venerdì 28 novembre 2008

Vampiri?

Notte fonda, buio totale. Dormo profondamente rotolandomi nel letto come al solito, passando da un cuscino all'altro. Ad un certo punto sento dei rumori provenienti dalla sala, ma non mi preoccupo. Infatti riesco come a vedere chi provoca questi rumori. Sono entrati due pipistrelli neri che, una volta in salotto, si sono trasformati in due persone, anzi per essere precisi, in due vampiri. Sono alti, magri e con un lungo mantello nero. Ma non sembrano essere lì per me, per cui io continuo a dormire tranquillo. Infatti i due esseri, iniziano dapprima a discutere tra di loro e poi a lottare ferocemente.

La lotta è violenta e intensa ma breve e senza vincitori... infatti ad un certo punto i due vampiri si colpiscono l'un l'altro e muoiono entrambi, scomparendo in una luce dorata.
E io riprendo a dormire beato. D'altronde mi dico, i vampiri non esistono e io starò sicuramente sognando.
Poco dopo però sento come dei passi felpati avvicinarsi in camera. Stavolta non mi pare un sogno e la cosa mi preoccupa un po'. Che sia entrato davvero qualcuno?
I passi si fermano proprio accanto al letto e io mi preoccupo ancora di più, anzi diciamolo pure, sono spaventato.
Poi accade una cosa ancora più strana.
Sento come un peso, un corpo che si appoggia al letto, sopra le coperte, per poi rotolarsi sopra di me, schiacciandomi con il suo peso, per passare all'altro lato. E' la stessa sensazione di quando qualcuno che dorme con te, che magari si era alzato nella notte, tornando, per fare prima entra nel letto dalla tua parte e poi ti scavalca per andare dalla sua.
Solo che stanotte con me non si è addormentata nessun'altra persona!
La sensazione è stata chiarissima, era il corpo di una persona che si è prima seduta, poi sdraiata e quindi si è rotolata sopra di me. Così netta che mi sveglio con un salto! i capelli li sento tutti dritti sulla testa e ho i brividi per tutto il corpo! accendo la luce, non c'è nessuno. Sono le tre meno un quarto.
Per un po' fatico a riaddormentarmi, ripensando ai vampiri... e se uno dei due fosse sopravvissuto all'altro?

giovedì 27 novembre 2008

Il video più visto del web

Su invito di un amico e spinto dalla mia curiosità ho finalmente visto anche io il video, pardon, il web-movie più visto e forse anche più scaricato dell'intera rete. Si tratta ovviamente di "Zeitgeist, the Movie", di Peter Joseph.
Zeitgeist: Spirito del tempo mantenuto spesso in tedesco come Zeitgeist è un'espressione, spesso adottata nella filosofia della cultura otto-novecentesca, che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca. (fonte: Wikipedia)
Il video, disponibile sia in streaming dal sito ufficiale (che poi però si collega a VideoGoogle, dove viene ospitato il file vero e proprio), che scaricabile un po' ovunque, affronta tre tematiche principali. Meglio, non le affronta, quindi non ne disquisisce, ma semplicemente le attacca e cerca di smontarne la veridicità. Si parla quindi di religione Cristiana (solo di quella Cristiana); degli attentati dell'11 settembre 2001, mettendoli poi in relazione con altri fatti storici, tutti riferentesi agli Stati Uniti d'America, e in primis al Governo statunitense, in particolare contro Bush; infine si scaglia contro il potere dei banchieri, dei proprietari di mass-media e in genere di tutte le persone che in un modo o nell'altro stanno dietro le quinte a reggere le sorti del nostro pianeta. Tutte? no. Solo quelle statunitensi.

