che è stata una bella giornata, il "trenino" è stato preso d'assalto. E alla fine anche io ho ceduto e verso le cinque e mezzo del pomeriggio mi sono avventurato...
Il tutto necessita una premessa. Primo: Perugia è una città di origine etrusca, che si è sviluppata poi in epoca medievale. Secondo: Proprio per come è nata la città non è stato possibile fare una metropolitana sotterranea e quindi il Minimetrò è una metropolitana di superficie. Terzo: All'atto pratico, questo "trenino" o, come spesso lo chiamo io (ma anche buona parte dei Perugini), il "Brucomela", è composto da un doppio binario che dalla zona dello stadio serpeggia e sale fino all'acropoli, e su questi binari scorrono dei vagoncini rettangolari trainati da una fune.
Fatta questa brevissima premessa ecco le mie considerazioni.
Note positive:
1. Dallo stadio al centro in 11 minuti, senza traffico ne smog. Con l'autobus se va bene ci vuole una mezz'ora. In auto non ne parliamo che poi bisogna pure trovare parcheggio.
2. Puntuale e frequente, in quanto i vagoncini passano ogni 2 minuti e mezzo.
Note negative:
1. E' brutto, o come si dice in perugino, 'n se pole vedè. Immaginatevi la città attraversata da piloni di cemento, color cemento, sovrastati da binari metallici belli grandi, di colore rosso. Su questi scorrono dei vagoncini grigio chiaro.
2. E' costato una cifra paurosa, 100 milioni di euro. E infatti l'ICI è alta e la tassa sui rifiuti è aumentata in modo sconsiderato.
3. Fa rumore. Ora, non è che fa rumore nel modo classico, cioè come un qualsiasi mezzo a motore, perchè i vagoncini non hanno motore ma vengono trainati. Fa rumore per via dello scorrimento sulle rotaie, e dato che la frequenza del passaggio è quella che dicevo prima (2 minuti e mezzo) moltiplicata per i due sensi, capite che è praticamente un rumore costante.
4. Fa rumore 2. Strumenti alla mano, dei tecnici hanno constatato che il brucomela emette dei suoni a bassissima frequenza. Anche questi in modo costante. Non sono un tecnico e non so se e quanto questi suoni possano danneggiare l'ambiente e le persone.
5. Passa in mezzo alle abitazioni. Questo provoca due problemi. Il primo è legato ai punti precendeti, cioè fa rumore e i cittadini che abitano nelle case ai lati delle rotaie hanno smesso di avere tranquillità. Il secondo problema è legato alla privacy: oggi durante la mia passeggiata ho potuto vedere tranquillamente gente che guardava la tv, che parlava intorno a un tavolo, che metteva a posto. Insomma, passando ai lati delle abitazioni, ad un'altezza che varia dal 1° al 3° piano, se uno non oscura la finestra in qualche modo, si ritrova gli occhi dei passeggeri addosso.
6. L'orario di apertura al pubblico. Al mattino tutto bene, le corse partono alle 6,40. Il problema è alla sera. Nei giorni feriali l'ultima corsa è alle 20,45, nei festivi alle 20,15. Quindi se voglio andare a cena in centro mi tocca prendere l'automobile, oppure vado su in Minimetrò e torno in taxi (ok, c'è anche l'autobus tradizionale ma per tornare dove parte il brucomela ne devo prendere due).
Ma a parte visite ludiche all'acropoli, mi metto nei panni di chi chiude l'attività intorno alle 20,30 e che a meno di fare tutto di corsa sicuramente perderà l'ultimo treno...
7. Ritorno economico. Il biglietto costa 1 euro. Dicono che per guadagnare o perlomeno non rimetterci, devono avere una media di 15.000 presenze giornaliere. Dunque, Perugia conta circa 150-160.000 residenti, più un numero indefinito di abitanti non residenti (studenti, pendolari, ecc.). Mettiamo di arrivare a 200.000 persone. 15.000 sono il 7,5%. Significa che per andare pari o guadagnarci un po' il 7-8% degli abitanti di Perugia devono andare e tornare dal centro tutti i giorni. Vedremo, ma sono un po' scettico.
7. Sicurezza. Qui è solo una mia impressione, sicuramente sbagliata, in quanto non sono un tecnico. Però questi vagoncini viaggiono su dei binari che in certi punti sono belli alti (anche a livello del 3° piano di un palazzo, dicevo), e i binari sono completamente senza alcun tipo di protezione laterale. E non è che vanno piano. Ora, non succederà mai, però se per caso la fune si rompe o comunque accadesse un qualcosa per cui uno di questi vagoncini si sgancia, deraglia e finisce di sotto... Bah... speriamo di no, via.
8. Utilità. Attualmente e credo per molti anni, la linea è unica e serve una sola parte della città, sulla direttrice Stadio-Stazione-Centro. In futuro sono previste altre 3 linee. In futuro.
9. Proteste. Quelle fatte dai cittadini che abitano lungo il percorso del Minimetrò. A parte chi è riuscito a vendere prima dell'inizio dei lavori, chi ora abita in quelle case è imbufalito, per i problemi di cui sopra. Oggi, passando con il trenino, si potevano vedere tanti lenzuoli appesi fuori dalle finestre dei malcapitati, con scritte che andavano da "Basta Rumore" a "No al Minimetrò". Ma la più pittoresca era senz'altro questa: "Che ve se 'ntruppasse 'l macinino!"
10. Amenità. Di seguito faccio un copia e incolla di alcuni punti presi dal sito del Minimetrò su ciò che si può o non si può fare sui vagoncini:
- I bambini di età inferiore ai 6 anni viaggiano gratuitamente, purché singolarmente accompagnati da adulti paganti.
- Non è consentito il trasporto di animali.
- Non è possibile trasportare biciclette.
- È consentito il trasporto in ciascuna vettura di un solo passeggero in carrozzella, utilizzando in maniera appropriata gli opportuni sistemi di solidarizzazione alla vettura segnalati da apposite indicazioni.
Detto ciò, il titolo del post l'ho preso in prestito da una battuta sentita oggi mentre facevo il viaggio di ritorno. Per chi non è di Perugia, noi chiamiamo "baracconi" il Luna Park, che di solito viene in città una volta all'anno, tra ottobre e novembre.
Ah, la società che gestisce il macinino ha un suo sito web, dove si può vedere il percorso:

