OFTEN Aner Clute at the gate
Refused me the parting kiss,
Saying we should be engaged before that;
And just with a distant clasp of the hand
She bade me good-night, as I brought her home
From the skating rink or the revival.
No sooner did my departing footsteps die away
Than Lucius Atherton,
(So I learned when Aner went to Peoria)
Stole in at her window, or took her riding
Behind his spanking team of bays
Into the country.
The shock of it made me settle down
And I put all the money I got from my father's estate
Into the canning factory, to get the job
Of head accountant, and lost it all.
And then I knew I was one of Life's fools,
Whom only death would treat as the equal
Of other men, making me feel like a man.
"Spoon River Anthology" Edgar Lee Masters
Sovente al cancello Aner Clute
mi rifiutò l'ultimo bacio,
Dicendo che prima dovevamo fidanzarci,
e appena con una fredda stretta di mano
mi dava la buonanotte, quando la riaccompagnavo
dal pattinatoio o dalla chiesa.
Non appena i miei passi morivano all'angolo,
ecco giungeva Lucius Atherton
(così seppi quando lei fuggì a Peoria),
che entrava dalla finestra o la portava a passeggio
con la baliosa pariglia dei suoi bai
per la campagna.
Questo colpo mi fece mettere la testa a partito
e investii tutto il mio, che ricavai dal podere,
nella fabbrica di scatolami, per avere l'impiego
di capo-contabile, e persi tutto.
E allora capii che ero un buffone della Vita,
di quelli che solo la morte avrebbe trattato da eguale
agli altri, facendomi uomo.
"Antologia di Spoon River" Edgar Lee Masters
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