Benchè interessante il video non mi è piaciuto, perchè costruito, montato e realizzato in modo da risultare come portatore di luce e verità in un mondo di ciechi. Per aprire gli occhi però utilizza solo alcune notizie, alcune verità, senza volutamente citare notizie, fonti e versioni alternative. Il montaggio stesso è fuorviante, perchè partendo dalla confutazione della figura di Cristo e della intera religione Cristiana, realizzata, in modo semplice ma efficace, per far credere che l'intera faccenda sia una grossa bufala, mette lo spettatore in condizione di accettare con naturalezza le notizie che seguiranno nel film, così come sono proposte, in modo che venga poi spontaneo dire tra sè e sè "Cazzo, ma perchè non ci ho pensato prima!".
Una decina di anni fà ho lavorato per una società statunitense che opera nel settore del network marketing, per fare vendita diretta dei propri prodotti. Nulla da dire sulla qualità dei prodotti, ovviamente, ma lo scopo della Società era fare soldi. I video che ci venivano mostrati e i seminari con personaggi della società, attraverso i quali venivamo addestrati per vendere sempre di più, erano costruiti tutti, e sempre, con le stesse tecniche con cui è stato realizzato "Zeitgeist". E, come funzionavano seminari e video allora, così funziona questo web-movie. Tant'è che è diventato nel giro di un anno e mezzo uno dei video più visti al mondo (oltre 5 milioni di spettatori sul web).
Non mi metto qui a scrivere se Cristo sia o meno esistito, se il WTC sia stato tirato giù da dei dirottatori islamici o da degli agenti segreti statunitensi, o se davvero Murdoch, Rockefeller e compagnia bella intendano creare un unico stato a livello mondiale, infilarci un chip sottocutaneo e farci diventare tutti delle marionette al loro comando. E se qualcuno la pensa come gli autori del video, bene, sono contento, è giusto che ci sia gente che veda le cose in modo diverso e che le possa esprimere.
Scrivo solo che il web-movie in questione non mi è piaciuto ed è realizzato per imporre il pensiero degli autori, molto più di come ci vogliano imporre i propri pensieri gli oscuri signori a cui "Zeitgeist" si riferisce. E questo è una colpa, per me, grave.
Last but not least: chi è Peter Joseph?
mentre sul web si trova, anche a non volerlo cercare, il suo film, non si riesce a trovare una, che sia una, notizia su di lui.
Chi è, dove vive, che lavoro fa oltre ad aver scritto, diretto, prodotto e distribuito "Zeitgeist"?



mercoledì 26 novembre 2008

Aerei e vacanze al Cairo...

Due sogni, due storie.
Mi trovo in un hotel insieme alla mia ragazza. La camera è bella, grande, con un salottino, un bagno e la stanza da letto. Mi affaccio dalla finestra: siamo in pieno centro della capitale egiziana, Il Cairo. Sotto, la gente passeggia tra i vari banchi di un mercato rionale. Bussano alla porta della camera, vado ad aprire. E' un ragazzo che non conosco, gli dico che ha sbagliato sicuramente camera e lo invito ad andarsene. Chiudo la porta e torno nella stanza da letto. Poi sento dei rumori, torno all'ingresso e vedo lo stesso ragazzo. Allora lo prendo per un braccio e lo accompagno di forza alla porta, chiudendolo fuori. Ma dopo un po' la scena si ripete e allora, dopo avero portato nel corridoio, inizio a riempirlo di botte, tante, con violenza. Alla fine lo prendo, lo sollevo e lo scaravento fuori da una finestra. Il ragazzo cade nella strada, tra le bancarelle e resta steso in terra.
Poi rientro nella mia camera, racconto l'accaduto alla mia ragazza. Più tardi esco, vado a fare una passeggiata e mi ritrovo lungo il Nilo. Percorro un marciapiede accanto al fiume, che scorre lento, pieno di barche a vela. Arrivo fino alla fine dove le acque si congiungono al mare e la città finisce. E' il tramonto. E il sogno finisce.

Sto guardando la televisione. Improvvisamente un canale satellitare di notizie inizia a trasmettere un video in cui due aerei di linea stanno precipitando insieme. Sono scortati da due jet militari. Gli aerei di linea sono chiari, praticamente bianchi, i jet invece scuri, quasi neri. La cronaca dell'accaduto si protrae, dai due aerei esce del fumo nero, segno di un incendio a bordo. Il fumo proviene dai vari finestrini. Le notizie sono frammentarie, non si sa bene cosa sia accaduto. Poi qualcuno dice che i due aerei si sono urtati in volo. Però la cosa non convince perchè, benchè semi-avvolti nel fumo, sembrano intatti, senza danni esterni. La caduta prosegue, sempre sotto l'occhio delle telecamere tv e con i due jet di scorta. Si inizia a scorgere la terra, c'è una pista di atterraggio che però è sufficiente solo per uno dei due velivoli. Infine lo schianto. Il primo aereo si disintegra sulla pista di atterraggio, con pezzi che vanno ovunque. L'altro invece a lato della pista, provoca un enorme cratere, stretto ma molto profondo. Ma, stranamente, non c'è nessun rottame. La telecamere si rigira verso la pista di atterraggio, anche lì i rottami sono spariti e si è creata la stessa voragine nel terreno asfaltato.
Più tardi mi ritrovo all'interno di una fabbrica. Sto parlando con due persone, due uomini sulla 45ina. Sono i piloti degli aerei. Stanno parlando tra di loro, scherzando e ridendo, di come si siano prima accostati con i loro velivoli e poi allacciati con un cavo fino a scontrarsi. Continuano a scherzare, poi uno di loro due saluta ed entra in un grosso ascensore e scompare. L'altro resta solo, si inizia a preoccupare. Si sente una voce, è una suora. Chiama il pilota, avvisando che è tardi ed è ora di andare. A quel punto il pilota mi saluta e se ne va. Mi rendo conto che quelli erano i fantasmi dei due piloti, in attesa del loro destino.