lunedì 28 gennaio 2008

Proviamo, dai!

Allora, la febbre non ce l'ho più da mercoledì scorso. Antibiotici e medicinali (Amoxicillina + Acido Clavulanico EG - in compresse 875mg+125mg - poi sostituite da Ceftriaxone EG - polvere e solvente per soluzione iniettabile 1g/3.5ml - in compagnia di aspirine, tachipirine, sanipirine, li ho presi tutti. Le cure tradizionali "della nonna" le ho seguite pure quelle, quindi vai con dose massiccie di "latte caldo con miele", "gargarismi col bicarbonato", "minestrine bollenti". Mal di gola e tosse ancora persistono ma sono sopportabili. La testa però non mi gira più e ieri riuscivo a stare bene in piedi. Ora ci facciamo l'ultima dose di "minestrina bollente" e poi dai sì, proviamo, usciamo a torniamo a lavorare, visto che oggi è il 28 e sono a casa dal 14 sera... (Oh, in realtà c'avevo già provato, e sabato me ero andato in ufficio, poi però m'ero dovuto rimettere a letto...). Speriamo sia la volta buona, tanto poi domani qui è festa un'altra volta... scrat... scrat...

venerdì 25 gennaio 2008

No compromises

Il sito dell'auto di cui sto per parlare titola così, No compromises, niente compromessi. In fondo la ricetta usata è semplice. Si prende una Lotus Elise, piccola roadster inglese basata sull'antica formula "un buon telaio, poco peso, un po' di cavalli", e si sostituiscono i pannelli in vetroresina della carrozzeria con altri in carbonio (più leggeri). Si toglie il motore e si riempe il vano con poco meno di 7000 pile, di quelle usate per apparecchiature elettroniche. Si irrobustisce un po' il telaio. Ed ecco creata una roadster che fa lo 0-100 km/h in meno di 4 secondi e che ha la coppia massima disponibile sempre, non a 4500, non a 2500, non a 1000 giri, ma sempre. Il tutto inquinando 0 (zero). Si chiama Tesla Roadster, la costruisce la Tesla Motors in California, con la collaborazione della Lotus. Costa al cambio circa 66.000 euro. Considerando che per avere le stesse prestazioni vi dovreste comprare una Ferrari o una Porsche Turbo (se vi piacciono le sportive europee), una Nissan GT-R (per gli amanti delle Nippo) oppure a scelta tra Corvette ZR-1 e la Viper SRT10, tutta roba di prim'ordine certo ma che a spender poco partono un 100.000 e che sopratttutto funziona ancora con un motore a combustione interna a benzina, quindi antiquato e inquinante. Insomma, sono rimasto veramente colpito, un po' perchè mi piacciono le spider, un po' perchè nel 2008 è anche ora che l'industria automobilistica sforni dei prodotti davvero nuovi. Ora speriamo che realizzino presto una city-car elettrica, una Aygo o una Smart, ad esempio, da usare quotidianamente. Poi certo in garage terrei sempre una bella auto d'epoca, trasudante olio e benzina...

Playlist di febbraio!

