domenica 9 novembre 2008

007, un quantum di...

Ieri sera sono andato al cinema a vedere l'atteso (per me) nuovo film di James Bond, "Quantum of Solace" che tradotto sarebbe "un po' di conforto". Ed è quello che sembra cercare Mr. Bond /Daniel Craig dall'inizio alla fine del film.
Premetto subito che il film mi è piaciuto, pur ovviamente con dei però...
Il film è bello adrenalinico, così come già ci aveva un po' abituati "Casinò Royale", pieno di inseguimenti, sparatorie, scazzottate. Ci sono diversi riferimenti ai Bond-movie passati, vuoi per la tipologia di azione che per riferimenti diretti, come la citazione di "007 Missione Goldfinger". Mi ha disturbato un po' la pubblicità Ford per tutta la durata del film, e lo sfoggio di tecnologia, con i megaschermi touch-screen e il cellulare Sony-Ericsson, ma tant'è...
E veniamo a James Bond. Daniel Craig mi piace come 007, pur essendo molto diverso dai suoi predecessori. Non è affascinante come Sean Connery, e gli manca la sua classe, non è sarcastico e spiritoso come Roger Moore, nè piacione come Pierce Brosnan. Volendo, si avvicina leggermente a Timothy Dalton. Comunque secondo me è un pregio, in quanto Craig ha dato una sua caratterizzazione precisa al personaggio. E' una spia con licenza di uccidere, e così vediamo un uomo freddo, sempre attento a cosa succede intorno a lui, cinico, deciso e molto molto cattivo. Ma, allo stesso tempo, nel corso del film, lascia intravedere che questa è solo una corazza, che copre i suoi sentimenti. E qui ritroviamo un uomo triste e solo, che non riesce a ritrovare sollievo per i fatti accaduti nella sua vita, appunto il "quantum of solace" del titolo. Bravo Daniel Craig in questo, anche se una cosa la devo dire: se si togliesse quell'espressione alla Blue Steel che fa tanto Zoolander sarebbe meglio.
Nota dolente invece del film invece sono i personaggi comprimari. Là dove nei film precedenti all'era Craig, cattivi e bond-girls erano spesso co-protagonisti al pari di Bond, ora vediamo dei personaggi secondari, poco caratterizzati e per nulla incisivi. Ci sono, fanno la loro parte e basta. Già erano stati molto meglio Le Chiffre e Vesper nel precedente film, rispetto a Dominic Greene e Camille in questo. Peccato.
(due cose: bellissima l'Aston Martin DBS, come pur belle e azzeccate le due Alfa 159 che la inseguono nella scena iniziale. Non so perchè, ma quano i cattivi buttano giù dalla strada i Carabinieri e la loro Defender, mi è dispiaciuto e ho desiderato che facessero presto la stessa fine).

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