sabato 24 novembre 2007

L'insostenibile leggerezza del pezzo di carta timbrato

Da sette anni esiste una legge che conferma, ribadisce, applica l'uso dell'autocertificazione da parte dei cittadini. Di tutti i cittadini. Teoricamente si possono autocertificare tutti i documenti. In particolare le certificazioni anagrafiche, tipo residenza, stato di famiglia, matrimonio, esistenza in vita, ecc.. Ah, ecco, giuusto l'esistenza in vita, che io mi domando se sono davanti a te sarò o no vivo? e allora perchè mi domandi un certificato di esistenza in vita?
Comunque, torniamo all'autocertificazione. Al di là che la maggior parte gli impiegati/cittadini dei vari uffici non l'accettano e spediscono i propri clienti/cittadini all'anagrafe a chiedere un certificato, timbrato e firmato dall'ufficiale anagrafico (per una questione di comodo, il più delle volte), spesso è proprio il cittadino stesso che vuole il pezzo di carta con il fatidico timbro comunale. Per lui è un po' come i piatti preparati dalla mamma, è la sua coperta di Linus, insomma è una certezza, va via più tranquillo con il suo pezzo di carta...

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