lunedì 24 novembre 2008

Delusioni e critiche costruttive

Il senso è: sono rimasto deluso per qualcosa e muovo delle critiche a come è stata costruita una struttura. Devo anche riconoscere, mio malgrado, che con l'età sto diventando un gran rompiballe, però...
Sabato scorso io e Marta siamo andati al cinema, a vedere "The Orphanage". E siamo andati a vederlo in un nuovo cinema aperto da 8-10 giorni. E' la classica struttura con cinema multisala e altri locali annessi, in questo caso una sala giochi, una steak-house, una pista di pattinaggio all'aperto e una mega palestra (che deve ancora aprire). E ora iniziamo con le delusioni.
Prima delusione il film. Carino, confezionato bene, buona fotografia. Fine.
Intanto qualcuno mi deve spiegare il perchè del titolo in lingua inglese. Il film è spagnolo, il titolo originale è "El Orfanato", viene proiettato in Italia e ci vai a mettere un titolo in inglese? Perchè? farà più figo? anzi scusate, "cool"?
Comunque, la delusione è nella trama, già vista, ricorda nelle linee guida un altro film (tra l'altro neanche quello bello), "Silent Hill", però qui è tutto più tranquillo.
C'è la mamma, che è in ansia già dalla prima scena. Il bimbo pessimista, brutta copia di quello di "The Ring". Il padre, che è la summa del bamboccione inutile: non c'è mai quando serve, se c'è dorme, non ha un filo di spina dorsale. E poi, comunque, basta co' 'sti bambini cattivi, inventiamoci qualcos'altro per favore!
E passiamo alla seconda delusione, la struttura. E' possibile, dico io, che in un cinema aperto da 10 giorni l'insonorizzazione non esista? Io sono andato a vedere un film horror, che presuppone silenzio per potersi gustare le scene di suspence e terrore. Bene. Invece per tutta la durata del film mi sono dovuto sorbire la musica divertente e scanzonata che proveniva dalla sala accanto dove proiettavano "La Fidanzata di Papà"!!! Non è possibile!
E poi, l'unica cosa che mi ha fatto tremare (visto che nel film di suspence ce n'era poca e per di più disturbata dal clima di Miami dell'altra sala) è stato il freddo che ho sentito. Siamo a fine novembre, fuori fa un freddo che non ti dico, lo vogliamo accendere il riscaldamento?
Per finire in bellezza, noi e gli altri spettatori siamo usciti da dove eravamo entrati, cioè dalla porta in alto. In realtà si sarebbe dovuto uscire da quella in basso, ma mancanza di indicazioni e di personale non lo hanno permesso. E così usciti al piano superiore, sembrava di vedere una scena di un film comico (d'altronde in un cinema...) con tutto il gruppo che andava avanti e indietro cercando l'uscita... e meno male che a nessuno è venuta l'idea di entrare in qualche altra sala (con le porte aperte) e vedersi così un film a sbafo...
Il giorno dopo, non contenti evidentemente, siamo tornati sul luogo del misfatto; questa volta per berci qualcosa e nel contempo, vedere la steak-house. In pratica è un ristorante/pub dove servono hamburger o bistecche con patatine fritte, arredato in stile vecchio west. Domenica pomeriggio, parcheggio pieno, pista di pattinaggio piena, sala giochi piena. Naturale, è la seconda domenica di apertura, le gente è attirata dalla novità. Entriamo nel pub, ci sediamo, leggiamo il menù e alla fine scegliamo di prendere due cioccolate calde (fuori fa un freddo...). La cameriera: "Mi spiace, abbiamo finito il latte, se volete vi porto del tè."
Resto un po' perplesso. Non faccio in tempo a realizzare, che dal tavolo accanto 4 ragazzi ordinano degli aperitivi, dei Sanbitter. E un'altra cameriera risponde: "Mi spiace, non ci sono, abbiamo l'aperitivo della casa."
Non sono più perplesso, sono basìto.
Ma come, hai aperto da nemmeno 10 giorni, sei alla seconda domenica e alle 18 hai finito latte e aperitivi? ma cosa facevi prima di fare il ristoratore? cosa fai, compri le cose per 4 amici che vengono a casa?... bah...
Ci siamo alzati e siamo andati a prendere la cioccolata calda in un altro locale.
Insomma un cinema dove risparmiano sull'insonorizzazione e il riscaldamento, un ristorante/pub dove risparmiano sui rifornimenti... che i proprietari abbiano, come si dice, le braccine corte?

