mercoledì 26 novembre 2008

Aerei e vacanze al Cairo...

Due sogni, due storie.
Mi trovo in un hotel insieme alla mia ragazza. La camera è bella, grande, con un salottino, un bagno e la stanza da letto. Mi affaccio dalla finestra: siamo in pieno centro della capitale egiziana, Il Cairo. Sotto, la gente passeggia tra i vari banchi di un mercato rionale. Bussano alla porta della camera, vado ad aprire. E' un ragazzo che non conosco, gli dico che ha sbagliato sicuramente camera e lo invito ad andarsene. Chiudo la porta e torno nella stanza da letto. Poi sento dei rumori, torno all'ingresso e vedo lo stesso ragazzo. Allora lo prendo per un braccio e lo accompagno di forza alla porta, chiudendolo fuori. Ma dopo un po' la scena si ripete e allora, dopo avero portato nel corridoio, inizio a riempirlo di botte, tante, con violenza. Alla fine lo prendo, lo sollevo e lo scaravento fuori da una finestra. Il ragazzo cade nella strada, tra le bancarelle e resta steso in terra.
Poi rientro nella mia camera, racconto l'accaduto alla mia ragazza. Più tardi esco, vado a fare una passeggiata e mi ritrovo lungo il Nilo. Percorro un marciapiede accanto al fiume, che scorre lento, pieno di barche a vela. Arrivo fino alla fine dove le acque si congiungono al mare e la città finisce. E' il tramonto. E il sogno finisce.

Sto guardando la televisione. Improvvisamente un canale satellitare di notizie inizia a trasmettere un video in cui due aerei di linea stanno precipitando insieme. Sono scortati da due jet militari. Gli aerei di linea sono chiari, praticamente bianchi, i jet invece scuri, quasi neri. La cronaca dell'accaduto si protrae, dai due aerei esce del fumo nero, segno di un incendio a bordo. Il fumo proviene dai vari finestrini. Le notizie sono frammentarie, non si sa bene cosa sia accaduto. Poi qualcuno dice che i due aerei si sono urtati in volo. Però la cosa non convince perchè, benchè semi-avvolti nel fumo, sembrano intatti, senza danni esterni. La caduta prosegue, sempre sotto l'occhio delle telecamere tv e con i due jet di scorta. Si inizia a scorgere la terra, c'è una pista di atterraggio che però è sufficiente solo per uno dei due velivoli. Infine lo schianto. Il primo aereo si disintegra sulla pista di atterraggio, con pezzi che vanno ovunque. L'altro invece a lato della pista, provoca un enorme cratere, stretto ma molto profondo. Ma, stranamente, non c'è nessun rottame. La telecamere si rigira verso la pista di atterraggio, anche lì i rottami sono spariti e si è creata la stessa voragine nel terreno asfaltato.
Più tardi mi ritrovo all'interno di una fabbrica. Sto parlando con due persone, due uomini sulla 45ina. Sono i piloti degli aerei. Stanno parlando tra di loro, scherzando e ridendo, di come si siano prima accostati con i loro velivoli e poi allacciati con un cavo fino a scontrarsi. Continuano a scherzare, poi uno di loro due saluta ed entra in un grosso ascensore e scompare. L'altro resta solo, si inizia a preoccupare. Si sente una voce, è una suora. Chiama il pilota, avvisando che è tardi ed è ora di andare. A quel punto il pilota mi saluta e se ne va. Mi rendo conto che quelli erano i fantasmi dei due piloti, in attesa del loro destino.

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