Questa volta aggiorno la playlist in anticipo e torno alla musica disco/funk anni '70-'80.
Grazie a link su Youtube potete ascoltare e vedere alcuni pezzi storici:
Ain't Gonna Bump No Love - Joe Tex
I Got My Mind Mad Up - Instant Funk
You Gave Me Love - Crown Heights Affair
At Midnight - T-Connection
Dance Across The Floor - Jimmy 'Bo' Horne
Contact - Edwin Starr
Shake Your Groove Thing - Peaches & Herb
Oops Upside Your Head - The Gap Band (dal vivo)

E già che ci siamo godetevi anche questo (prodotto da Quincy Jones, of course):
Stomp! - The Brothers Johnson


Buon divertimento!

mercoledì 9 gennaio 2008

Labirinto all'università

Sono passate diverse settimane dall'ultimo mio sogno. Non è che non faccia più sogni ma o non li ricordo o non sono interessanti. Questa notte invece...
Il sogno inizia con un raduno. Sono infatti con i miei amici barchettisti in visita ad una città e ci siamo fermati per pranzare nell'aula magna dell'università. Tra chiacchiere varie, passa un po' di tempo, e tra i miei amici spideristi compaiono anche altri 2 amici, Daniele e Stefano. Quest'ultimo è invece un minista, ha infatti una Innocenti Mini Cooper del '73. Devo andare in bagno e quindi lascio le mie cose (borsa e altro) su un tavolo e cerco la toilette. Apro una porta ed entro e mi trovo in un'altra aula dove si sta svolgendo una lezione. Gli studenti mi guardano stupiti mentre il professore mi chiede perchè sono entrato. Spiego e mi risponde un po' scocciato, indicandomi una seconda porta. Apro la porta e... mi ritrovo in un'altra aula, con la stessa situazione. Prendo una strigliata dal prof di turno e finalmente aprendo la porta trovo il bagno. Espletate le funzioni del caso, apro di nuovo la porta che però da su un breve corridoio che termina con una porta aperta, chiusa solo da una di quelle tende fatte con collane di plastica. Esco e mi trovo in strada, una via di periferia, grigia. Mi incammino lungo il marciapiedi cercando di ritrovare l'aula magna da dove sono partito. Mentre cammino incontro una persona, che riconosco, è una ragazza che conosco dall'infanzia. E' cresciuta ma più o meno è sempre uguale. Dice di lavorare all'università e mi accompagna. Entriamo da un'ulteriore porta e ci troviamo in cortile con delle mura in pietra alte. Parliamo delle solite cose di cui si parla quando sono molti anni che non ci si vede, e ad un certo punto le chiedo dei suoi figli. Mi dice che basta, si è fermata con l'ultimo. Che significa, chiedo. Mi spiega che ha da poco dato alla luce l'ottavo figlio e che 8 figli sono più che sufficienti. Sorrido e le dico che ricordavo ne avesse 3. Poi mi ricordo di averla sognata da poco e glielo dico, spiegandole che avevo proprio sognato che aveva 8 figli. Mentre proseguiamo mi presenta due amiche sue, che scopro essere di Gubbio (dove ho le mie origini). La ragazza spiega alle amiche che io sono l'ex amico di una loro comune amica, a cui una volta facevo il filo. A questo punto le due ragazze si dicono tra di loro di quanrta era stata stupida la loro amica a non "cedere" alle mie avances, perchè ero diventato proprio un bell'uomo. Stupìto, mi specchio in una lastra di metallo attaccata alla parete. Sono magro, con un pizzetto folto e scuro e... dei capelli lunghi, ricci e neri che scendono sulle spalle e in parte mi coprono il volto. Mentre mi meraviglio di ciò le tre ragazze sono scomparse. Allora finisco di attraversare il cortile e rientro nell'università. Torno all'aula magna ma non ci sono più nè i miei amici nè le mie cose. Comincio a girare per le aule vuote e alla fine all'ingresso ritrovo i miei amici (e le mie cose) che stanno per ripartire. Mi unisco a loro, risalgo in barchetta e me ne vado.

Musica nella notte

Occhi chiusi, tentativi di sognare, giri e rigiri sotto le coperte, sonno leggero, ma comunque sonno. Poi iniziano a farsi sentire le prime note, gli alti, in mezzo ad un gracidìo strano. Magari è solo una sensazione, lo sto solo sognando. Invece no, le note si fanno più forti e distinte, c'è qualcuno che sta ascoltando della musica. Ma che ore sono? Accendo la luce della sveglia, le 1,37 della notte. Provo a richiudere gli occhi, ma la musica è ormai netta e chiara. Anzi riesco a distinguere che proviene da una radio, sintonizzata su Virgin Radio, musica rock. Accendo le luci della stanza, mi alzo, inizio a cercare la fonte del disturbo. Pareti della camera, pareti del corridoio, pareti della sala, la musica è dappertutto ma non sembra provenire dagli appartamenti vicini... Alla fine mi sdraio in terra e mi accorgo che il pavimento risuona! La musica proviene dal negozio sotto al mio appartamento. Indosso un giaccone sopra il pigiama e scendo a vedere, imbufalito. Il negozio è chiuso ma c'è una radio accesa a tutto volume... Risalgo, mi rimetto a letto, e mi metto a leggere "Misery" di Stephen King, con Virgin Radio in sottofondo, sperando in un miracolo... E verso le 2,30 il miracolo avviene e la radio si spegne. Tempo 3 secondi e dormo profondamente.

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