sabato 28 giugno 2008

This is your receipt for your husband... and this is my receipt for your receipt.

Da piccolo mia madre mi portò al cinema a vedere "Fantozzi". E poi ovviamente anche "Il Secondo Tragico Fantozzi". Da quella volta le avventure del ragioniere sono diventate tra le mie preferite...
Poi sono entrato a lavorare in una Pubblica Amministrazione (una P.A., che fa più figo). E improvvisamente mi sono reso conto che Paolo Villaggio & Co., riguardo la vita impiegatizia e la burocrazia, non avevano inventato nulla, romanzato sì, ma non inventato.
Da poco ho invece visto due film che trattano della burocrazia e della vita da impiegati, e si è completato il trittico. Si tratta di "Guida Galattica per Autostoppisti" con i magnifici burocrati spaziali Vogon, e soprattutto con il magnifico "Brazil", che mi vergogno a dirlo ma pur essendo un film del 1985, l'ho visto solo oggi... Qui finisce il post. Beh, "Brazil" è veramente superlativo, anche perchè i suoi argomenti spaziano dalla burocrazia, alla dittatura (tra l'altro inconsapelvole, cioè non recepita dai cittadini/protagonisti), ai sogni (argomento a me caro), mescolati d Terry Gilliam in modo superbo, insieme a la mania di dover per forza far regali di Natale o l'esigenza di rivolgersi a chirurgie estetiche. E ve lo dice uno che mastica burocrazia da 20 anni e fa sogni tutte le notti. Battute come quelle che ho citato nel film sono indimenticabili, pur non arrivando a far comprendere tutto il film. Cercatelo, guardatelo e riguardatelo. E non lascatevi sfuggire la bambina che risponde a Babbo Natale: "Cosa vuoi per Natale?" "Una carta di credito!"...

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