Buoni vini dall'Umbria

Piccolo spazio pubblicità :-))
Come ogni anno il negozio della Cantina Flavio Busti, situato a Strozzacapponi (PG), vi aspetta con le sue strenne natalizie, cassette, cesti e altre confezioni regalo, ma soprattutto con i suoi vini strepitosi. Potrete scegliere tra lo "sfuso", quindi bianco, rosso, grechetto, merlot, cabernet sauvignon, e il vino in bottiglia: Merlot IGT, Sangiovese IGT, Grechetto IGT, Castel Sant'Elena merlot, Brio del Vento bianco, Becco di Falco rosso. Inoltre troverete una spledida Grappa monovitigno da uve merlot.
Io ho già fatto una buona scorta, eheheh :-))

Alfa Montreal al Memorial Bisulli 2008


Il video, ripreso dal navigatore Andrea, di una prova speciale del Memorial Bisulli 2008, a Poggio Berni. L'auto è una Alfa Romeo Montreal del 1971, del mio amico Giacomo. Alla gara, che si è svolta a metà ottobre, ho partecipato anche io, come navigatore su una Mini 30th del 1989, del mio amico Federico.

venerdì 21 novembre 2008

IO, IO, IO...

Ho iniziato un corso di recitazione teatrale.
La prima cosa che hanno detto è che se pensiamo di essere troppo vecchi o troppo giovani per il teatro, non ci dobbiamo preoccupare, siamo comunque troppo vecchi, perchè andrebbe appreso da bambini. Benissimo, penso io, che nel gruppo sono il più "anziano", iniziamo bene...
Poi partiamo. L'insegnante, un bravissimo attore e regista, ci spiega che lui seguirà il Metodo Stanislavskij, immedesimarsi in quello che si fa. Il problema è immedesimarsi in cosa? infatti non esiste un'immedesimazione univoca, come ho scoperto. Esistono vari IO di cui appropiarsi. Si parte dall'IO dell'attore, e fin qui semplice: ci si ricrea un'emozione partendo dal proprio vissuto interiore, come dire, se devi provare paura, ricordati di quella volta che te la sei fatta quasi sotto...
Bene! ecco fatto ora sono pronto!... Wait! Calm down! non è così. A questo punto quando tu ti sei ricordato di quella volta che tua mamma ti ha abbandonato, tutto solo, in un boschetto non lontano dalla casa del nonno, e sei riuscito a ricreare tutta la paura che avevi avuto... arriva il secondo IO, quello dell'autore, che invece ha scritto una pièce dove il personaggio ha sì paura, ma per un motivo completamente diverso dal tuo: hai paura perchè temi di essere scelto per una missione di guerra.
Ok, ce la puoi fare, concentrati! In fondo devi solo tenerti la tua paura del bosco e applicarla al concetto di partire per la guerra! E vvvaai, benissimo, ecco che i due IO si sono uniti, ti sei immedesim... STOP! ... E adesso che c'è?? Acc... il terzo IO, quello del regista.
E qui son dolori, perchè il regista è sadico, vuole ambientare il tutto in un ambiente che non ti è familiare, non ti stimola ricordi e soprattutto non ti incute paura... e magari, come ci ricorda il nostro insegnante, recitando su una gamba sola.
Ecco, questi sono, in sintesi, i tre IO dell'immedesimazione.
Noi siamo ancora, per citare una mia ex-collega, "al caro amico", al principio, cioè stiamo incominciando a vedere l'IO dell'attore... e già si suda...

Nevicherà? e con le piante come mi comporto?

