giovedì 27 novembre 2008

Il video più visto del web

Su invito di un amico e spinto dalla mia curiosità ho finalmente visto anche io il video, pardon, il web-movie più visto e forse anche più scaricato dell'intera rete. Si tratta ovviamente di "Zeitgeist, the Movie", di Peter Joseph.
Zeitgeist: Spirito del tempo mantenuto spesso in tedesco come Zeitgeist è un'espressione, spesso adottata nella filosofia della cultura otto-novecentesca, che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca. (fonte: Wikipedia)
Il video, disponibile sia in streaming dal sito ufficiale (che poi però si collega a VideoGoogle, dove viene ospitato il file vero e proprio), che scaricabile un po' ovunque, affronta tre tematiche principali. Meglio, non le affronta, quindi non ne disquisisce, ma semplicemente le attacca e cerca di smontarne la veridicità. Si parla quindi di religione Cristiana (solo di quella Cristiana); degli attentati dell'11 settembre 2001, mettendoli poi in relazione con altri fatti storici, tutti riferentesi agli Stati Uniti d'America, e in primis al Governo statunitense, in particolare contro Bush; infine si scaglia contro il potere dei banchieri, dei proprietari di mass-media e in genere di tutte le persone che in un modo o nell'altro stanno dietro le quinte a reggere le sorti del nostro pianeta. Tutte? no. Solo quelle statunitensi.

Benchè interessante il video non mi è piaciuto, perchè costruito, montato e realizzato in modo da risultare come portatore di luce e verità in un mondo di ciechi. Per aprire gli occhi però utilizza solo alcune notizie, alcune verità, senza volutamente citare notizie, fonti e versioni alternative. Il montaggio stesso è fuorviante, perchè partendo dalla confutazione della figura di Cristo e della intera religione Cristiana, realizzata, in modo semplice ma efficace, per far credere che l'intera faccenda sia una grossa bufala, mette lo spettatore in condizione di accettare con naturalezza le notizie che seguiranno nel film, così come sono proposte, in modo che venga poi spontaneo dire tra sè e sè "Cazzo, ma perchè non ci ho pensato prima!".
Una decina di anni fà ho lavorato per una società statunitense che opera nel settore del network marketing, per fare vendita diretta dei propri prodotti. Nulla da dire sulla qualità dei prodotti, ovviamente, ma lo scopo della Società era fare soldi. I video che ci venivano mostrati e i seminari con personaggi della società, attraverso i quali venivamo addestrati per vendere sempre di più, erano costruiti tutti, e sempre, con le stesse tecniche con cui è stato realizzato "Zeitgeist". E, come funzionavano seminari e video allora, così funziona questo web-movie. Tant'è che è diventato nel giro di un anno e mezzo uno dei video più visti al mondo (oltre 5 milioni di spettatori sul web).
Non mi metto qui a scrivere se Cristo sia o meno esistito, se il WTC sia stato tirato giù da dei dirottatori islamici o da degli agenti segreti statunitensi, o se davvero Murdoch, Rockefeller e compagnia bella intendano creare un unico stato a livello mondiale, infilarci un chip sottocutaneo e farci diventare tutti delle marionette al loro comando. E se qualcuno la pensa come gli autori del video, bene, sono contento, è giusto che ci sia gente che veda le cose in modo diverso e che le possa esprimere.
Scrivo solo che il web-movie in questione non mi è piaciuto ed è realizzato per imporre il pensiero degli autori, molto più di come ci vogliano imporre i propri pensieri gli oscuri signori a cui "Zeitgeist" si riferisce. E questo è una colpa, per me, grave.
Last but not least: chi è Peter Joseph?
mentre sul web si trova, anche a non volerlo cercare, il suo film, non si riesce a trovare una, che sia una, notizia su di lui.
Chi è, dove vive, che lavoro fa oltre ad aver scritto, diretto, prodotto e distribuito "Zeitgeist"?



2 commenti:

Titus Bresthell ha detto...

come può un documentario imporre un pensiero? è un punto di vista, non una bibbia.
libero di non crederci ma non di dire che "è realizzato per imporre il pensiero degli autori". al massimo per mostrarlo.
io lo trovato molto interessante ed attuale.
inoltre, a differenza dell'azienda i cui seminari hai seguito, gli autori non intendono "fare soldi" dal momento che è un film no-profit.

"PG" ha detto...

Beh, l'ho detto per il modo in cui sono montate le varie parti. L'intero video/documentario è strutturato in modo che lo spettatore alla fine, ragionando su quanto visto, sia portato a dare per buono tutto. Solo su questo non mi sono trovato d'accordo e quindi non mi è piaciuto. Poi certo, è il punto di vista degli autori, e come ho scritto, sono ben contento che ci sia gente che si esponga e dica il proprio pensiero. :-)

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