giovedì 22 gennaio 2009

Frutta bianca

E' una bella giornata di sole, esco di casa e vado a prendere la mia ragazza per andare a fare una passeggiata. Arrivo a casa sua, lei esce e ci mettiamo a parlare per decidere dove andare. Ad un certo punto mi parla di un posto, in campagna, dove andava da piccola, un prato dove la portavano i genitori e che le fa venire in mente tanti bei ricordi. Aggiudicato, partiamo.
Arrivati nella zona indicata, parcheggio l'auto e proseguiamo a piedi. E' davvero un bel posto, un prato immenso, verde, ai piedi di un paio di colline, dalle quali sbucano i campanili di altrettanti paesi. Lei si mette a raccontarmi i suoi ricordi mentre camminiamo tra l'erba alta. Poi stranamente ci addormentiamo...

Non so quanto tempo è passato da quando siamo caduti addormentati ma veniamo svegliati da un gruppo di persone, abitanti del posto che, armati di bastoni appuntiti ci invitano ad andarcene da lì, perchè quelli sono i loro campi, dove coltivano le loro mele. Non vedendo alberi da frutta, chiedo dove sono le mele. Uno di loro infila una mano tra l'erba del prato: guardandolo meglio, non è un prato ricoperto d'erba bensì di tante piccole piantine piene di foglie. Il tipo ritrae la mano mostrandomi un frutto particolarissimo, della grandezza di una mela, ma butterato come un ananas e di un colore giallo pallido pallido. Ci spiega che quelle sono mele che crescono solo lì e noi non possiamo starcene sdraiati perchè roviniamo la crescita dei frutti.
Così ci allontaniamo fino ad arrivare in un prato poco distante. Qui ripiombiamo di nuovo tra le braccia di Morfeo, stesi in terra...
Più tardi, veniamo risvegliati da un paio di persone, vestite di chiaro, con abiti semplici, un paio di calzoni di tela e una camicia di lino. Anche questi ci sgridano perchè stiamo rovinando il raccolto. Questa volta rispondiamo scusandoci e diciamo delle mele. Uno dei due, prendendo un frutto ci dice che le loro non sono mele, ma delle pere particolari. Infatti il frutto assomiglia più che altro ad un avocado, con la buccia sempre simile a quella di un ananas, di colore bianco panna. Dopo averne raccolti un po' ci invita a casa sua. Ci racconta che sono tipi di frutta particolare che non esistono in nessun'altra parte del mondo, sia le mele che le pere, e che ci farà assaggiare uno dei frutti raccolti. Arriviamo al villaggio, fatto di case basse e quadrate, con il tetto piano. Tutto il villaggio è bianco e così la casa del nostro interlocutore. Ci fa entrare: anche l'interno della casa è bianco, e così i mobili, il tavolo, le sedie. Mentre l'altra persona, che si rivela essere una donna, inizia a tagliare la frutta, lui continua a parlare. Le mele sono di proprietà del villaggio sulla collina vicino alla loro. Ci viene servita la pera su un piatto. La polpa, bianco panna, è farinosa, ed il sapore è simile ad un melone, di quelli non retati e gialli, ma ricorda anche la zucca. Il nostro ospite si alza e prende una mela di quelle che abbiamo visto sul primo prato. la taglia in orizzontale e ne prende una fetta intera a forma di disco. Poi prende un attrezzo da cucina, simile ad un frullatore da tavolo, a forma di grossa pera. Lo apre e si rivela essere una sorta di lettore cd, dove viene posta la fetta di mela. Questa, una volta tagliata, mostra un colore giallo oro. Richiuso il lettore cd, parte una musica che ci avvolge completamente...

Qui finisce il post.

5 commenti:

vicente amengual ha detto...

Bravo.
Senza i sogni é impossibile vivere.
¿ Capisci l´spagnolo ?
Potrei inviarte anche un sogno mio.
É pure con una donna.
Altrimenti posso fare la traduzione peró ho bisogno di un pó iú di tempo. Amico, Vicente, Maracay, Venezuela.

"PG" ha detto...

Hola Vicente!
Si capisco bene lo spagnolo per cui puoi scrivere tranquillamente nella tua lingua. In questo blog troverai molti post di sogni, tutti quelli che faccio.

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

good start

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

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