Sono un po' di giorni che le televisioni fanno il solito terrorismo psicologico, dicendo che arriverà un fine settimana da profondo inverno, stile foreste di Jack London, ci manca solo che spunti Buck da qualche parte...
Ad ogni modo per essere il primo giorno di inverno oggi, andrebbe pure bene, visto l'autunno mite che abbiamo trascorso.
Tanto mite che, contrariamente agli altri anni, ancora ho lasciato tutte le mie piante grasse fuori in terrazza. Ora però sono assalito dai dubbi? le metto dentro al riparo, mi compro una miniserra, o le lascio così, sic et simpliciter, al freddo?
Mah... quasi quasi vedo se i vari Bernacca mediatici ci avranno azzeccato e poi lunedì prenderò una decisione. Nel frattempo ho però messo al riparo altre piante: le Nephentes e l'unico bonsai che mi è sopravvissuto, il ficus. E ho scattato delle foto, di modo da poter vedere eventuali differenze in primavera. Se le volete vedere sono sulla mia pagina Facebook, oppure cliccando qui sotto:
le grasse

lunedì 17 novembre 2008

La Celestina di Fernando de Rojas nella letteratura inglese. Traduzioni ed esiti.

2.3 La "Celestina" in Inghilterra (seconda parte)
A new comõdye in Englysh in maner of an Enterlude ryght elyant and full of craft of rethoryk wherein is shewed and dyscrybed, as well the bewthe and good propertes of women, as theyr vycys and evyll condicyons, questo il lunghissimo titolo (che per comodità chiameremo Interlude): anche se pubblicata anonima viene attribuita a colui che ne curò la stampa, John Rastell.
Nonostante fosse solo un adattamento dei primi 4 atti della Celestina - con i punti salienti e quelli di minor rilievo in prosa - esercitò una ragguardevole influenza sia nel nascente dramma che nella commedia romantica inglese. Nonostante la mancanza di dati a partire dalla morte di More, siamo certi che la Celestina si continuasse a leggere; ne è la prova, ad esempio, il fatto che, tra i libri spagnoli che Sir William Cecil comprava dal libraio W. Seres tra il 1554 e il 1555, ci fosse l'opera di Rojas; così come il fatto che, nell'inventario realizzato il 1° agosto 1566 nella biblioteca di un condiscepolo di Cecil, Sir Thomas Smith, si incontrasse un'altra copia dello stesso libro. Verso il 1570 ritroviamo la Celestina sulle scene, essendo stata autorizzata l'anno precedente l'edizione de The most famous History of ij Spanesshe lovers, nuovo adattamento drammatico dell'opera di Rojas. A questa sempra riferirsi Florio, nella sua opera His firste Fruites (1578), autore che più tardi estrarrà dal libro spagnolo molte parole per includerle nel suo dizionario italiano-inglese intitolato Queen Anna's New World of Words (1611).

Nel 1580, l'opera spagnola divenne molto popolare nei teatri inglesi in un nuovo adattamento dal titolo The Tragical Comedie of Calistus, che ebbe a sua volta diverse imitazioni, come si deduce dagli attacchi puritani che gli mosse Anthony Munday, contenuti nel suo Second and Third Blast of Retrait from Plaies and Theaters:

The nature of these Comedies are, for the most part, after one manner of nature, like the tragical Comedie of Calistus, where the bawdresse Scelestina enflamed the maiden Melibea with sorceries. Do we not use in these discourses to counterset witchcraft, charmed drinks, & amorous potions, thereby to drawe the affections of men, & stir them up into lust, to like euen those whom of themselues they abhor.

Nel 1582 ecco un nuovo riferimento alla Celestina e al fatto che i i drammaturghi stessero saccheggiando le commedie spagnole (insieme a quelle di altre nazionalità) per le loro produzioni. Lo fornisce Stephen Gosson in Plays Confuted in Five Actions (1582):

I may boldely say it because I have seen it, that Palace of pleasure, the Golden Asse, the Aethiopian historie, Amadis of France, the roundle table, baudie comedies, in Latine French, Italian and Spanish, have been thoroughly ransackt to furnish the playe houses in London.

Ma, invece che far perdere l'interesse ai drammaturghi e al pubblico, questi attacchi lo ravvivarono. Successe così che nel 1582 si rappresentò A Comedy of Beauty and House-wifery, che altro non era se non un riadattamento del vecchio Interlude of Calisto and Melibea di Rastell.

