venerdì 13 giugno 2008

Calzini bianchi, George Clooney, AGV e l'Oscar...

Un piccolo teatro, palco.
Una fila di persone che aspettano di essere provinate.
Arrivo io.
Inizio ad osservare le persone, sono tutte simili, si assomigliano e un po' assomigliano anche a me. Guardo meglio. Sono tutte dei sosia di George Clooney, anzi, uno è talmente identico da sembrare proprio lui. La somiglianza è così forte che vado direttamente da lui.
Però il vestito non va, sembra un gelataio da film comico. Pantaloni celesti e giacca bianca... E poi... i calzini!!
Lo chiamo.
Gli dico subito che se vuole ottenere il ruolo da George Clooney nella commedia che la compagnia teatrale con cui lavoro io, non può vestirsi a quel modo. In particolare non può indossare dei calzini bianchi e per di più corti! Non è da seduttore, non è di classe, e poi non sono proprio belli.
Pensando ai calzini, mi viene in mente che in molti paesi si portano corti, come negli Stati Uniti (in realtà non so se è vero...) e poi che anche al mio ex-suocero piacevano corti.
Riatterro con la mente.
Il sosia di Clooney, mi risponde - con un sorprendente accento americano - che ok, si cambia e farà del suo meglio. Lo scritturiamo, del resto sembra proprio lui. La commedia va in scena, anche se, al solito con scarsi risultati. Già, la compagnia teatrale non riscuote molto successo, anzi andiamo proprio male. E io che ci lavoro come attore devo sempre riuscire a mettere insieme il pranzo con la cena. Finite le repliche il sosia ci lascia e mi saluta, ringraziandomi dell'opportunità.
Passa un po' di tempo, la Compagnia si scioglie e io resto disoccupato. Non sapendo che fare mi metto a scrivere una sceneggiatura, raccontando la mia vita di attore squattrinato e di una compagnia teatrale fallimentare, di come bisogna ingegnarsi quando non si hanno soldi per sbarcare il lunario.
La intitolo AGV, senza sapere il perchè.
Poi un giorno squilla il telefono. E' il sosia di Clooney. Anzi meglio...
Al telefono mi spiega che lui è realmente George Clooney e che era rimasto talmente soddisfatto di aver recitato in incognito con noi, facendo finta di essere se stesso che vuole ricambiare il favore e mi invita a recitare nel suo prossimo film. E così lo raggiungo a Hollywood.
Non riesco bene a focalizzare la trama ma credo si tratti di un film di fantascienza o comunque fantasy, a giudicare dallo strano costume che devo indossare sulla scena. Sono completamente irriconoscibile, così mascherato. Finite le riprese andiamo a mangiare e così mi metto a parlare con Clooney. Parliamo di vita da attori, della sua di successo e della mia di fallimenti. Gli parlo della sceneggiatura, mi chiede del significato del titolo che però non riesco a spiegare.
Gli lascio una copia e ci salutiamo.
Tempo dopo mi ricontatta e mi dice che il suo prossimo film da regista si baserà sulla mia sceneggiatura e che per questo mi pagherà i diritti. Non mi pare vero!
Intanto continuo a pensare al significato delle tre lettere AGV.
Mi richiama dopo l'uscita del film. E' un successo, e la pellicola è stata candidata all'Oscar, per cui devo volare a Los Angeles, per partecipare alla cerimonia, in qualità di autore della sceneggiatura.
And the winner is... Sono io, mi premiano per la miglior sceneggiatura.
Non riesco a crederci, mi sembra un sogno...
E infatti mi sveglio.

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