Al di fuori del teatro, il riformista spagnolo Cipriano de Valera - che viveva in Inghilterra - riprodusse nel 1586 passaggi selezionati della Celestina - ristampati nel 1599 e tradotti poi in inglese nel 1600 - e proverbi presi dalla stessa, insieme al suo giudizio del libro spagnolo.
Probabilmente, ciò che dimosra maggiormente la popolarità raggiunta in quegli anni è l'annuncio della stampa di una edizione in castigliano, secondo quanto risulta nel "Registro del Librai", dove, il 24 febbraio 1591, si autorizzò ufficialmente A Book intituled Lacelestina Comedia in Spanishe; una seconda autorizzazione fu rilasciata per un'edizione in inglese, dal titolo The delightful history of Celestina the faire (la cui traduzione dal francese fu realizzata probabilmente da William Barley), pubblicata una prima volta da J. Wolf nel 1591, e ripubblicata da Adam Islip nel 1596, e della quale esiste un'esemplare al British Museum; una terza edizione fu inscritta e autorizzata il 5 ottobre 1598 a favore di William Aspley per la sua traduzione The Tragicke Comedye of Celestina.
Quello stesso anno, Francis Meres, parlando nel suo Palladis Tamia (1598) della selezione che si dovrebbe fare dei libri da leggere, censurava, tra gli altri, "the history of Celestina".
Non mancò una chiara allusione alla Tragicommedia in una delle piecès teatrali contemporanee Englishmen for my Money: Or, a Woman will have her Will (1598) di William Haughton, sebbene il nome della celebre ruffiana fosse leggermente trasfigurato:

Madame Celestura de la know not what.

Altrettanto sembra fare Edward Topsell in Times Lamentations: Or An exposition to the prophet Joel, in sundry Sermons or Meditations (1599), nel criticare coloro che discreditano la religione scrivendo "idle toyes for histrionicall paliers" tra i quali si includono le "Spanish inuentions" che si riferiscono sia ai libri di cavalleria che alla Celestina.
Infine, John Minshew, nella sua grammatica spagnola, edita in inglese nel 1599, presentava nientemeno che 55 esempi di modelli del parlar bene, estratti dalla Celestina:

Que por la boca le sale a borbollones. (I,93)
But that it must bubble out of his mouth.

A tutto ciò bisognerebbe aggiungere altre versioni francesi e italiane che erano in circolazione in quel momento nell'isola, che contribuirono alla divulgazione dell'opera.

sabato 15 novembre 2008

Rock and Blues from Perugia

Auslander
Tra i links delle pagine web dei miei amici ho aggiunto i MySpace di due gruppi musicali di Perugia: gli Ausländer, il cui cantante è il mio amico Cristian, e i We Ain't Drunk, che hanno come batterista mio cugino Renzo.

Musica rock, ma con "riff aggressivi, melodia ed elettronica in un sound agile e carico di groove" (per citare le loro stesse parole) per i primi; grande blues e rock'n'roll per i secondi. Cercateli nei locali di Perugia e dintorni, non ve ne pentirete.

Nel frattempo ascoltate i loro brani dalle loro pagine web.

Ma porc...!!!!

Accidenti alla precarietà dell'informatica!
Dopo quasi due ore che stavo scrivendo un nuovo post (l'ennesimo capitolo della mia tesi sulla "Celestina") la piattaforma "Blogger" ha pensato bene di zompare! e così mi è sparito tutto il post! Per citare Banfi "madonna santissima dell'incoroneta!"
Domenica mi ci ridedicherò...

domenica 9 novembre 2008

La isla bonita

L’isola di ghiaccio è molto lontana,
loro non vogliono farla trovare.

L’isola di ghiaccio è azzurra e blu scuro,
loro lo sanno, tutti lo sanno.
Lei è bellissima ma irraggiungibile,
per troppo tempo nuotare dovrai.

L’isola di fuoco si erge maestosa,
par che ti dica “corrimi a cercare”.

L’isola di fuoco è gialla e vermiglia,
è facile preda d’ogni creatura.
Lei non si muove, è lì a bella posta,
nemmeno un secondo faticare dovrai.

L’isola d’oro è nascosta bene,
ma se tu vuoi, trovare la potrai.

L’isola d’oro ha il colore del sole,
è la più bella di quei mari laggiù.
Ha lunghi denti e artigli affilati,
Se la vuoi tua, lottare dovrai.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

007, un quantum di...

Ieri sera sono andato al cinema a vedere l'atteso (per me) nuovo film di James Bond, "Quantum of Solace" che tradotto sarebbe "un po' di conforto". Ed è quello che sembra cercare Mr. Bond /Daniel Craig dall'inizio alla fine del film.
Premetto subito che il film mi è piaciuto, pur ovviamente con dei però...
Il film è bello adrenalinico, così come già ci aveva un po' abituati "Casinò Royale", pieno di inseguimenti, sparatorie, scazzottate. Ci sono diversi riferimenti ai Bond-movie passati, vuoi per la tipologia di azione che per riferimenti diretti, come la citazione di "007 Missione Goldfinger". Mi ha disturbato un po' la pubblicità Ford per tutta la durata del film, e lo sfoggio di tecnologia, con i megaschermi touch-screen e il cellulare Sony-Ericsson, ma tant'è...
E veniamo a James Bond. Daniel Craig mi piace come 007, pur essendo molto diverso dai suoi predecessori. Non è affascinante come Sean Connery, e gli manca la sua classe, non è sarcastico e spiritoso come Roger Moore, nè piacione come Pierce Brosnan. Volendo, si avvicina leggermente a Timothy Dalton. Comunque secondo me è un pregio, in quanto Craig ha dato una sua caratterizzazione precisa al personaggio. E' una spia con licenza di uccidere, e così vediamo un uomo freddo, sempre attento a cosa succede intorno a lui, cinico, deciso e molto molto cattivo. Ma, allo stesso tempo, nel corso del film, lascia intravedere che questa è solo una corazza, che copre i suoi sentimenti. E qui ritroviamo un uomo triste e solo, che non riesce a ritrovare sollievo per i fatti accaduti nella sua vita, appunto il "quantum of solace" del titolo. Bravo Daniel Craig in questo, anche se una cosa la devo dire: se si togliesse quell'espressione alla Blue Steel che fa tanto Zoolander sarebbe meglio.
Nota dolente invece del film invece sono i personaggi comprimari. Là dove nei film precedenti all'era Craig, cattivi e bond-girls erano spesso co-protagonisti al pari di Bond, ora vediamo dei personaggi secondari, poco caratterizzati e per nulla incisivi. Ci sono, fanno la loro parte e basta. Già erano stati molto meglio Le Chiffre e Vesper nel precedente film, rispetto a Dominic Greene e Camille in questo. Peccato.
(due cose: bellissima l'Aston Martin DBS, come pur belle e azzeccate le due Alfa 159 che la inseguono nella scena iniziale. Non so perchè, ma quano i cattivi buttano giù dalla strada i Carabinieri e la loro Defender, mi è dispiaciuto e ho desiderato che facessero presto la stessa fine).

venerdì 7 novembre 2008

Ma la crisi dov'è?

"Buongiorno, mi è scaduta la carta di identità, la devo rifare."
"Buongiorno, si accomodi prego, mi dà quella vecchia?"
"Si ecco qua."
"Ah, guardi, lei ha una carta che è scaduta dopo il 25 giugno, per cui grazie ad una nuova normativa viene prorogata d'ufficio per altri 5 anni, gratuitamente. Ora le metto un timbro e abbiamo fatto."
"Un timbro? su questa? No, no guardi, io voglio quella nuova, quella elettronica, di plastica. A me questa di carta non entra nel portafoglio, s'è tutta rovinata."
"Ah, lo so, capisco, ma guardi che per farla nuova, dobbiamo fare un duplicato per deterioramento."
"E... ma va bene, a me va bene, facciamo così."
"Sì, ma vede, il duplicato costa 30 euro e 50 centesimi, il timbro di proroga sulla sua è gratuito."
"Sì, sì, va bene, la faccio."
"Trenta, dico T R E N T A euro e cinquanta centesimi, le va bene? invece che gratis, ripeto G R A T I S?"
"Sì, le ho detto di sì!."
"OK, andiamo a fare la carta, allora."

giovedì 6 novembre 2008

Playlist del mese - novembre 2008

Con qualche giorno di ritardo ho aggiornato la playlist di video musicali. Questo mese ho scelto brani e video molto recenti, contrariamente al solito. Sono quasi tutte bellissime canzoni che oltretutto mi piacciono molto, tra cui la splendida "Boa Sorte" di Vanessa Da Mata. Ci sono anche tre video di cantanti italiani, tra cui l'ultimo di Tiziano Ferro che dedico alla mia ragazza, Marta.
Di seguito, qui nel post, i titoli dei brani, i video li trovate più in basso, nella homepage del blog

The Script "The Man Who Can't Be Moved"
Vanessa Da Mata & Ben Harper "Boa Sorte/Good Luck"
Tom Jones "If He Should Ever Leave You"
Robin Thicke "Magic"
Jovanotti "Safari"
Ligabue "Il Mio Pensiero"
Tiziano Ferro "Alla Mia Età"

Aforismi

- Semel in anno licet insavire.
- Chi non fa del male è bene, ma chi non fa del bene è male.
- Non so se me ne rendo conto.
- E' meglio la pratica che la meccanica.
- Fidarsi è male, non fidarsi è meglio.
- Non occorre essere matti per lavorare qua dentro... Però aiuta.
- El dinero no hace la felicidad... pero aplaca los nervios.
- Quetto è 'l mi territorio!
- Io, col mi babo, più c'aragiono e meno c'acapisco.
- Money is like women: to bring with you, you have to take care of them.
- The DB5 is the ideal second car for someone who already owns a Mini.
- Nella storia delle automobili ci sono GT che sono venute prima della Miura e GT che sono venute dopo.
- A la limite, conduire une DS, c'est piloter avec un préservatif.

- Il peso è un nemico, la resistenza aerodinamica è un ostacolo.
- Il mio riso potrebbe essere pianto.
- Di pigrizia non ce ne è mai abbastanza.
- Il lavoro della vanga è più pesante di quello della zappa.
- Il cristiano perdona tutto, ma non dimentica.
- Scrivi! Scrivi! Scrivi!
- Sì... però c'è un fatto...
- I soldi, come le donne, vanno e vengono.
- Sarà perchè sono bello, sarà perchè vesto bene, ma io, alle donne, piaccio!
- Io non distinguo tra le lenticchie.
- Io moltiplicherò i tuoi affanni e le tue gravidanze, partorirai i figli nel dolore. Sarai soggetta al potere del maschio ed egli ti dominerà.
- Qual'è la differenza tra la commedia e la tragedia?! la commedia è quando qualcuno scivola su una buccia di banana, la tragedia è quando tu scivoli su una buccia di banana.
- La vita è molto bella, ma ci vuole molta attenzione al vivere, è il vivere che è pesante.
- I gemelli Bragadin di 75 anni vollero giocare a moscacieca. Ma per fatalità si bendarono entrambi. Ci resta di loro solo una pietosa lettera a una zia di Toronto.
- La solitudine è ascoltare il vento e non poterlo raccontare a nessuno.
- Se non si cura l'inizio, poi che cosa si perfeziona?
- Il fatto che il sesso mi ecciti mi rende nervosa.
- Andare a letto con una ragazza non è altro che farle quel che le piace. Da questo a farle fare quello che vogliamo, spesso ci corre.


martedì 4 novembre 2008

Senza di te

Che sapore avrebbero i sogni miei,
senza la dolcezza del tuo amore?
Che sapore avrebbero i giorni miei,
senza la luce dei tuoi occhi?
Che sapore avrebbero i desideri miei,
senza la bellezza del tuo corpo?
Che ne sarebbe di me senza di te?

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

L’ultimo addio

Quell’ultimo sguardo gli riempì il pensiero,
com’eran tristi gli occhi suoi dolcissimi.

Una volta ancor a replicar s’andava,
coll’animo triste e nero il cuor.

Saran questi gli ultimi addii?
Ognuno in sé così sperava.

Ma dell’addio spariva il dolore,
dinnanzi alla gioia, dinnanzi all’amore

che infinito nei loro cuor nasceva,
e dirompente dagli occhi lor usciva.

da "Cuore di Luna" di Pier Giorgio Cardoni, Futura Edizioni. Copyright©2012 - WOMEN@WORK

Superleague Formula

Domenica ho avuto l'occasione di vedere una gara di questo nuovo campionato di vetture da corsa monoposto, appunto il Superleague Formula. Si tratta di un abbinamento tra le corse automobilistiche e il mondo del calcio, che funge da sponsor. Ogni scuderia infatti porta il nome di una squadra di calcio. Per l'Italia ci sono il Milan e la Roma. Le auto sono realizzate dalla Panoz in collaborazione con Elan Motorsport, mentre i motori sono dei V12 4200 da 750 cv costruiti dalla Menard.
Su Facebook, al mio profilo, ho caricato le foto scattate durante la gara mentre su YouTube trovate i video, tra cui quello della partenza lanciata di gara 2 e un altro dove si può sentire il V12 che si riscalda ai box.

lunedì 3 novembre 2008

Busy Week

Questa, ancor più di quella appena terminata sarà per me una settimana densa di impegni, sia lavorativi che di piacevole tempo libero.
Già ieri ho trascorso tutta la domenica all'Autodromo di Vallelunga per seguire la gara italiana del Campionato internazionale di Superleague Formula, insieme a degli amici del barchetta Club Italia, e soprattutto con Marta che lavorava là come hostess in sala Vip.
Da oggi gli impegni si moltiplicano: stasera provino per un corso di teatro che voglio iniziare, mercoledì seconda lezione del corso di degustazione vino, venerdì a vedere la partita dell'Atletico Maldossi, sabato al cinema per "007 - Quantum Of Solace", il nuovo film di James Bond. Insieme ovviamente all'ufficio e all'altro mio lavoro (da giovedì iniziano i miei dieci giorni di rilevazioni e monitoraggio statistico).
Mi piace essere impegnato!

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